KINEMATRIX - 55° EDINBUNRGH INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2001
21 agosto 2001

A MA SOEUR!
(Fat girl / A mia sorella!)
di Catherine Breillat (2000)

E si` che partivo prevenuto: l'unico altro film che avessi mai visto della Breillat era l'indecente ROMANCE. Indecente non per quel paio di organi sessuali in vista, ma per la pochezza dell'idea e dello sviluppo. Qui siamo invece di fronte a un film assolutamente dignitoso.
Il film e` centrato sui problemi esistenziali di Anais, sorella 13enne bruttina e grassa di Elena, che invece e` bella e attraente. Durante una borghesissima vacanza, trascurate da genitori assenti, iperfumatori e persi dietro i loro propri problemi, Anais e Elena incontrano un ragazzo italiano con cui Elena ha la sua prima esperienza sessuale. Anais ne e` testimone silenziosa. Il ragazzo italiano si rivelera` per quel che e`, un parvenu che ha fiutato la facile preda.
Cominciamo a dire che le due attrici protagoniste (le ragazzine, intendo) offrono una prestazione stellare. Perfette, soprattutto Anais Reboux, la bruttina. Maiuscola come al solito Laura Betti che fa un cameo (la madre dell'italiano). Il film e` profondo e, per tutta la sua durata, mantiene una tensione palpabile, a volte difficile da sopportare. Focalizzandosi su Anais, la Breillat ne mette a nudo gli aspetti piu` nascosti e intimi: sottolineo un paio di sequenze di gradne inventiva e bravura attoriale, per esempio il monologo di Anais in piscina (parla ad un ipotetico amante e bacia la ringhiera della scaletta) oppure il suo pianto sommesso durante il primo rapporto sessuale della sorella.
Esiste un rapporto di forte complicita` sororale fra le due, piu` volte sottolineato in dialoghi che suonano forse un tantino fasulli (unico difetto del film). Ma evidentemente Anais, piu` intelligente e sensibile di Elena, patisce un senso di inferiorita` schiacciante dato dalla sua bruttezza. (Chiunque non fosse un adone da piccolo sa di cosa io stia parlando, e ricordo che Freud si meravigliava dell'esistenza di un concetto come "l'amore fraterno".) Si genera cosi` una tensione che pare non avere sbocco, o magari potrebbe averlo piu` in la` nel tempo; ma il finale e` una tale sorpresa che non ne voglio dire assolutamente nulla; io sono rimasto quasi stordito, giudicate da voi.
A` MA SOEUR e` parecchio esplicito nelle parole e nelle immagini. Ma a differenza di ROMANCE, qui ci sta tutto. Catherine Breillat riesce a trovare un equilibrio encomiabile: ci fa vedere quel che effettivamente vorremmo, senza eccedere. Il film risulta cosi` un bel pugno nello stomaco, assestato con stile e la giusta forza.

Claudio Castellini

a cura di
Julian Richardson e Claudio Castellini
20 - 22 / torna all'home page