ANITA CAPRIOLI INCONTRA KINEMATRIX
Hotel Principe di Piemonte, Torino, 22.11.00
KINEMATRIX: Siamo con Anita Caprioli, protagonista dell'ultimo
film di Gabriele Salvatores, DENTI,
film controverso, ma innovativo e coraggioso, che a Venezia ha diviso
la critica allo stesso modo delle pellicole di casa nostra presentate
al Festival di Torino. Parlaci delle difficoltà produttive incontrate
da Gabriele, a partire dal titolo?
ANITA CAPRIOLI: "Sì, effettivamente il film crea da subito
una "griglia" riguardo al pubblico, nel senso che il titolo determina
un imbuto, perché, mentre MEDITERRANEO era di per sè assai rassicurante,
qui la scelta di chiamarlo DENTI
è problematica, perché la maggior parte di noi non ha un buon rapporto
con la figura del dentista. Che poi il film sfiori appena questa tematica,
mentre è un discorso con se stessi, un approfondimento e una analisi del
proprio passato, non diminuisce l'impatto negativo che quel titolo ha
sulla gente…"
 |
KINEMATRIX: Nel film ci sono tre importantissime figure
femminili: la madre, la ex-moglie e tu, Mara, l'attuale compagna del protagonista.
Salvatores vi ha dato suggerimenti su come rappresentare tre diversi aspetti
della femminilità in relazione ad un'unica figura maschile importante?
AC: "Gabriele aveva già quasi tutto nella sceneggiatura,
nel senso che Mara doveva essere una donna molto razionale, molto più
legata al lavoro e alla quotidianità di quanto non lo fosse Antonio. Le
altre figure dovevano avere altre peculiarità, sempre però con la possibilità
di mantenere, nascoste, anche quelle delle altre. Il che comportava che,
in un certo senso, Antonio dovesse sempre confrontarsi con l'idea della
femminilità, con la "Donna" in quanto tale, poiché aveva dei problemi
da risolvere riguardo a tale questione…"
 |
KMX: Dunque, siccome il film ha delle notevoli valenze dal
punto di vista della ricerca visiva, e risulta, insieme a NIRVANA, appartenere
ad una specie di seconda fase della carriera di Salvatores, una parte
dei suoi estimatori lo ha abbandonato o criticato a fondo. Cosa ne pensi?
AC: "In Italia, purtroppo, è sempre così, perché se un regista
straniero cambia completamente registro o stile da un film all'altro,
non succede assolutamente nulla, anzi viene osannato per la capacità di
variare, mentre si pensa che quello italiano tradisca una tradizione consolidata
e tenti strade improbabili, poco consone alla nostra cultura ed è assolutamente
riduttivo questo, per chi lavora e per il pubblico. Quello che ha fatto
Gabriele non è stato accettato proprio perché cerca strade molto diverse!"
 |
KMX: Per quanto ti riguarda, senti, come Gabriele, di far
parte di una schiera di attrici che tenta nuove strade e, da spettatrice,
vedi qualche autore… pensiamo a Winspeare o Piva, che stia tentando di
proporre qualcosa di nuovo, di alternativo agli schemi imperanti nel nostro
cinema?
AC: "In generale, senza scendere nel dettaglio dei nomi,
penso che qualcuno ci sia e che la sua "lotta" debba essere assolutamente
appoggiata, se ha come scopo il rinnovamento dei generi classici della
nostra storia cinematografica, come ad esempio la commedia e i suoi stereotipi
anche interpretativi…."
KMX: Quali sono, a questo proposito, i tuoi autori preferiti
nel panorama internazionale?
AC: " Beh, guarda, io viaggio ultimamente con questi due
nomi… anche perché di uno ho visto l'ultimo film, IN
THE MOOD FOR LOVE… e… Wong Kar Wai è straordinario, anche nei suoi
primi lavori. Poi, rimanendo sempre nell'ambito più sperimentale, mi interessa
molto il lavoro fatto da Lars Von Trier, che cambia anche lui genere ogni
volta e viene osannato… poi Mike Leigh, pur con alti e bassi nella produzione…
Almodovar, certamente. Tra gli italiani, avendo visto l'altro giorno ALMOST
BLUE, posso dire che Infascelli ha un talento potenzialmente molto
interessante… mentre ce ne sono tanti tra quelli già affermati, ovviamente…"
 |
KMX: Quindi ti potrebbe interessare anche una serie di esperienze
professionali estreme in cui metterti alla prova con registi estremi come
VON TRIER, per verificare le tue possibilità espressive e recitative?
AC: "Non aspetto altro, veramente!!! Non vedo l'ora di
potermi buttare in qualcosa del genere… pagherei per avere quella possibilità!!!
Perché potrei trovare delle strade mie nuove ed esprimermi totalmente
per quella che sono interagendo con il personaggio… nel senso che quando
hai queste strutture rigide che ti vengono date all'inizio dl film, dai
un contributo relativo e sei solo parzialmente te stessa, mentre… vedi,
è difficile convincere un regista che tu un giorno sei una cosa e il giorno
dopo puoi essere un'altra, che puoi avere un cambiamento, perché è tipico
del nostro lavoro avere delle trasformazioni…. e Von Trier fa un interessante
lavoro di preparazione e di improvvisazione precedente al film…"
 |
KMX: E cosa ci puoi dire della tua vita professionale, diciamo
così, pre-DENTI?
AC: "Mah, vedi, io ho fatto molti film particolari o non
commerciali, alcuni dei quali non sono neanche arrivati nelle sale! Ho
sempre fatto delle scelte molto personali… Dunque, ho iniziato a Milano,
poi sono passata a Roma, quindi ho sentito il bisogno di andarmene per
un po' dall'Italia, durante un momento di crisi, e a Londra ho conosciuto
una regista inglese, Andrea Brooks, che si è innamorata dell'Italia ed
è venuta qui. Con lei, poi, ho iniziato a fare teatro e ho continuato
con un regista che veniva dall'Elfo, Andrea Taddei, prendendo testi classici,
magari, e rivisitandoli in maniera un po' anomala, sperimentale… quindi
sono arrivata al cinema, con TUTTI GIU' PER TERRA, di Davide Ferrario
e da lì sono arivate altre cose… un film con Lizzani, uno con Olmi, piccole
partecipazioni come UN TE' CON MUSSOLINI o una con Pieraccioni… poi Odorisio,
SENZA MOVENTE, che era la storia di una ragazza che veniva stuprata, che
ha avuto sia un'uscita che un successo infelici… eravamo io, FantastichinI
e Juorio, oltre ad attori di teatro meno noti… poi VENTI, di Marco Pozzi,
che era a Berlino quest'anno, ma con produzione e distribuzione indipendenti,
quindi poco visto, e infine Salvatores e Martinelli, con cui ho girato
VAJONT, che è il primo esempio di budget considerevole da utilizzare per
effetti speciali di un certo livello, almeno per l'Italia… quindi un esperimento
particolare nel nostro panorama… dovrebbe uscire a maggio del 2001…"
torna
all'altra intervista
|