FROM HERE
TO WHERE
UK/Francia 2001
di Glen Luchford
FROM HERE TO WHERE racconta la straordinaria
storia di Mr. Alfred, un uomo di mezza eta` che vive all'aeroporto
di Parigi Charles De Gaulle, e Hugo Paul, un regista debuttante
americano che cerca di fare un film su Mr. Alfred. Undici anni fa,
a Mr. Alfred fu rifiutato il visto d'ingresso in Francia; egli ha
vissuto in quel limbo internazionale sin da allora. Quando finalmente
il visto gli viene concesso, Mr. Alfred rifiuta di abbandonare l'aeroporto
che e` ormai diventato la sua casa. Nella sua percezione del mondo,
il purgatorio del Charles De Gaulle e` migliore dell'inferno del
mondo la` fuori (la mia visione e` simile, ma esattamente opposta).
Paradossalmente, Mr. Alfred e` il centro stesso del film, stoicamente
contento della sua inusuale esistenza. Nel frattempo, mentre il
budget del film si erode e gli attori e Mr. Alfred perdono interesse
nel progetto, la vita di Hugo gradualmente si disintegra. Frustrato
dal suo recalcitrante soggetto, a un certo punto Hugo proclama "E`
rincoglionito almeno quanto me. La differenza e` che io ho la cinepresa".
Questo e` il primo film del regista di moda Glen Luchford. Col suo
cast di attori non professionisti, tanto quanto il vero Mr. Alfred,
possiede una sorta di rozza innnocenza che e` piuttosto affascinante,
e parecchio adatta al tema film-su-di-un film. Il dolore di Hugo
e l'indifferenza di Mr. Alfred generano alcuni momenti comici deliziosi.
Da una parte i problemi della produzione low-budget potrebbero rendere
questo film insopportabile per i vari registi in erba che guardassero
il film, ma dall'altra li fara` ridere fra le lacrime.
L'anteprima internazionale del film e` fissata per lunedi`.
ECHOS AUS EINEM DUESTERN REICH
(Echoes from a somber empire)
di Werner Herzog (1990)
Herzog questa volta si cimenta con l'ascesa
e caduta di Jean Bedel Bokassa, dittatore militare della Repubblica
Centrafricana, seguendo l'avventura del giornalista Michel Goldsmith
che ritorna nei luoghi dove anni prima era stato imprigionato e
torturato. Il risultato mi lascia abbastanza perplesso: i filmati
di repertorio, le immagini delle numerose mogli e figli (54!), le
foto nostalgicamente ammassate nella dimora parigina del dittatore,
sembrerebbero rimandare a un tentativo di umanizzazione della persona.
Forse la battuta piu` significativa del film e` data da uno degli
avvocati del processo che condanno` Bokassa a morte: il potere assoluto
corrompe assolutamente. Il Bokassa di Herzog non sarebbe piu` dunque
solo Bokassa, ma una sorta di icona cinematografica rappresentativa
della distorsione che un uomo subisce quando ha troppo potere in
mano. E` una delle chiavi di lettura possibili e non la sottoscriverei
alla cieca, ma mi pare funzionare.
Della follia (cattiva) dell'autoproclamato imperatore abbiamo testimonianza
durante la visita al centro dove venne torturato Goldsmith (perche'
un suo telex era stato rovinato dalla cattiva trasmissione, e venne
interpretato come un messaggio cifrato!) e nell'ispezione alla sua
ex reggia, in cui ancora enormi frigoriferi, in cui presumibilmente
teneva i cadaveri che mangiava nella sua follia cannibale, fanno
mostra di se'.
Altri shot di repertorio e testimonianze della sua umanita` confondono
le acque, e qui davvero mi perdo. Il film non e` particolarmente
grafico e accattivante come gli altri documentari che ho visto;
forse e` davvero un prodotto puro da televisione, come segnala Peter
Cronin che introduce e gestisce la retrospettiva: uno di quei film
(rari) che sul grande schermo non guadagnano molto.
Grandissimi peraltro il prefinale, in cui Goldsmith, morto pochi
mesi dopo la fine delle riprese, racconta a una delle mogli di Bokassa
le sue disavventure passeggiando presso piazza San Marco a Venezia
in mezzo a una folla incuriosita dalla cinepresa; e il finale, affidato
bunuelianamente all'immagine di un povero gorilla dello zoo: i guardiani
gli hanno insegnato a fumare, lo hanno reso dipendente dalla nicotina,
e ora e` ridotto a un fenomeno da baraccone di cui possiamo godere.
ENIGMA
USA, 117 minuti
di Michael Apted (2000)
ENIGMA e` un film parecchio intelligente
e godibile. Allo stesso tempo e` una rievocazione epica storica
nella migliore tradizione, e un bel giallo.
La decifrazione del codice Enigma fu uno degli eventi piu` importanti
della Seconda Guerra Mondiale, che mise in grado gli Alleati di
decodificare gli ordini militari cifrati del Tedeschi. Un pugno
di matematici a Bletchley Park, installazione inglese top secret
della British Intelligence, impiego` i primi primitivi computer
per rompere il codice.
Dougray Scott interpreta Tom, uno dei matematici responsabili della
decifrazione di Enigma. Reso quasi folle dal fallimento della sua
ossessiva relazione con la femme fatale Claire (Saffron Burrows),
e` costretto a lasciare Bletchley. Ma quando i Tedeschi modificano
le macchine Enigma, viene richiamato per aiutare a decifrare il
nuovo codice. Al suo ritorno scopre che Claire e` scomparsa e si
unisce alla sua compagna d'appartamento Esther (Kate Winslet) per
cercare Claire, fra una sessione di code-breaking e l'altra.
Il film ci tiene sulla corda mentre i Britannici corrono contro
il tempo per rompere il codice Enigma, e Tom e Esther rischiano
il tutto per tutto alla ricerca di Claire. E` anche un bel lavoro
di cervello - la ricostruzione degli sforzi a Bletchley Park e`
affascinante. E pero`, il film non scade mai davvero nel romantico,
sempreche' non pensiate, come me, che Daphne la secchiona di Scooby
Doo fosse carina. Kate Winslet con gli occhiali le somiglia e recita
pure come lei.
Un film eccellente, le due ore sono volate via. E il produttore
Mick Jagger fa perfino una breve apparizione.
Julian Richardson
BATTLE ROYALE
di Kinji Fukasaku (2000)
Prima di passare al film - che' tanto
non c'e` molto da dire - lasciate che vi racconti quel che c'era
intorno.
Sabato sera, ore 23:30: preceduto da un hype mostruoso, quasi a
livello di THE BLAIR WITCH PROJECT, esce BATTLE ROYALE, del veterano
sessantenne Fukasaku, al cinema Cameo, che mi risulta essere uno
dei piu` comodi d'Europa (non domandatemi da dove viene questa,
non me lo ricordo, sappiate che e` probabilmente vero per esperienza
personale). Ovviamente la proiezione e` super-esaurita. Mi metto
in coda. All'ingresso distribuiscono ombrelli e tatuaggi col logo
BR. Non solo, subito dopo lo stacco dei biglietti viene distribuito
gratuitamente a tutti gli spettatori il "BR Energy Drink",
una sorta di Red Bull con lo stesso logo di prima sulla lattina.
(Per i pochi fortunati che non sanno cosa sia il Red Bull: e` una
specie di Sprite colorata artificialmente di rosa acceso, che odora
di fragola come il dentifricio Paperino's ed e` zeppa di additivi
eccitanti, taurina, caffeina, vitamine varie. Una vera merda, scusate
il francesismo). Foto del pubblico ad ombrelli aperti prima di entrare
in sala; foto del pubblico ad ombrelli aperti dopo (400 ombrelli
aperti in sala contemporaneamente, sai la sfiga?). E finalmente
comincia il film.
Gia`, il film. Che dire? La trama e` presto detta: il governo giapponese
ha varato una legge di protezione dai teppisti giovanili, secondo
la quale ogni anno una classe a caso viene selezionata e gli alunni
scaricati su un'isola deserta, ognuno con cibo acqua e un'arma (una
a caso, da un ventaglio a un Uzi). Unica regola: ne deve sopravvivere
uno solo. Il film narra una di queste sessioni di sterminio, fra
sotterfugi, amori che nascono e che muoiono, passioncelle da adolescenti
che si trasformano in sterminii sadici.
L'idea e` eccellente, ma non e` nuova, a partire da LA DECIMA VITTIMA
fino ad arrivare a roba piu` recente, che so, CONTENDERS - SERIE
7 oppure THE RUNNING MAN. E posso starci. Ma poi il film non convince.
Si salva a pieni voti l'ironia continua: uccisioni alla Commando
effettuate da placidi diciasettenni, scene madri alla Titanic, Takeshi
Kitano che fa
il maestro dipensando un po' dappertutto il suo umorismo grottesco.
Non si salvano invece (1) la ripetitivita` del meccanismo (uccisioni,
conteggio dei morti, dichiarazione pubblica dell'arbitro) che gia`
al secondo passaggio rende il tutto noioso e prevedibile; (2) alcune
figure davvero pietosamente stereotipate, per esempio l'hacker che,
programmando un notebook in C, riesce a far saltare il centro direzionale
(perche' tanto odio? perche' suo padre era un rivoluzionario), oppure
il ripetente-zombi che non muore mai; (3) il finale penosamente
tirato via, moralistico e roboante. E ci sono anche delle incongruenze.
Per me pollice abbastanza verso, si tratta di un film non solo DI
adolescenti ma anche e soprattutto PER adolescenti - non bastano
alcune sequenze gore per renderlo interessante. Cosi` non la pensava
il tizio seduto davanti a me, il quale, essendosi fatto QUATTRO
lattine di "BR Energy Drink" durante il film (era gratuito
e siamo in Scozia, non dimentichiamolo) ha vomitato allegramente
sul collo della poveretta in prima fila.
Ho anche fatto una foto alla lattina; chi lo desidera ne ricevera`
una copia. E da oggi chiamatemi Mr. Spocchia.
Claudio Castellini
ENIGMA
di Michael Apted (2000)
Questo invece e` piuttosto buono. Soprattutto,
visto all'UGC Cinema, schermo 7 di 14, enorme, sonorizzazione da
urlo e schermo da 25 metri per 15. Uno spettacolo in se', prima
del film. Potessi vederci 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO sarei un uomo
felice.
Basato sul romanzo di Robert Harris ispirato a sua volta dalla storia
vera del matematico Alan Turing, il film tiene un equilibrio molto
buono fra la spy/detective story e la storia d'amore. L'avventura
del geniale Tom Jericho (l'attore scozzese Dougray Scott) e` ben
dipanata fra una storia finita che non vuole morire (con la bellissima
Claire, Saffron Burrows) e una che sta nascendo (con una Kate Winslet
incredibilmente imbruttita che dimostra di saperci fare parecchio).
A un certo punto, la trama diventa un tantino troppo complessa (e
il mio inglese non mi ha aiutato); la sceneggiatura resta buona
(eccetto un paio di dialoghi) e non me ne sorprendo perche' e` di
Tom Stoppard, lo stesso di ROSENCRANTZ E GUILDERSTERN SONO MORTI
o di quel gioiello spionistico che e` LA CASA RUSSIA. Apted fa grande
uso del teleobiettivo per isolare i suoi soggetti ciascuno nei propri
dubbi. Malino gli effetti speciali (esplosioni, incendi e via dicendo)
che sono finti oltre ogni dubbio.
Nel complesso il film e` gradevole e drammatizza un pezzetto interessante
della storia contemporanea. Non mi e` piaciuto il fatto che di Alan
Turing, notoriamente omosessuale e anarchico, si sia fatto un personaggio
etero (e che anzi, ha due storie con donne bellissime) e completamente
non schierato politicamente. Ma qui mi fermo, non sono sicuro che
questo difetto non fosse gia` nel romanzo da cui ENIGMA e` tratto.
Claudio Castellini
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