SUCCESSO PER L' INCONTRO SULLE COLONNE
SONORE
Grande successo di pubblico per l'evento che ha visto riuniti per la prima
volta tutti insieme i grandi della musica italiana per il cinema.
Al Future Film Festival di Bologna si sono incontrati per la prima volta
alcuni tra i maggiori compositori di musica da film italiani per parlare di
cinema, di colonne sonore e nuove tecnologie applicate alla fruizione della
composizione per il grande schermo in un incontro curato dal giornalista
Marco Spagnoli, curatore del Progetto Dvd - l'associazione che ai
primi di febbraio consegnerà i premi per i migliori Dvd italiani. Paolo
Buonvino (L'ultimo bacio, Ricordati
di me), Andrea Guerra (Le
fate ignoranti, La finestra di Fronte), Pivio e Aldo De Scalzi (El
Alamein, CasomaI), Ezio Bosso (Io
non ho paura), Riccardo Giagni (L'ora
di religione, Buongiorno notte) e Claudio Simonetti (autore delle
musiche dei film di Dario Argento e dell'ultimo
Il cartaio) hanno raccontato
di fronte ad un pubblico divertito e interessato la loro grande passione per
la composizione per il grande schermo. Un amore solido che vive, però, di
luci e di ombre: "Anche in rapporti felici e fortunati, alle volte, si deve
faticare un po' per aiutare il regista nelle sue scelte," spiega Giagni, cui
ha fatto eco Buonvino notando come semmai le eventuali difficoltà vengano
dal rapporto con i produttori che investono nell'acqusizione di brani non
originali con un utilizzo marginale e non nel dare più tempo per lavorare:
"Un paragone con il cinema americano è impossibile. Non abbiamo i budget e
il tempo è molto ridotto".
Claudio Simonetti che con Dario Argento per
Il cartaio è andato
addirittura sul set per sviluppare la colonna sonora avverte di come sarebbe
necessario puntare alla realizzazione di versioni finali diverse destinate
al pubblico delle sale e a quello del mercato televisivo. "L'audio," dice
l'autore del tema di Profondo Rosso
"richiede oggi una cura diversa per chi può vedere il film con la massima
qualità e per chi può seguirlo su televisori normali".
Ezio Bosso, musicista di impostazione classica, ha evidenziato come
l'esplorazione artistica del rapporto tra lo spazio e il suono, sfruttato
dalle nuove tecnologie digitali risalga addirittura alle composizioni del
diciannovesimo secolo. "Come nel caso di Mahler in cui nella 1° sinfonia
il corno inglese suona dal foyer".
"La figura del montatore
è determinante," spiega Andrea Guerra vincitore del David di Donatello per
La finestra di fronte: "Alle
volte sarebbe auspicabile che fossero più coraggiosi e anche preparati
all'utilizzo della nuova tecnologia".
Lapidaria la conclusione dei genovesi Pivio &
Aldo De Scalzi: "Nel nostro lavoro incontriamo essenzialmente due problemi:
potere identificare un tema musicale interessante e gestire i rumori di
fondo. Sarebbe bello potere collaborare alla realizzazione di un film anche
in questi dettagli tecnici".
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