
Il titolo non lascia alcun dubbio circa il contenuto di questa pellicola, in
uscita nel bel mezzo di un'annata cinematografica sempre più all'insegna del
binomio orrore/Internet, oltre che del Grande Fratello e del dilagante
interesse per le produzioni orientali.
Perché quattro persone, rinvenute morte in circostanze misteriose,
presentano evidenti segni di sanguinamento dal naso e dagli occhi? Una
studiosa di malattie infettive,convocata d'urgenza dalla polizia, cerca la
risposta nella presenza di un virus affine all'ebola ma ovviamente sbaglia;
sarà infatti un'esperta in informatica, mettendo a confronto gli hard-disk
dei computer delle vittime, a scoprire un preciso legame con Feardotcom, un
sito web dai contenuti snuff in grado di causare allucinazioni e di indurre
stati deliranti negli incauti visitatori, ai quali un colpo apoplettico, con
conseguente distruzione del tessuto cerebrale, procura poi inevitabilmente
la morte dopo due giorni esatti dal momento del primo accesso. Il solito
impavido investigatore indaga, per scoprire alla fine una verità che ha
radici in uno stabilimento abbandonato e in un antico fatto di sangue che vi
si consumò.
William Malone, responsabile di due cloni di ALIEN diretti in rapida
successione all'inizio degli anni Ottanta (SCARED TO DEATH e CREATURE) e del
remake di un film di William Castle realizzato alla fine del decennio
successivo (Il mistero della casa sulla collina), conferma un'assai scarsa
propensione all'originalità associando nuovamente il proprio nome ad un
plagio: il riferimento è questa volta a
The ring, del quale tutto il meglio
è però andato qui perduto. La prima trentina di minuti, ove ancora aleggia
un'atmosfera misteriosa di un certo spessore, fa in verità ben sperare,
anche perchè Malone affianca ad elementi piuttosto comuni nell'horror
contemporaneo (le riprese in digitale, la fotografia da videoclip, gli
innesti metal nella colonna sonora) alcune inaspettate citazioni del cinema
italiano di genere dei bei tempi che furono,tipo un'immersione in un
sotterraneo allagato con tanto di cadavere a bagno che ricorda
Inferno di
Dario Argento e, soprattutto, le apparizioni di una bambina fantasma vestita
di bianco che gioca con la palla, direttamente derivate da
Operazione paura
di Mario Bava e da Toby Dammit di Fellini; ma è quando scopre finalmente le
proprie carte che il film diventa davvero insopportabile: mentre la noia
regna sovrana, gli sceneggiatori ed il regista sembrano infatti dimenticare
che anche un horror, per quanto condotto sul piano del soprannaturale, deve
sottostare a regole ben precise, e, accumulando incongruenze e
contraddizioni, compromettono progressivamente la coerenza del racconto,
evidentemente troppo presi dalla frenesia di ricalcare il celebre modello in
ogni sua parte per rendersi conto della crescente inverosimiglianza delle
situazioni e dei dialoghi.
La produzione ha sorprendentemente attinto risorse e mezzi un po' dovunque,
da paesi sia americani (Stati Uniti e Canada) che europei (Regno Unito,
Germania e Lussemburgo), ma nonostante ciò, e malgrado anche i fior di nomi
coinvolti nell'operazione (Nicholas Pike alle musiche, il KNB Efx Group al
trucco, Stephen Dorff, Natasha McElhone, Stephen Rea, Jeffrey Combs e
persino Udo Kier nel cast), nemmeno la qualità tecnica risulta in fin dei
conti particolarmente elevata.
Link:
http://www.paurapuntocom.it
Voto:16/30
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