
Le
frasi del film
Io sto studiando all’università
Io scavo
Ma che avete fatto in bagno? Giocato a hockey su merda?
Bisognerebbe vedere LAVORARE CON LENTEZZA assieme a
PAZ! (id.,
Renato de Maria, 2002) in quanto le
due pellicole descrivono, una in maniera realistica, la seconda in modo
onirico, la Bologna del biennio ‘76/77: in effetti Andrea Pazienza non viene
citato in LAVORARE CON LENTEZZA ma la presenza di Valerio Rinasco (il
carabiniere che ascolta Radio Alice) in qualche modo “lega” le due
pellicole, che sono sostanzialmente due facce diverse di una stessa medaglia
– o, meglio, la stessa faccia ma coniata da autori differenti. Il vantaggio
del film di Chiesa, consiste nell’affrontare la difficile realtà di quegli
anni lasciando l’aspetto onirico a parte. La storia è ben costruita, i
personaggi ben delineati e complessi, profondi, a volte i loro drammi
interiori solo suggeriti (che il tenente Lippolis, un ottimo Mastrandrea,
abbia un problema famigliare lo si capisce da una foto, e da alcuni dialoghi
sparsi). Benché l'inizio della pellicola rimandi esplicitamente alle comiche
di inizio secolo scorso – ma si tratta di geniali flash back costruiti nel
modo delle comiche, un po’ come aveva fatto per NATURAL BORN KILLER Oliver
Stone creando una telenovela per descrivere il background famigliare dei due
protagonisti - quello di Guido Chiesa e del collettivo Wu Ming non è un film
comico, né una commedia: la forza del loro lavoro sta proprio nel partire da
quella che pare essere una commedia (lo stesso titolo e il manifesto del
film lo suggeriscono) arrivando però al dramma collettivo – gli scontri di
piazza, l’uccisione del militante di Lotta Continua Francesco Lorusso,
l’irruzione e la chiusura di Radio Alice – che a sua volta è teatro di
drammi e/o rivincite del singolo. È Radio Alice 100.6 MHz ad essere pretesto
per raccontare un periodo? o forse è il periodo (il biennio 76/77 a Bologna)
che viene preso a pretesto per raccontare qualcos’altro - magari ad un primo
livello solo la storia di una banda del buco, che non fu mai catturata
grazie a quei tragici avvenimenti (storico)? O è forse vero il contrario?
Ossia che la sceneggiatura sfrutta la vicenda della rapina sventata per caso
da un metronotte (altro episodio storicamente documentato) e i cui
protagonisti non sono mai stati arrestati (idem) per creare una texture
narrativa che passa per Radio Alice e le tensioni sociali di quel periodo.
Sgualo e Pelo (Tommaso Ramenghi e Marco Luisi, all’inizio proprio troppo
sopra le righe), disoccupati, intenti a scavare il tunnel sotto piazza Minghetti per conto di Marangon (un ottimo Valerio Rinasco) ascoltano,
giungono e diventano parte di Radio Alice. La forza di LAVORARE CON LENTEZZA
– titolo della canzone omonima di Enzo Del Re, la stessa che apriva tutte le
trasmissioni di Radio Alice e che ascoltate in sottofondo mentre leggete
questa recensione,) è quella di essere un film serio, attuale, privo di
retorica e dai personaggi colorati di innumerevoli sfaccettature di grigio –
si pensi a Marta (una naturale Claudia Pandolfi) che da una parte difende e
rappresenta in quanto avvocato le Istituzioni, e dall’altra è tra i più
assidui frequentatori di Radio Alice. Guido Chiesa e il collettivo Wu Ming
sono riusciti contemporaneamente a raccontare gli avvenimenti di quegli
anni, e a de-mitizzarli: si prenda ad esempio l’uccisione di Francesco
Lorusso. La sequenza della sua uccisione è stata ricostruita sulla base
delle prove autoptiche e dei documenti che gli stessi legali della famiglia
Lorusso hanno messo a disposizione degli autori. Si cancella quindi il mito
che il militante di Lotta Continua sia stato colpito alle spalle e che
furono sparati 20 colpi: ciò non significa che la sua morte sia meno tragica
– anzi si potrebbe, come Chiesa afferma in conferenza stampa, paragonarla a
quella di Carlo Giuliani negli scontri di Genova nel luglio 2001 – ma solo
che è necessario riportarla alla Realtà dei Fatti, perché solo de-mitizzando
i fatti, è possibile capire il passato, così simile al presente - i problemi
delle famiglie dell’epoca sono gli stessi di adesso, allora c’era
l’austerity e l’inflazione al 21%, oggi chi specula sull’Euro.. il disagio
giovanile è identico, che chiamiate questi giovani “noglobal” o
“pacifisti”.. le Brigate Rosse hanno ucciso proprio a Bologna e ci sono
ancora.. - per preparaci al futuro.
Per tutto quello che non ho potuto/riuscito/voluto scrivere qui, vi rimando
al
sito ufficiale del film, che non è solo il "sito ufficiale" del film,
ma per ammissione stessa di Chiesa anche luogo di incontro e scambio
Voto:
30/30
04/09/2004 |