KINEMATRIX - 55° EDINBUNRGH INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2001
22 agosto 2001

COMMESSO VIAGGIATORE
(The travelling salesman)
di Francesco Dal Bosco (1999)

Claudio Bigagli e Maddalena Crippa sono sposati, hanno due figli e una casa. Lui viaggia in continuazione e lentamente si convince di essere perseguitato. Finira` male. Il film, signori miei, l'UNICO film italiano al Festival di Edimburgo, e` tutto qui. Qualche bella soggettiva in bianco e nero di loro due, lo sfondo correttamente sfocato, e niente altro. Ottantasette minuti di nulla purissimo, assoluto.
La noia regna sovrana in questo patetico cortometraggio dilatato a 90 minuti, una masturbazione mentale senza capo ne' coda. Mi piacerebbe sapere chi ha avuto il coraggio di produrre un simile orrore; leggo le note di produzione e scopro che l'aiuto regista si chiama Ilaria Cirino Pomicino. C'entrera` qualcosa? Di piu`, dal sito del Ministero dello Spettacolo leggo che e` stato finanziato con 1.215 milioni dallo Stato. A mio modesto avviso, siamo messi male.
Assente qualsiasi forma di sceneggiatura, di storia e/o di racconto. Bravi i due protagonisti (specialmente la Crippa che e` pure bellissima) ma e` come se stessero leggendo il copione davanti alla cinepresa, tanta e` l'artificialita` dei dialoghi. Ecco gente, riuscire a mettere in difficolta` un attore grazie a dialoghi da terza media come questi e` proprio grave. Cito a memoria: - Ti amo. - Anch'io. - Non potrei vivere senza di te.
Il tutto e` infelicemente condito con inserti di audio e musica simil-newage, sequenze in digitale a colori (le aspettative di lui? i sogni di lei? boh) e un paio di personaggi di contorno completamente fuori luogo. Lunghissime riprese della strada che scorre monotona (ma che bella metafora!). Personaggi che entrano nel film e ne escono senza motivo. Nessunissima tensione, nessuno stimolo a convergere verso il finale.
Alcune parole del medesimo Francesco Dal Bosco (classe '55, mica un ragazzino!): "Dobbiamo rischiare tutto cio` che sappiamo o pensiamo di sapere. Siamo rimasti immobili troppo a lungo. Tutta questa confusione deve essere messa in movimento: Murnau, i notiziari televisivi, Peckinpah, Barnett Newman, le telecamere a circuito chiuso, De Sica, Bob Kane, cio` che vediamo fuori dalla finestra, Stockhausen, Lorenzo Lotto, Thoreau, i film della NASA, i Beach Boys e Robert Smithson. Dobbiamo tornare a fare film sui palazzi, sulla gente seduta in poltrona nella luce del pomeriggio [...] Dobbiamo addormentarci e lascarci cadere nel buio. Preparatevi per un lungo viaggio." Serve alcun commento?
La Casa di produzione si chiama Monti Pallidi Film. Mai sentita. Eppure il film e` passato DUE VOLTE al festival, e mi risulta che fosse esaurito pure l'altra volta. Si` perche' lo spettacolo era ESAURITO, ma la gente a meta` ha cominciato ad andarsene - e come dar loro torto. Esco dal cinema a occhi bassi e cercando di non far capire a nessuno che sono italiano. Vergogna.

Claudio Castellini

a cura di
Julian Richardson e Claudio Castellini
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