di Andrea Canella

lou barlow

Rimini, Velvet, 08 Maggio 2005

77: questo è il numero confermato di persone paganti che ha assistito al concerto riminese di Lou Barlow. Per la prima volta, in vita mia, sapevo di partecipare ad un concerto al Velvet con posti a sedere - con conseguente poco afflusso di gente - ma non mi sarei mai sognato di riuscire quasi a contare uno ad uno gli spettatori.. D'altronde il suo nome non richiama certo masse oceaniche di gente (come pure J Masiscs sempre qua qualche tempo addietro..), ma francamente avrei creduto in qualche afficionados in più..

Aprono le danze i nostrani A Toy Orchestra, giovani indie rockers da non sottovalutare. Conclusasi la loro bella ma corta performance, con l'invito del cantante ad attendere "il Professore", il palco, già scarno (svuotatosi della batteria, delle pianole e di tutta l'apparecchiatura dei supporters), ha sorretto giusto un amplificatore per chitarra acustica, un bassline e un leggio. A sorreggere il peso di un certo modo di concepire l'indie rock, invece, ci proverà un tranquillo quarantenne occhialuto, il già citato Barlow.

L'ex fondatore dei neo riuniti (!!) Dinosaur Jr si è presentato senza una scaletta predefinita. Essendo solo, si è potuto permettere il lusso di scegliere via via le canzoni in base all'umore della serata, non disdegnando vecchi pezzi dal repertorio dei suoi svariati progetti tra i quali Sebadoh e Folk Implosion. Del suo recente album ("Emoh"), sono stati solo cinque i brani proposti, tra cui almeno uno fatto scegliere dal pubblico, mi pare "Monkey Begun": per la mera cronaca gli altri sono stati "Holding Back the Year", "Home, Royalty" e "Morning's After Me". C'è stato infatti un (seppur marginale) interagire tra l'artista e chi lo ascoltava, dovuto anche alla forte e "forzata" intimità della situazione e così, tra l'altro, mentre lui sorseggiava un bicchiere di wishkey, qualcuno gli suggeriva di bere invece del buon vino..

Lo spettacolo non ha raggiunto l'ora e mezza di lunghezza, spezzettato da alcuni discorsi dell'americano, uno dei i quali sulla presunta o meno verginità della Madonna (non la cantante..), che però sono stati più dei monologhi, che scambi veri e propri di opinioni tra i presenti. Nel complesso buona la preparazione tecnica del musicista, ma deludente l'atmosfera creata. Solo ora, che è passato qualche giorno e ho avuto alcune notizie a riguardo dei concerti bolognesi e romani, ho saputo che la loro durata è stata di oltre 2 ore, quasi 3, complice il giusto feeling, il dialogo, lo scambio di pensieri continuo tra chi era sul palco e chi no, cosa accaduta col contagocce al Velvet. Probabilmente la data a Rimini è stata l'unica serata "storta" del suo passaggio in Italia, peccato. Il tutto con la speranza di rifarci con la vociferata ma non sicura tappa dei dinosauri nel nostro paese...

 

L'INTERVISTA

 

VOTO AL VELVET: 28/30
 

voto a lou barlow: 24/30

voto alla toy orchestra: 26/30

voto al pubblico: 15/30