JULIE JOHNSON
di Bob Gosse
con Lili Taylor e Courtney Love
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Il cinema esclusivamente come mimica facciale. I volti di Lily Taylor
e Courtney Love, uno sull'altro, essenza femminile purissima, distillato
di bellezza perversa: un bacio. Non-necessità della storia, volendo, anche
se Bob Gosse è stato pluripremiato per NIAGARA NIAGARA. La vita, evidentemente,
è fatta di non-necessità: del cooking, del washdishing, del laundry a
scandire il tempo che casualmente, caoticamente scompare. Il caos della
casalinga Julie è quello della famiglia ingessata in 3-4 comportamenti-base,
ma può diventare il "caos" dell'Universo studiato attraverso la teoria
dei frattali (Prygogyne e Hollywood!!!).
Lili Taylor fa il salto triplo dai fornelli al college, passando per i
corsi pomeridiani alla Hoboken School. Love Courtney, un'amore di compagna
che abbandona il marito per stringerle la mano nel bel mezzo di un parco
affollato, la segue in questo percorso di crescita/distruzione solo fino
alla penultima fermata. Non accetta di passare per lesbica, anche se lo
è, non accetta che le si cambi il programma televisivo, non accetta di
diventare la moglie del "maschio" Taylor, passata in un attimo dalla ragione
al torto, dall'entusiasmo del neofita alla spocchia del genio [in pratica,
scopre una vocazione tardiva per l'informatica applicata alla teoria del
Caos e caccia il marito di casa, ospitando al suo posto l'amica del cuore,
con la quale inizia un "affair" senza futuro, oggetto di scherno da parte
di amici e vicini; il finale ribadisce l'iniziale condizione di solitudini
multiple in perenne "recherche"].
Il film, al di là di meriti evidenti nel segnare in anticipo i confini
di limitate possibilità espressive, data la materia esclusivamente "emotiva",
è tutto nella "danza" di avvicinamento e, poi, repulsione, tra le due
femminilità mutanti di Love/Taylor. Quasi esclusivamente interni, quasi
esclusivamente interiorità. Un passo avanti ed uno indietro, abbraccio,
congiunzione, distacco, contatto, fuga. La Taylor è un'attrice unica nel
capitalizzare ciò che realmente "è": quella dolce e tesa della conferenza
stampa è identica ai personaggi da lei interpretati, da ARIZONA DREAM
ad ADDICTION, da I SHOT ANDY WARHOL a THE HAUNTING. E' la purezza assoluta
in azione, nel senso di genuinità del sentire, che non necessita di nozioni
"recitative" sovrastrutturali e segue percorsi emotivi immediatamente
riportati sul piano di una mimica, come si diceva, incredibilmente mobile,
varia, ricca, che fa perno su occhi da lupo, velati e accesi allo stesso
tempo.
Gabriele FRANCIONI
berlinale
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