un altra giovinezza

di Francis Ford Coppola

con Tim Roth, Alexandra Maria Lara

ii FESTA INTERNAZIONALE Del cinema di roma

di Daniela MASE

Dopo 10 anni di attesa il ritorno di Coppola al cinema con Youth withouth youth, in italiano Un'altra giovinezza, diventa senza dubbio l’evento più atteso dell’intera Festa del Cinema di Roma, soprattutto perché il regista italo americano ha scelto questo festival per presentare il suo nuovo lavoro in anteprima mondiale.
Difficile collocare la pellicola in un genere, essa è thriller, storia d’amore e d’avventura, nonché appassionata indagine filosofica.
Spiegarne la trama sarebbe riduttivo per quanto essa è legata a filo doppio a tutto il non detto che il film nasconde. Ma, in sintesi.
Un’altra giovinezza è la storia di una seconda chance, una nuova possibilità di vita che il destino concede a Dominic Matei (Tim Roth), attempato professore di linguistica che, folgorato da un fulmine, ritrova una misteriosa vitalità mentale e forza fisica. Grazie a quest’evento straordinario può riprendere gli studi di una vita basati sull’origine del linguaggio, del tempo e della conoscenza. Dopo essere sfuggito ai nazisti che vogliono poter sfruttare le sue potenzialità, Dominic si imbatte in Laura (Alexandra Maria Lara) una donna che le ricorda Veronica, l’amore di gioventù mai dimenticato. La donna, in seguito ad un incidente in montagna comincia a parlare in sanscrito e si presenta come Rupini, discepola di un filosofo indiano vissuto nel VII secolo. Dominic e Veronica si innamorano e fuggono a Malta lontano dall’attenzione morbosa della stampa internazionale attratta dalla singolare coppia dell’uomo ringiovanito da un fulmine e dalla donna oggetto di una reincarnazione. Nel soggiorno maltese Veronica comincia a vivere continui episodi di reincarnazione nei quali si esprime in lingue arcaiche sempre più antiche. Quando la situazione della donna comincia a peggiorare Dominic, pur affascinato dalla possibilità di raggiungere, tramite le sue estasi, l’origine del linguaggio, comprende di doverla salvare. Rinuncia a lei, e ai suoi studi e, così facendo, la salva. Ritornato nella città natale di Piatra Neamt, in Romania, Dominic è arrivato alla fine del suo viaggio, ritrova, in sogno o nella realtà questo non importa , i suoi vecchi amici. Il cerchio si chiude lì dove è iniziato: Dominic comprende che è arrivata la sua ora, e si abbandona sulla neve ad una morte che lo trova, stavolta, pacificato.
Non è sbagliato definire Un’altra giovinezza un film autobiografico, è lo stesso regista a farlo. “Come Dominic, ero torturato e bloccato dalla mia incapacità di portare a termine un lavoro importante. A 66 anni, mi sentivo frustrato: da otto anni non facevo un film, le mie aziende andavano a gonfie vele, ma la mia vita creativa era inappagata”.
La nuova chance che concede al suo protagonista è la possibilità che lui stesso si è dato, per ritornare ad una certa idea di cinema: lontana dai budget hollywoodiani e dalle faraoniche produzioni americane, un cinema che sa di autonomia e di nuova creatività. Il fulmine che dà a Dominic la possibilità di avere una seconda possibilità, è stato per Coppola il testo di Mircea Eliade, intellettuale, storico e studioso di religioni, che ha ispirato il suo lavoro.
E se quello di Dominic è un viaggio a ritroso alle origini del linguaggio e della conoscenza, quello di Coppola è, senza ombra di dubbio, una sfida, fatta a se stesso, per ritrovare la sua personale concezione di cinema.
Grande la prova degli attori, uno su tutti lo straordinario Tim Roth che porta sullo schermo un personaggio dai 26 ai 101 anni, e che si esibisce nella duplice interpretazione, dell’io fisico di Domic e di quello proiettato, malefico e doppio che lo accompagna fino alla fine. La sua interpretazione di Dominic, asciutta e mai sopra la righe, permette di attraversarne tutta la complessità e profondità.
Ad una prima visione, quindi, quello di Coppola sembra essere un percorso molto intimo e personale, compiuto, soprattutto, senza nulla concedere al suo pubblico.
Il film è talmente ricco, complesso, sofisticato, simbolico, e pieno di tali rimandi metaforici e filosofici che una seconda visione andrebbe consigliata per coglierne a pieno i continui rimandi e le innegabili stratificazioni.
 

Voto: 28/30

07:11:2007

 

Tutte le recensioni di Roma 2007

Youth without youth
Regia: Francis Ford Coppola
Stati Uniti 2007, 124'
DUI: 26 ottobre 2007
Genere: Drammatico