20TH AFFF

::: IL PROGRAMMA :::



 

USA

Ovviamente massiccia la presenza di prodotti provenienti dagli Stati Uniti, anche in virtù della solita esuberanza di remake. A quest’ultima categoria, molto gettonata negli ultimi anni, appartengono infatti WILLARD (unica piacevole sorpresa), TOOLBOX MURDERS e DAWN OF THE DEAD; quest’ ultimo, proiettato in anteprima nazionale durante la maratona notturna NIGHT OF TERROR riservata esclusivamente al pubblico pagante, si è alla fine classificato al terzo posto. La piazza d’onore andava invece a KILL BILL-VOL.2, ultima fatica di Quentin Tarantino, scelta per chiudere ufficialmente il festival e presentata in anteprima europea proprio nella capitale tra le più care al regista di PULP FICTION. Il fatto di avere visionato questo film in lingua originale (con sottotitoli esclusivamente olandesi anche durante le parti parlate in giapponese!) non mi ha purtroppo consentito di comprenderlo per intero, tanto che mi riprometto di vederlo nuovamente in edizione italiana, magari subito dopo aver recuperato il primo; la mia impressione, a quanto pare condivisa da molti, è comunque quella di una conclusione sottotono di KILL BILL - VOL.1. Qui finalmente compare Bill (David Carradine) in carne ed ossa, ma non si tratta sicuramente dell’unica differenza rispetto al primo capitolo; è infatti lo stile ad essere totalmente differente: ancora più accentuata la natura grottesca e caricaturale, meno variate le citazioni (che stavolta sembrano provenire quasi esclusivamente dal cinema giapponese e dallo spghetti western, celebrato grazie alla colonna sonora del duello finale di PER UN PUGNO DI DOLLARI), quasi assente lo splatter estremo. I momenti che hanno come protagonista Daryl Hannah sono comunque notevoli, e tengono per giunta la porta aperta a quel terzo episodio di cui spesso si parla.
(KMX::: Speciale Kill Bill)
Tra le pellicole di seguito non recensite erano presenti anche THE BUTTERFLY EFFECT (che ha sostituito all’ultimo momento il francese IMMORTALS di Enki Bilal, purtroppo non disponibile), MINDHUNTERS di Renny Harlin (a cui ho dovuto rinunciare) e due produzioni indipendenti che ho seguito molto distrattamente, ma che meritano comunque una citazione in quanto hanno trovato parecchi estimatori tra il pubblico. Trattasi di ROBOT STORIES e THE AMERICAN ASTRONAUT, due film che interpretano in modo piuttosto particolare il concetto di fantascienza, e che proprio per questo non hanno per nulla catturato la mia attenzione: il primo, diretto da Greg Pak ed interpretato quasi interamente da attori orientali, si compone di quattro episodi nei quali la presenza di automi funge da espediente per discutere di problemi esistenziali, mentre il secondo, girato in bianco e nero da Cory McAbee, è una sorta di musical a basso budget ambientato nello spazio, che ha riscosso molto consensi grazie allo stile decisamente strambo ed altrettanto demenziale.
 

SPAGNA

Dopo alcuni decenni molto bui, trascorsi a realizzare pellicole spesso di infimo livello e frequentemente in collaborazione con paesi vicini come l’Italia e la Francia, l’industria iberica del cinema fantastico ha rialzato la testa soltanto nell’ultima metà degli anni Novanta grazie all’enfant prodige Alejandro Amenabar, che dopo l’esordio in sordina con TESIS ha saputo imporsi al centro dell’attenzione internazionale con lo stupendo APRI GLI OCCHI. Da allora la crescita è stata inarrestabile: altri registi dotati (Balaguerò, Fresnadillo) hanno fatto capolino, molti autori minori hanno finalmente avuto l’opportunità di esportare i propri lavori al di fuori dei confini nazionali, addirittura un regista-produttore statunitense quotato come Brian Yuzna ha fondato in Spagna una propria casa di produzione e ha iniziato a sfornare a spron battuto prodotti di genere horror e fantasy. In quest’ ottica, la partecipazione spagnola al festival di Amsterdam è stata forse un po’ scarsa in termini di quantità, ma in fatto di qualità il recente trend positivo non è stato smentito. Il SILVER SCREAM AWARD, primo premio della manifestazione, è stato infatti assegnato proprio al catalano TEMPUS FUGIT, una commedia fantastica, leggera e spiritosa, che riflette in questo piacevole stile la personalità del simpatico regista Enric Folch, ospite al festival e protagonista di un divertente incontro col pubblico in occasione della seconda ed ultima proiezione in programma. Buone notizie anche dai pochi altri film presenti (FLYING SAUCERS, in concorso, e l’avvincente KILLING WORDS, vincitore al Fantasporto).
 

Il regista di Tempus Fugit (a dx.) riceve il primo premio dal direttore del festival Jan Doense (a sx.)

 

FRANCIA

Anche la partecipazione della Francia è stata alla fine quantitativamente sottotono, complice il malaugurato annullamento dell’interessante IMMORTALS di Enki Bilal (che vantava la presenza nel cast di Thomas Kretschmann e Charlotte Rampling), purtroppo non pervenuto e sostituito in extremis con THE BUTTERFLY EFFECT; ma sul piano qualitativo, almeno, non ha deluso: MALEFIQUE è stato uno dei film più notevoli presentati in concorso, e HIGH TENSION uno dei più applauditi tra quelli inclusi nella retrospettiva dedicata ai vincitori europei. Il fiore all’occhiello è stato però senz’altro BLUEBERRY, al quale è toccato l’onore di aprire ufficialmente il festival in una sala strapiena; tra l’altro il regista Jan Kounen (qui considerato una sorta di gloria nazionale a dispetto del passaporto francese, in quanto nato ad Utrecht) ha avuto modo di ricambiare la stima degli organizzatori, intrattenendosi col pubblico con enorme disponibilità al termine della seconda proiezione in scaletta. Peccato soltanto che a me il film in questione non sia piaciuto molto, ma per fortuna il resto del pubblico è parso pensarla molto diversamente.

 

L’ORIENTE

Ecco un’area geografica dalla quale ci si sarebbe aspettati di vedere una quantità molto maggiore di materiale: gli organizzatori, invece, hanno praticamente snobbato il prolifico Giappone (da cui proveniva esclusivamente AZUMI, a ben vedere anche un po’ fuori luogo), totalmente ignorato Hong Kong, e ripiegato in compenso sulla Corea del Sud e persino sull’ India. Una scelta francamente davvero discutibile.
 

GLI ALTRI

Poca gloria per Germania ed Italia, presenti ad Amsterdam con appena un lungometraggio ciascuna: ma, tra le due, a presentarsi con qualcosa di valido è stata solamente la Germania, che in più, era pure presente nella sezione dedicata ai corti.
 

 

I CORTI

 

Molto ricca la sezione dedicata ai cortometraggi, proiettati all’interno della piccola saletta del suggestivo Melkweg (proprio alle spalle del Cinerama, vera sede del Festival) nell’arco di sei serate, ma in orari che purtroppo si sono quasi sempre sovrapposti a quelli del più appetibile programma principale; un vero peccato, vista la scaletta assai interessante. L’Olanda, assente giustificata nella sezione lungometraggi (visto che non ha mai vantato una florida produzione fantastica, a dispetto dell’enorme interesse che ha sempre dimostrato nei confronti del genere), si è rifatta proprio grazie a questo particolare settore, al quale ha dato un considerevole apporto.

 

 

 

CONCORSO LUNGOMETRAGGI

cliccando sui titoli in bianco si accede alla recensione


Film


11:14

di Greg Marcks

(USA, Canada, 2003)


THE AMERICAN ASTRONAUT

di Cory McAbee

(USA, 2001)


AZUMI

di Ryuhei Kitamura

(Giappone, 2003)


THE BUTTERFLY EFFECT

di Eric Bress, J. Mackye Gruber

(USA, 2003)


BHOOT

di Ram Gopal Varma

(India, 2003)


THE BIG EMPTY

di Steve Anderson

(USA, 2003)


BLUEBERRY ::: film di apertura

di Jan Kounen

(Francia, 2004)


IL CARTAIO ::: aka THE CARD PLAYER,THE CARD DEALER

di Dario Argento

(Italia, 2003)


DARK WOODS

t.o. Villmark

di Pal Oie

(Norvegia, 2003)


DAWN OF THE DEAD ::: aka L’ ALBA DEI MORTI VIVENTI

di Zack Snyder

(USA, 2004)


FLYING SAUCERS

t.o. Platillos Volantes

di Oscar Aibar

(Spagna, 2003)


THE GHOULS

di Chad Ferrin

(USA, 2003)


THE INVISIBLE

t.o. Den Osynlige

di Joel Bergvall, Simon Sandquist

(Svezia, 2002)


KILL BILL - VOL. 2 ::: film di chiusura

di Quentin Tarantino

(USA, 2003)


KING OF THE ANTS

di Stuart Gordon

(USA, 2003)


THE LOCALS

di Greg Page

(Nuova Zelanda, 2003)


LOVE OBJECT

di Robert Parigi

(USA, 2003)


LUCKY

di Steve Cuden

(USA, 2002)


MALEFIQUE

di Eric Valette

(Francia, 2002)


MINDHUNTERS

di Renny Harlin

(USA, 2004)


ROBOT STORIES

di Greg Pak

(USA, 2003)


TEARS OF KALI

Vincitore del Festival del Lussemburgo

di Andreas Marschall

(Germania, 2004)

 

TEMPUS FUGIT

di Enric Folch

(Spagna, 2003)

 

TOOLBOX MURDERS

di Tobe Hooper

(USA, 2003)


UNDEAD

di Micheal & Peter Spierig

(Australia, 2003)


THE UNINVITED

t.o. 4 Inyong Shiktak,

di Su-Yeon Lee

(Corea del Sud, 2003)
 

WILLARD

di Glen Morgan
(USA, 2003)

 

 

Film d’ animazione


THE ANIMATRIX

di Andy Jones, Mahiro Maeda, ShinichiroWatanabe, Takeshi Koike, Koji Morimoto, Peter Chung

(Usa, Giappone, 2003)


THE CAT RETURNS

t.o. Neko No Ongaeshi

di Hiroyuki Morita

(Giappone, 2003)


CORTO MALTESE, LA COUR SECRETE DES ARCANES

di Pascal Morelli

(Francia, Italia, Lussemburgo, 2002)


MERCANO THE MARTIAN

t.o. Mercano el Marciano

di Juan Antin

(Argentina, 2002)


MUTANT ALIENS

di Bill Plympton

(USA, 2002)


TOKYO GODFATHERS

di Satoshi Kon

(Giappone, 2003)


WONDERFUL DAYS

di Moon-Saeng Kim

(Corea del Sud, 2003)

 

 

VINCITORI DI ALTRI FESTIVAL EUROPEI


Vincitore del Festival di Lund

(Svezia)
BEYOND RE-ANIMATOR

di Brian Yuzna

(Spagna/USA, 2003)

 

Vincitore dell’Espoo Cinè IFF

(Finlandia)
DEATHWATCH

di Micheal J. Bassett

(UK, 2002)

 

Vincitore del Fantafestival di Roma

(Italia)
FEAR DOT COM ::: aka PAURA.COM

di William Malone

(UK, Germania, Lussemburgo, USA/Canada, 2002)


Vincitore del Festival di Catalogna

(Sitges, Spagna)

HIGH TENSION ::: aka SWITCHBLADE ROMANCE
t.o. Haute Tension

di Alexandra Aja

(Francia, 2003)

 

Vincitore del Fantasporto

(Oporto, Portogallo)
KILLING WORDS

t.o. Palabras Encadenadas

di Laura Manà

(Spagna, 2002)

 

Vincitore del XIX AFFF

(Amsterdam)

MY LITTLE EYE

di Marc Evans

(UK, USA, Francia, 2002)

 

 

CORTOMETRAGGI

 

7:35 DE LA MANANA

di Nacho Vigalondo

(Spagna, 2003)

dur.: 8'

 

BUREN

di Jamel Aattache

(Olanda, 2004)

dur.: 9'


CLODS

di Dan Geesin

(Olanda, 2003)

dur.: 13'


LE CONTRAT

di Philippe Carron

(Belgio, 2003)

dur.: 3'


CRY FOR BOBO

 di David Cairns

(UK, 2001)
dur.: 10'

 

DEBOUT LES FRILEUX DE LA TERRE

di Christophe le Borgne
 (Francia, 2003)

dur.: 12'

 

LA FIN DE NOTRE AMOUR
di Helene Cattet, Bruno Forzani

(Belgio, 2003)

dur.: 10'

 

L’HOMME SANS TETE

di Juan Diego Solanas
(Francia, 2003)

dur.: 18'

 

THE HORSELESS PRINCE

di Tim Oliehoek
(Olanda, 2003)

dur.: 14'

 

I’LL SEE YOU IN MY DREAMS

di Miguel Angel Vivas
(Portogallo, 2003)

dur.: 20'

 

JIGSAW

(Olanda, 2003)

di Chris W. Mitchell
dur.: 10'

 

KALA

(Finlandia, 2002)

di Jonathan Davies
dur.: 12'

 

LONG DISTANCE

(Olanda, 2003)

di Dick Maas
dur.: 4'

 

MAANDAG WASDAG

di Katrin Schultz, Frank Boxman
(Olanda, 2002)

dur.: 8'

 

DE MAN IN DE LINNENKAST

di Tallulah Hazekamp Schwab

(Olanda, 2003)
dur.: 10'

 

NOSFERATU TANGO

di Zoltan Horvat

(Francia, Svizzera, 2002)
dur.: n.p.

 

PZICHO-PARADE

di Ferenc Cakò

(Ungheria, 2001)
dur.: 6'

 

RAGE

di Juan Carlos Medina
(Francia, 2001)

dur.: 14'

 

RITTERSCHLAG ::: aka KNIGHT GAMES

di Sven Martin
(Germania, 2002)

dur.: 6'

 

DAS SCHLOSS

di Tine Kluth
(Germania, 2002)

dur.: 15'

 

SEVENTEEN

(Olanda, 2003)

di Hisko Hulsing
dur.: 12'

 

STOP!

di Matthijs Geijskes
(Olanda, 2003)

dur.: 6'

 

TAG 26

di Andreas Samland
(Germania, 2002)

dur.: 18'

 

EL TREN DE LA BRUJA

di Koldo Serra
(Spagna, 2003)

dur.: 17'

 

 

RETROSPETTIVA PETER JACKSON

BAD TASTE ::: aka BAD TASTE FUORI DI TESTA

(Nuova Zelanda, 1987)


MEET THE FEEBLES

(Nuova Zelanda, 1989)
 

BRAINDEAD ::: aka SPLATTERS-GLI SCHIZZACERVELLI

(Nuova Zelanda, 1992)
 

HEAVENLY CREATURES ::: aka CREATURE DEL CIELO

(Nuova Zelanda, 1994)
 

JACK BROWN GENIUS

(Nuova Zelanda, 1994)

di Tony Hiles
 

FORGOTTEN SILVER

(Nuova Zelanda, 1995)

di P. Jackson, Costa Botes
 

THE FRIGHTENERS ::: aka SOSPESI NEL TEMPO

(USA, Nuova Zelanda, 1996)
 

THE LORD OF THE RINGS ::: aka IL SIGNORE DEGLI ANELLI

3 episodi

(USA/Nuova Zelanda, 2001, 2002, 2003)