Roma capitale della Fiction. È questo
l’obiettivo principale del RomaFictionFest, manifestazione che dal 2 al 7
luglio punterà i riflettori su un genere televisivo che negli ultimi anni ha
avuto in Italia una crescita esponenziale, non solo in termini di titoli ma
anche di fatturati e che solo nel Lazio impegna circa diecimila persone.
Il programma del RFF, la cui direzione artistica è stata affidata a
Felice Laudadio, si presenta diviso in cinque sezioni dedicate alla
serialità televisiva, alla fiction italiana, alle miniserie,
al docudrama e ai film per la tv, tra cui segnaliamo
"L’ultimo padrino" di Marco
Risi con Michele Placido nei panni del mafioso Bernardo Provenzano.
Numerose le sezioni fuori concorso, tra le tante, due focus, uno
sulla British Comedy e uno sui migliori episodi pilota di serie televisive
internazionali.
Non mancano importanti retrospettive, una dedicata a tre grandi
autori europei (unico nome noto per ora è quello della regista tedesca
Margarethe von Trotta), una, in collaborazione con RaiTeche, centrata sugli
sceneggiati italiani, in onda tra il 1958 e il 2002 e ispirati alla
letteratura russa (da Dostojevskij a Puskin, da Tolstoi a Checov).
Decisamente ricco anche il calendario delle anteprime mondiali, tra i
diversi titoli confermati: "Caravaggio" (di Angelo Longoni, fotografia di
Vittorio Storaro e musiche di Luis Bacalov, con Alessio Boni ed Elena Sofia
Ricci), "O’ Professore" (di Maurizio Zaccaro, con Sergio Castellitto e Luisa
Ranieri) ambientato nell’inferno di Scampia, "The Tudors" (di Ciaran
Donnelly, scritto da Micheal Hirst noto per la sceneggiatura del film
Elisabeth), e le nuove serie
di "Lost", "Grey’s Anatomy", nonché l’ultima serie dei "Soprano’s".
Il Festival, ideato e fortemente voluto dall’APT, l’Associazione
Produttori Televisivi, avrà come location principali la moderna Multisala
Adriano, l’Auditorium della Conciliazione, la Casa del Cinema e la storica
struttura del Santo Spirito.
Per precisa volontà degli organizzatori, l’accesso alle proiezioni sarà
libero dietro ritiro di un biglietto gratuito fino ad esaurimento dei posti
disponibili.
Nonostante si presenti come un festival per addetti ai lavori, la vocazione
del RFF è quello di coinvolgere attivamente il pubblico che guarda la tv e,
come per la Festa del Cinema, anche in questa occasione tra le giurie che
assegneranno i diversi riconoscimenti, ve ne saranno alcune composte proprio
dagli spettatori volontari selezionati da una società demoscopica.
Grande la soddisfazione dello stesso Marrazzo, Presidente della
Regione, che ha sbaragliato le altre regione candidate ad ospitare il
Festival e che non nega la soddisfazione di fare del Lazio “un punto di
riferimento nel settore per l’Italia e l’Europa”.
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