64.ma mostra internazionale d'arte cinematografica

 

INTERVISTA A

TANG wei

protagonista di “LUST, CAUTION” di Ang Lee

 

di Gabriele FRANCIONI

 

Il cinema del Lontano Oriente è fucina di nuovi talenti anche nel campo della recitazione, con un rinnovamento che sorprende a ogni nuova scoperta. Se Zhang Ziyi, ventiseienne, è l’ancora giovanissima ma affermata star che ha esordito con LA TIGRE E IL DRAGONE, Tang JIWI (meglio conosciuta col nome Tang Wei), appena vent’anni, fa parte dell’ultimissima ma già notevole leva di attrici cinesi .

Nata a Hang Zhou, non distante da Shangai, Tang Jiwi mette in mostra una ricchezza espressiva impressionante, che trova terreno fertile nella varietà di toni offertile dal personaggio della finta signora Mak, impegnata a occultare l’evolversi di una passione dietro lo schermo dell’impegno resistenziale nella lotta contro l’invasore giapponese e il collaborazionismo del periodo successivo all’invasione nipponica della Cina (1937/41-42).

Tang Wei tiene abilmente testa al grande Tony Leung e impone la sua figura, tutta toni medi e chiaroscuralità, rispetto a quella della più esperta Joan Chen (la moglie del collaborazionista Yee, di cui Mrs. Mak deve diventare amante).

 

 

Splendida nella sua esile, slanciata figura e nell’ovale particolarissimo, Tang Jiwi risponde con meravigliosa sicurezza e orientalissima discrezione al fiume di domande.

 

Qual'è la sua formazione in campo cinematografico?

"Ora il mio compito è di essere pienamente attrice, ma il fatto che questo sia il mio primo film è dovuto agli studi che ho fatto, nel campo della regia" (il che le permetterà alcune osservazioni sulla costruzione delle scene insieme ad Ang Lee, che ne confermano l’occhio attento al dettaglio e alla costruzione del film, N.d.A.)

 

Si è ispirata a qualche attrice per il ruolo della signora Mak?

“Ho visto film con alcune attrici cinesi degli anni ’40 e quelli con Greta Garbo protagonista, ma ho dovuto comunque lavorare molto per la caratterizzazione, assai complessa, del personaggio”

 

Intende diventare una star comparabile a Li Gong e Ziyi Zhang?

“Ora come ora devo solo lavorare per diventare compiutamente attrice e sono aperta ad ogni evento futuro, non posso certo prevedere che cosa diventerò!”

 

Com’è stato lavorare con Lee e Tony Leung?

“Devo ringraziarli per l’occasione che mi hanno offerta, poiché Tony Leung, ad esempio, è sempre stato molto collaborativi e generoso in termini di consigli, dei quali farò tesoro. Anche Ang Lee mi ha messo a mio agio e ha aspettato i miei tempi di preparazione del character nonché le fasi più difficili della lavorazione, come quelle delle scene erotiche”

 

 

A questo proposito, come ha vissuto la lunga parte del film in questione? è stata dure per lei e, oltre a ciò, che ne sarà in termini di censura?

“Non so ancora come si orienterà la censura cinese. Per quanto mi riguarda, Tony Leung è stato fantastico e paziente, riuscendo a farmi entrare progressivamente in the mood (for love…, N.d.R.) durante i momenti più intensi”

 

Ha dovuto studiare lingue e dialetti cinesi per la parte?

“Conosco bene sia il mandarino che il cantonese, ma ho dovuto approfondire la ricerca sui dialetti della zona di Shangai, che vengono parlati in una breve scena del film, quando c’è un dialogo con Joan Chen, in auto”

 

 

Tang Jiwi è ai nostri già una star, nel senso pieno del termine, per charme, straordinarie capacità interpretative, bellezza e appartenenza a quella miracolosa categoria (le attrici estremorientali) che rendono migliore il cinema mondiale di questi anni.

 

 

Spazio “Pagoda”, Lido di Venezia, 30/08/2007

 

 

L'intervista ad Ang Lee

L'intervista a Tony Leung

La recensione