KINEMATRIX - 55° EDINBUNRGH INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2001
13 agosto 2001

PROLOGO
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Ancora una volta, la capitale della Scozia e` stata sopraffatta dai festival il piu` grande dei quali e` il Fringe. Sembra che praticamente ogni stanza piu` grande di un metro quadro ospiti un qualche tipo di esibizione. Perfino le credenze dei ristoranti sono occupate, in questi giorni. Per cui fa sempre piacere, in questa citta` ormai impazzita, imbattersi nel mondo del Festival Internazionale del Cinema di Edimburgo. Me lo sto sognando, oppure il grande schermo attrae un tipo di falena particolarmente accattivante?

Quest'anno e` partito con l'anteprima internazionale di AMELIE, l'ultimo film di Jean-Pierre Jeunet. L'inventiva e immaginazione che caratterizzavano i suoi film precedenti (DELICATESSEN e LA CITE' DES ENFATS PERDUS) sono fresche come sempre in questo film meraviglioso.

Durante la prossima settimana e mezza, terremo gli occhi incollati allo schermo e le orecchie ben aperte per darvi notizie, impressioni, oziose speculazioni e, presumibilmente, qualche assurdita` totale a proposito del 55esimo Edinburgh International Film Festival.


(RE)VISIONI
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LAND DES SCHWEIGENS UND DER DUNKELHEIT (Terra del silenzio e dell'oscurita` / Land of silence and darkness)
di Werner Herzog (1971)

Un bel giorno, Werner Herzog si trova a un congresso politico sul tema dei disabili. Seduta in terza fila, una donna sui 60 anni i cui occhi non smettono mai di muoversi; di fianco, un'altra donna che tocca il palmo della mano alla prima, in qualche modo comunicandole cio` che l'oratore sta dicendo. La donna si chiama Fini Staubinger e dai 18 anni d'eta` e` sordocieca; Herzog decide di incontrarla e di girare un documentario su di lei. In 5 mesi ha finito; il risultato e` questo. Terra del silenzio e dell'oscurita` e` un viaggio di 85 minuti nel mondo dei sordociechi.
Fini comunica col mondo esterno parlando, ma il mondo deve comunicare con lei attraverso il linguaggio tattile; e quando due sordociechi comunicano, lo fanno nel modo silenzioso e oscuro delle mani. Un giorno lei e un'amica sordocieca vengono portate per la prima volta su un aeroplano. Sono tutte eccitate e si vede; una di loro batte le mani in delirio. Eppure *non vedono* e *non sentono* niente di niente... eppure
noi *vediamo* e *sentiamo* assieme a loro.
Di episodi del genere ce n'e` a bizzeffe, durante il film. Dal racconto della caduta per le scale che causo` la discesa di Fini all'inferno, all'interazione con sordociechi abbandonati da anni in manicomi e istituti per vecchi. In tutti questi casi e` impossibile restare indifferenti all'opera di "dragaggio" della Staubinger, che saluta tutti i suoi compagni di sventura con un bavaresissimo "Gruess Gott", io sono sordocieca proprio come te, amico mio. E` un'operazione che mi ha ricordato tantissimo i tentativi di salvataggio - qualche volta falliti - degli angeli in "Il cielo sopra Berlino"... solo che qui (purissimo Herzog) e` tutto vero.
Ragazzi, sono uscito di li` sconvolto. Anche grazie all'uso della musica (Bach in primis) e di un montaggio sapientissimo, Land... risulta straziante, a tratti letteralmente intollerabile, senza mai essere patetico. Herzog inizia da qui, se non ho capito male quel che diceva il presentatore, il suo cammino verso un ideale di documentario che mostri "realta` superiori" attraverso l'uso del mezzo-cinema.

Herzog taglia, sonorizza, manipola, usa perfino la recitazione: inizia con un toccante monologo di Fini, che dice di avere un sogno ricorrente contenente le facce dei saltatori con gli sci, un'immagine che ritiene dal tempo in cui ci vedeva. In realta` sta leggendo un testo preparato dalle stesso Herzog. Ma l'obiettivo del film e` la rappresentazione di cio` che il titolo annuncia, "la terra del silenzio e dell'oscurita`". Non ci deve quindi essere scrupolo; l'importante e` mantenere l'equilibrio. Guardate la sequenza eccezionale dei sordociechi che accarezzano uno scimpanze`... e` folgorante, e` strepitosa... ed e` irrimediabilmente *finta* - proprio perche' li` di fianco c'e` una cinepresa, che lo scimpanze' riesce a toccare ad un certo punto!
Insomma, LAND DES SCHWEIGENS UND DER DUNKELHEIT non e` un resoconto della vita e delle azioni di qualcuno, ma piuttosto di un flusso di coscienza cinematografico che mi e` penetrato direttamente nella testa. Adesso so (un poco di piu`) come si sta da sordociechi. Se volete farvi un grande regalo, guardate questo film immenso.

a cura di
Julian Richardson e Claudio Castellini
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