PERDITA DURANGO

di Alex de la Iglesia
Con Javier Bardem, Rosie Perez

di Riccardo FASSONE


L’eclettismo delle case di distribuzione italiane è ormai proverbiale. Sarebbe difficile spiegarsi altrimenti la messa in circolazione a luglio del 2005 di una pellicola vecchia di otto anni, soprattutto se si considera che di opere prelibate ce ne siamo perse per strada una discreta manciata (più o meno tutto quello che passa tra SHAUN OF THE DEAD, forse prossimamente in DVD, e il nuovo Solondz, per tacere di HOWL’S MOVING CASTLE). Tantopiù che questo PERDITA DURANGO, terzo lungometraggio del simpaticissimo anarcoide Alex de la Iglesia, non è niente di imperdibile nè sembra essere uno degli exploit più riusciti del regista spagnolo, che con LA COMUNIDAD, ma anche con il più vecchio EL DIA DE LA BESTIA, aveva fatto meglio. La storia è quella di una coppia di scapestrati, Romeo Dolorosa (Javier Bardem) e Perdita Durango (Rosie Perez), una sorta di Mitch&Mallory di Oliverstoniana memoria in salsa tex-mex, in fuga a cavallo del confine tra Messico e Stati Uniti. I due, che hanno rapito una coppietta di teenager un po’ white trash per farne carne da macello voodoo, inseguiti da polizia, creditori, e criminali di varia natura, finiranno per prendere parte alla più classica resa dei conti para-melodrammatica. De la Iglesia si trastulla un po’ troppo con l’atmosfera polverosa delle highway del sud degli Stati Uniti e tende a farne una riduzione ingenua, che rispetta molti dei luoghi comuni di un certo cinema da strada e non rende pienamente giustizia allo stile sapido del regista; tuttavia la coppia Bardem/Perez regge più che degnamente l’interpretazione di una sceneggiatura che li vede iperesposti e intenti a tirare le fila della storia in piena solitudine. Si guardano con piacere non necessariamente cinefilo un paio di impennate davvero notevoli, in particolare la sequenza del rito santero con aspersione di sangue e mutilazione di cadavere, ma quanto rimane è sano mestiere pulp, con tutte le schematizzazioni e le ingenuità del caso. C’è da dire che, come se non bastasse il maxiritardo di distribuzione, noi ci becchiamo il film in una versione da meno di due ore, mentre il minutaggio originale recita 126; sangue e sesso messi a bada da tagli abbastanza evidenti, dunque, che influiscono sulla possibilità di una fruizione se non altro limpida del film. Un’opera interessante per gli amanti del weird, che comunque immagino tesseranno lodi più entusiaste per altri lavori di de la Iglesia, che sembra stare in equilibrio fin troppo precario sul filo che divide pulp da pulp-ettone.
 

Voto: 22/30

12:07:2005

PERDITA DURANGO

di Alex de la Iglesia
Con Javier Bardem, Rosie Perez