COMMESSO
VIAGGIATORE
(The travelling salesman)
di Francesco Dal Bosco (1999)
Claudio Bigagli e Maddalena Crippa sono
sposati, hanno due figli e una casa. Lui viaggia in continuazione
e lentamente si convince di essere perseguitato. Finira` male. Il
film, signori miei, l'UNICO film italiano al Festival di Edimburgo,
e` tutto qui. Qualche bella soggettiva in bianco e nero di loro
due, lo sfondo correttamente sfocato, e niente altro. Ottantasette
minuti di nulla purissimo, assoluto.
La noia regna sovrana in questo patetico cortometraggio dilatato
a 90 minuti, una masturbazione mentale senza capo ne' coda. Mi piacerebbe
sapere chi ha avuto il coraggio di produrre un simile orrore; leggo
le note di produzione e scopro che l'aiuto regista si chiama Ilaria
Cirino Pomicino. C'entrera` qualcosa? Di piu`, dal sito del Ministero
dello Spettacolo leggo che e` stato finanziato con 1.215 milioni
dallo Stato. A mio modesto avviso, siamo messi male.
Assente qualsiasi forma di sceneggiatura, di storia e/o di racconto.
Bravi i due protagonisti (specialmente la Crippa che e` pure bellissima)
ma e` come se stessero leggendo il copione davanti alla cinepresa,
tanta e` l'artificialita` dei dialoghi. Ecco gente, riuscire a mettere
in difficolta` un attore grazie a dialoghi da terza media come questi
e` proprio grave. Cito a memoria: - Ti amo. - Anch'io. - Non potrei
vivere senza di te.
Il tutto e` infelicemente condito con inserti di audio e musica
simil-newage, sequenze in digitale a colori (le aspettative di lui?
i sogni di lei? boh) e un paio di personaggi di contorno completamente
fuori luogo. Lunghissime riprese della strada che scorre monotona
(ma che bella metafora!). Personaggi che entrano nel film e ne escono
senza motivo. Nessunissima tensione, nessuno stimolo a convergere
verso il finale.
Alcune parole del medesimo Francesco Dal Bosco (classe '55, mica
un ragazzino!): "Dobbiamo rischiare tutto cio` che sappiamo
o pensiamo di sapere. Siamo rimasti immobili troppo a lungo. Tutta
questa confusione deve essere messa in movimento: Murnau, i notiziari
televisivi, Peckinpah, Barnett Newman, le telecamere a circuito
chiuso, De Sica, Bob Kane, cio` che vediamo fuori dalla finestra,
Stockhausen, Lorenzo Lotto, Thoreau, i film della NASA, i Beach
Boys e Robert Smithson. Dobbiamo tornare a fare film sui palazzi,
sulla gente seduta in poltrona nella luce del pomeriggio [...] Dobbiamo
addormentarci e lascarci cadere nel buio. Preparatevi per un lungo
viaggio." Serve alcun commento?
La Casa di produzione si chiama Monti Pallidi Film. Mai sentita.
Eppure il film e` passato DUE VOLTE al festival, e mi risulta che
fosse esaurito pure l'altra volta. Si` perche' lo spettacolo era
ESAURITO, ma la gente a meta` ha cominciato ad andarsene - e come
dar loro torto. Esco dal cinema a occhi bassi e cercando di non
far capire a nessuno che sono italiano. Vergogna.
Claudio Castellini
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