NUOVOMONDO
di Emanuele Crialese
Con Vincenzo Amato, Aurora Quattrocchi

di Caludio B. LAURI


"Nuovomondo" è una terra prodigiosa, sospirata, sognata. Un posto dove il pane è così soffice che "sembra di mangiare una nuvola", dove le case stanno sospese in cielo sopra alte torri di cemento armato. "Nuovomondo" è un'astrazione, un'idea cristallizzata come un Iceberg sospeso perennemente sulla linea di galleggiamento dei sogni. Come un transatlantico che emette vagiti di metallo, col suo carico di deliri collettivi e ansie celate nelle stive più buie. Sempre tra le nebbie, sempre intravisto, lo si può solo vagheggiare questo "Nuovomondo". Un concetto ancor prima che un luogo. L'epopea di uomini e donne ammassati dentro a un pollaio di terza classe dove si covano i desideri come le uova: i bagni di latte nei fiumi della California, le cipolle giganti delle fattorie del Missouri. Fantasie attizzate da cartoline di un paese dei balocchi lontano, illusioni costruite su fotomontaggi improbabili che fanno del vecchio mondo un posto sempre più aspro e duro: "Nuovomondo" è una bugia. Ma è una di quelle bugie buone, sulle quali ti costruisci con fatica alibi che durano tutta una vita.
Salvatore Mancuso è un povero contadino di Petralia rimasto vedovo, che un bel giorno decide di barattare tutte le sue capre in cambio di pochi stracci, appartenuti a famigerati baroni siciliani o a celebri briganti morti ammazzati chissà quando, per partire assieme alla madre anziana e ai suoi due figli alla volta dell'America, dove suo fratello gemello è da tempo emigrato.
Emanuele Crialese è un regista italiano che torna a parlare per immagini. Finalmente. Un regista cioè che si giova di quel linguaggio che è proprio del cinema ma che è troppo spesso dimenticato, come fosse una reliquia o un relitto in fondo all'oceano. Diverse le scene degne di nota: prima fra tutte, la ormai celebre sequenza del molo, quella partenza dal porto di Napoli che è un vero è proprio "distacco" scandito dal solo battito meccanico del cargo. E poi ancora: i bagni nel latte; la notte passata all'addiaccio sotto una coperta di terra con i "piccioli" che piovono dritti sulla faccia; la passeggiata di Salvatore e Luce sul ponte della nave, sensuale e ritmata come un tango. Il tango del Grande Oceano, o come direbbe Salvatore del "Grande Luciano".
Seppur battendo la stessa rotta di film memorabili come Il cammino della speranza di Germi (1950), I magliari di Rosi (1959) o ancora Pane e cioccolata di Brusati (1973), Crialese affronta il problema dell'emigrazione, fenomeno quanto mai attuale, in maniera assolutamente originale, focalizzando cioè l'attenzione 0sull'immaginario dei personaggi, sull'elemento visionario, a discapito quindi del dramma sociale. In questo modo la storia e i suoi grandi avvenimenti si trasformano in una sorta di scenografia ideale dentro la quale si muovono personaggi piccoli ma immensamente tragici nelle loro passioni e tristemente comici nelle loro talvolta smodate aspettative. Lo stesso avviene nel cinema più impegnato di Kusturica (Underground, 1995). "Vivere nella grande corrente della storia (...) non in balia di essa ma con senso critico (...) navigare in essa" è la grande lezione neorealista di Rossellini, che in Crialese non si può dire solo assimilata finanche all'osso, cioè fino a volerla rielaborare addirittura nelle sue metafore marinaresche, ma certamente è arricchita da una dimensione onirica massiccia che evoca, come fossero tante bolle d'aria che pian piano risalgono a galla, le atmosfere di Fellini, i deliri nautici del l'Atlante di Jean Vigo, le cadenze sottoproletarie di Pasolini in una formula assolutamente originale ma che è cinema allo stato puro. Di film del genere in Italia se ne sentiva da troppo il bisogno. Nuovomondo è segnato da una specie di tragica ironia in cui i personaggi vengono inquadrati nella loro crudezza genuina, portatori non solo di speranze ma di valori spontanei, figli di un'epoca che è stata un'epica. Ciò che muove quelle mani callose, quelle unghie nere come la terra aspra del vecchio mondo è una pura fantasia, un sogno d'abbondanza che è però subito disilluso dalla realtà di un'America selettiva e giudice di chi può o non può permettersi di sognare.
 

Voto: 26/30

11/11/2006

NUOVOMONDo
Regia: Emanuele Crialese
Anno: 2006
Nazione: Italia
Durata: 120'
Data uscita in Italia: 22:09:2006
Genere: Storico, Visionario