44.Ma mostra int. del nuovo cinema

Pesaro, 21 - 29 Giugno 2008

 

di Valentina DI MICHELE

Collegamenti rapidi:

 

- Conferenza stampa di presentazione

- Intervista a Iris Martín-Peralta, curatrice "Cine en Costrucción"

L’insostenibile pesantezza dell’amore

Luchshee vremya goda

di Svetlana Proskurina.
Russia 2008, 93'

 

bande à part

È nella sospensione del ricordo la migliore delle stagioni della vita: è la memoria, sfocata nelle azioni, ma viva nelle emozioni, di un amore lontano e perduto.
Luchshee vremya goda (letteralmente “La stagione migliore”) racconta la storia - quasi inverosimile, come sono spesso i ricordi - di un triangolo tragico in una cittadina della Russia meridionale, tra giovani corpi stesi al sole sugli scogli e pozzi petroliferi immersi nell’acqua cristallina.
L’appassionata relazione tra Valentina e Valentin si ferma quando, a causa di un violento alterco con un conoscente, il giovane finisce in prigione. Anni dopo, Valentin rincontra Katya, vicina di casa di lui innamorata, e la sposa. Il ritorno in città di Valentina sconvolge gli equilibri, e Valentin, indissolubilmente legato a lei ma incapace di lasciare la moglie, si uccide.
Ormai sessantenni, le due donne vivono insieme. Oltre all’odio profondo, le unisce il passato, e la malinconia di un dolore insostenibile che si perde nel tempo, e che nel tempo perde i suoi contorni.
Virato su una meravigliosa palette di colori pastello, che sottolinea con delicatezza il filo (tagliente) del desiderio intenso e (quasi) mai dichiarato, il settimo film di Svetlana Proskurina - che segue il gelido melò Udalionnyj dostup/Accesso a distanza, presentato a Venezia 2004 - trascura i compiti del realismo per abbracciare le suggestioni dell’elegia. Incurante della scarsa somiglianza fra le protagoniste delle varie età (venti, quaranta e sessant’anni), la Proskurina afferma il diritto a confondere i volti, a manipolare i dialoghi e disperderli nell’ossessione dei ricordi.

26/30

 

44.Ma mostra int.

del nuovo cinema
Pesaro, 21 - 29 Giugno 2008