44.Ma mostra int. del nuovo cinema

 

Intervista a Iris Martín-Peralta

curatrice di "Cine en Costrucción"
Pesaro, 21 - 29 Giugno 2008

 

di Valentina DI MICHELE

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“Il rischio è un valore aggiunto”

Giovane, ma con un curriculum ammirevole - che comprende, fra le altre, collaborazioni illustri ai Festival di San Sebastian, Courmayeur, oltre al nuovissimo Cinema Spagna, evento di grande successo realizzato con la sua società Exit Media - la giornalista catalana Iris Martín-Peralta è al suo terzo anno alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, e inaugura con questa edizione la sezione "Cine en costrucción".
A Kinematrix ha raccontato la sua scelta di portare in Italia una iniziativa ambiziosa che punta sulla cooperazione internazionale.

Kinematrix: Come nasce Cine en costrucción e come arriva a Pesaro?
Iris Martìn-Peralta "Cine en costrucción" nasce al Festival Internacional de Cine de San Sebastián, in Spagna, per favorire il completamento di lungometraggi latinoamericani che, nonostante abbiano concluso la fase di riprese, incontrano difficoltà nella fase di post produzione. I lavori vengono presentati in stato embrionale a un gruppo di professionisti (da qui il nome “cinema in costruzione”), e spesso trovano un finanziamento che consente loro di vedere finalmente la luce. Pesaro ha stretto un accordo di collaborazione con San Sebastián e i Rencontres Cinémas d'Amerique Latine de Toulouse (che propongono la sezione in Francia) per realizzare una vetrina dell’iniziativa anche in Italia.

Quale tipologia di progetto viene selezionato di solito?
I film di "Cine en costrucción" sono tutti latino-americani, di solito a low-budget, e - come accade nei paesi sudamericani - finanziati da Istituzioni pubbliche locali o da piccole case di produzione. La scarsa disponibilità economica è anche una grande risorsa creativa, perché alla mancanza di mezzi devono supplire con soluzioni inventive e originali. Non si deve però pensare a film d’essai o brutalmente poveri, nell’immagine o negli ambienti, perché queste opere hanno spesso un appeal commerciale e ritraggono una classe media che in Europa è poco conosciuta.

Quali saranno i progetti proposti a Pesaro?
Alla Mostra abbiamo pensato di portare cinque film recenti di "Cine en costrucción", proprio per evidenziare il fatto che si tratta di opere di alto livello artistico, facilmente esportabili e quindi appetibili per produttori e distributori. Proietteremo A casa de Alice del brasiliano Chico Teixeira, selezionato quest’anno per la Berlinale, Esas no son pensas di Daniel Andrade & Anahí Hoeneisen (Ecuador), La perrera di Manuel Nieto Zas (Uruguay, Argentina, Spagna, Canada), Punta del Diablo di Marcelo Paván (Argentina) e Otávio e as letras di Marcelo Masagão (Brasile). Sono film che riflettono un concetto di costruzione metaforica, di crisi che viene sempre superata, di disagio che porta, alla fine, sempre a nuove vite.

Cosa si aspetta da "Cine en costrucción" a Pesaro?
Il mercato italiano è statico, ha il problema del doppiaggio che aumenta i costi e la diffidenza dei distributori, e spesso tende a guardare solo quello che è in vetrina. San Sebastián ha tirato fuori una formula originale, che non fa beneficenza ma mette in gioco domanda e offerta, trasformando il rischio in un valore aggiunto. Sono tantissimi i casi di film sui quali nessuno avrebbe puntato, e che alla fine hanno invece sbancato i botteghini, come En construcción di José Luis Guerin, un’opera sperimentale che ha trionfato al box office spagnolo nel 2004 ed è stata vista da gente “insospettabile”.
Mi aspetto che a Pesaro ci siano professioni dell’industria ricettivi verso questa sfida.
 

 

44.Ma mostra int.

del nuovo cinema
Pesaro, 21 - 29 Giugno 2008