64.ma mostra internazionale d'arte cinematografica |
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INTERVISTA A DANIEL WU PROTAGONISTA DI “BLOOD BROTHERS” DI ALEXI TAN
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KINEMATRIX: Come ti sei posto nei confronti del tuo analogo nel film cui s’ispira B.B., cioè BULLET IN THE HEAD? DANIEL WU: Anche noi condividevamo l’idea di Alexi Tan e Woo di dar forza a un cast generazionalmente diverso dai film di 15/20 anni fa. è la prima volta che siamo tutti assieme e abbiamo approcciato B.I.T.H. con l’intenzione di non copiare quel film e la recitazione di Chow Yun Fat e degli altri. La storia doveva trascinare l’azione e non il contrario: è il personaggio che costruisce la storia. Vediamo un po’ troppi film in cui l’azione viene prima della storia. B.I.T.H. è un film che ho visto molte volte quando ero più giovane, ma questa volta ho evitato di farlo.
Tu e SHU QI avete già collaborato in YOUNG AND DANGEROUS, film che ha avuto enorme successo in Asia e un grande impatto sul pubblico giovanile, al punto che si è arrivati a 9 capitoli più prequel e spin-off vari. Pensi che siano proprio i film caratterizzati generazionalmente (anche BLOOD BROTHERS lo è) quelli a garantire un successo maggiore e, oltre a ciò, ritieni che alla tua carriera giovi maggiormente recitare accanto ad attori più noti internazionalmente, come è capitato a Shu Qi in GORGEOUS, dove c’erano Jackie Chan e Tony Leung, o essere appunto affiancato da coetanei ancora in cerca di un’affermazione fuori dall’ambito asiatico? Io e Shu abbiamo incrociato i nostri percorsi un paio di volte, nel film che hai citato tu e un’altra volta prima di BLOOD BROTHERS, poi abbiamo sviluppato separatamente la nostra ricerca e siamo maturati, rimanendo molto amici proprio perché siamo entrati in sintonia.Questo feeling tra colleghi è una cosa che molti non immaginano… YOUNG AND DANGEROUS era una cosa divertente da fare quando eravamo ragazzi, mentre ora tendiamo verso lavori più maturi e drammatici e io preferisco quello che facciamo in B.B. L’importante è proprio l’energia che si crea sul set quando lavori con attori che siano comunque al top (at their top, N.d.R.), al massimo delle loro capacità recitative. Non importa da quanto tempo siano in circolazione, se abbiano iniziato venti o trent’anni fa o da poco. è sempre un piacere lavorare al fianco di persone che possono darti qualcosa, sempre che stiano ancora ricercando e si stiano sforzando al massimo per migliorare, nonostante siano delle star affermate. è bello lavorare con attori (sic)! Sai, a Hong Kong qualche volta siamo costretti a lavorare con cantanti… L’esperienza delle volte è positiva, altre volte meno. Il bello di BLOOD BROTHERS è che siamo tutti attori, non ci sono cantanti, non ci sono pop stars…
Un breve cenno alla situazione attuale del cinema di Hong Kong, dopo la crisi post-annessione. Per quanto riguarda Hong Kong, occorre dire che siamo ancora in quella lunghissima fase di transizione iniziata dieci anni fa, che non è ancora finita del tutto. Appena dopo il 1997 l’industria cinematografica hongkonghese ha subito un crollo e questo è il motivo per cui ora la Cina sta sviluppando coproduzioni con Hong Kong, il ché porta al fatto che i film hongkonghesi più recenti, ma anche taiwanesi, sono più che altro film cinesi. Stiamo in un certo senso tornando agli anni ’20 e ’30, quando c’era una notevole omogeneità tra le diverse produzioni nazionali citate. Per cui adesso si stanno sviluppando queste coproduzioni e il risultato è che la Cina sta imparando a produrre anche film più commerciali e non solo film d’arte grazie alla preparazione di scenografi o direttori della fotografia o responsabili degli effetti speciali provenienti da Hong Kong. è un momento in cui tutte queste figure, compresi ovviamente gli attori e i fondamentali coreografi, responsabili delle scene d’azione nei wuxiapian, si stanno mettendo a disposizione della Cina, dei suoi grandi capitali investiti nel cinema. Nei prossimi cinque anni si vedranno sempre più film cinesi piuttosto che di Taiwan o Hong Kong e ancora più in generale film asiatici, vista l’integrazione verso cui stanno tendendo anche Giappone e Corea. In definitiva, l’ondata hongkonghese degli anni ’80 e ’90 è ormai definitivamente terminata ("dead"), e ora stiamo tentando di fare altro.
Quali sono i tuoi prossimi progetti ? Il mio prossimo film sarà ancora con Jackie Chan, ma principalmente mi voglio concentrare sulla sceneggiatura del mio nuovo lavoro come regista.
Spazio “Pagoda”, Lido di Venezia, 08/09/2007
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