
Il
2003 è in un certo qual modo l’anno felliniano, in quanto ricorre il 10°
anniversario della morte del grande regista riminese, infatti il mondo
intero si sta adoperando per rendergli omaggio nel migliore dei modi, si
veda Cannes 2003, o il Guggenheim di New York che sta organizzando una
mostra completa di tutti i disegni del Maestro, nonché una rassegna completa
delle pellicole che hanno reso Fellini famoso in tutto il mondo e che, gli
hanno fatto vincere vari riconoscimenti quali: Oscar, Leoni e coppe. Così,
nelle proiezioni speciali del Festival di Venezia 2003, viene
proposto il mediometraggio di 35’, che Fellini aveva girato nel 1985, anno
in cui egli effettuava le riprese del film
Ginger e Fred, con
Mastroianni e la Masina, che compariranno anch’essi in alcune scene qui
presentate. Certo diciamo che non è un vero e proprio omaggio alla memoria
di Fellini, e che organizzare qualche evento di risonanza, non sarebbe certo
stato un imitare o ripetere un programma già compiuto da altri…!
La tivù di Fellini, è una
pellicola prodotta da Alberto Grimaldi e curata da Tatti Sanguineti, essa si
articola in una serie di cortometraggi montati assieme con grande rigore
logico ed estetico, al fine di restituire il messaggio voluto dal maestro
stesso. Gli sketsch girati, hanno un elemento comune, quello di esser
parodie di programmi o di pubblicità prodotte dai palinsesti di quegli anni,
a tutt’oggi attuali.
In queste esaltanti satire sul vissuto contemporaneo, ritroviamo tanto
dell’immaginario felliniano, tanti topoi ricorrenti nel suo cinema.
Personaggi che emergono, quale frutto della fantasia, da un sostrato
onirico, fusosi ad elementi storici, letterari e umoristici; si faccia
riferimento ad alcune di queste pubblicità immaginarie, come quella in cui,
ci appare una scena dell’inferno dantesco, in cui al grande poeta toscano la
diritta via era smarrita…e grazie all’orologio con bussola recupera, o
quando le Grazie Botticelliane danzano in cerchio, pubblicizzando una marca
di scarpe. Mentre il sagace sarcasmo a 360° straripa quando ai dolenti
attorno alla bara del compianto, bevono il liquore “Uèèè!” che fa
resuscitate i morti ed è buono da morire, ed il vecchiettino sobbalza dalla
bara reclamando il suo bicchierino di liquore. Le scene che Fellini viene a
costruire, sono anche veri e propri backstage, in cui emerge la voce del
regista che dà consigli ai suoi collaboratori o suggerisce le battute agli
attori. Emergono svariati aspetti del mondo di Cinecittà, dei casting, della
produzione, degli atteggiamenti di coloro che collaboravano alla riuscita di
trasmissioni, pubblicità, films; insomma una parodia di tutto il sistema.
Il talk show televisivo, che qui Fellini costruisce, è un dibattito
femminista, in cui signore eleganti, sicure di sé, più o meno acculturate,
si trovano attorno ad un tavolo, attorniate da qualche uomo, a dibattere
sulla decollazione islamica, sono chiari i riferimenti strutturali alla
“città delle donne”… .
Il concerto pianistico del vecchio focomelico, “uno dei più interessanti
pianisti della contemporaneità”, che suonerà con i piedi dei grandi
successi.. (esclamerà il presentatore) “Il piave mormorò” e “Vamos a la
playa” dei fratelli Righeira, tormentone di quella estate. Così potremo
proseguire nella descrizione delle immagini pungenti, surreali, delle vere e
proprie pennellate di genio, con un’altissima capacità narrativa del reale,
il tutto velato da sarcasmo che funge da trai-d’union, nell’accostare
argomenti così disparati tra loro. Lo stesso procedimento creativo, avviene
nel film di Jarmush, che nel suo
Coffee and
Cigarettes, presentato anch’esso a questa edizione del
festival di Venezia, crea un lungometraggio, sommando tra loro cortometraggi
girati a distanza di tempo l’uno dall’altro, ma con uno stesso tema
conduttore: Caffè e sigarette. In America temi scottanti ancora oggi, che
dividono cittadini, tribunali e multinazionali, ma che il regista in chiave
ironica ci restituisce, infarcendo il tutto di luoghi comuni e regole
sociali. A Fellini sarebbe piaciuto! E a Jarmush piacerebbe sicuramente
La tivù di Fellini, (che
l’abbia già visto?) entrambi i registi hanno cominciato questi loro progetti
nello stesso anno.. .
05.09.2003
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