SHAUN OF THE DEAD
di Edgar Wright
Con Simon Pegg, Nick Frost, Kate Ashfield

di Silvio PIOLI


Shaun è un trentenne della periferia d Londra con una vita tutt'altro che emozionante, un lavoro tutt'altro che appagante dove non lo rispettano neppure i giovani neo-impiegati e una personalità tutt'altro che spiccata. La sua vita ruota attorno al Winchester, un pub dove passa le serate ingurgitando birra in compagnia di Ed, l'amico di sempre, un perdigiorno che passa il tempo a giocare alla Playstation e a trovare nuovi modi per sporcare l'appartamento che condivide con Shaun. Liz, la ragazza di Shaun, è stanca della monotonia del loro rapporto e, dopo l'ennesima promessa non mantenuta, decide di troncare.

Negli ultimi giorni, però, sta succedendo qualcosa di strano in città: la gente sembra ammalarsi inspiegabilmente e si rischia di venire aggrediti in pieno giorno e morsi da strani individui che barcollano trascinandosi a fatica.
Ovviamente in poco tempo le strade di Londra vengono invase da orde di zombie che tornano in vita per cibarsi della carne fresca e succulenta dei malcapitati abitanti. è a questo punto che Shaun riuscirà a riscattarsi dimostrando grande capacità di adattarsi alla situazione e diventando eroe per un giorno.

Zombie che si cibano di carne deambulando a fatica, privi di intelligenza e poco dotati di forza. Un ritorno all'antico, quindi.
Roba vista e rivista, dai tempi di Romero decine di registi si sono cimentati in questo genere riuscendo il più delle volte solo a creare una brutta copia sbiadita del capolavoro Romeriano. Invece il grande merito del giovane regista Edgar Wright e del co-sceneggiatore Simon Pegg (qui anche nel ruolo di attore protagonista) è proprio quello di riuscire ad essere originali. I due, premiatissimi in Inghilterra con la fortunata serie "Spaced", confremano il proprio affiatamento e quanto di buono fatto per la televisione.
Il filo conduttore della pellicola è un umorismo nero tipicamente inglese che non scade mai nel banale e non risulta mai eccessivo. Un umorismo pungente e demenziale allo stesso tempo ma che riesce a non infastidire mai.
Mentre la storica trilogia rappresentava un atto d'accusa verso una società incapace di perseguire valori reali accecata dal consumismo e dalla bieca soddisfazione di se stessa, il regista inglese pone l'accento su una generazione che, ormai priva di ideali a cui aspirare, si ritrova aggrappata alla routine e la subisce con la consapevolezza di non avere la forza di sfuggirne. Più che un horror, questa appare come una commedia molto intelligente con diversi spunti di riflessione. Per quelli che "se non scorre qualche brivido giù per la schiena, non è un horror", c'è da dire che non resteranno delusi. I ridotti spazi scenici, costituiti per lo più da primi piani, figure intere e campi medi, rappresentano un'ottima strategia per la realizzazione soprattutto di questo tipo di pellicola dove il pericolo può arrivare da ogni angolo. A questo proposito, vorrei far notare come il regista gioca spesso con l'allargamento e successivo restringimento di campo sia utilizzando lo zoom che attraverso piani sequenza il cui campo, con il suo continuo mutare, diventa il vero protagonista. La scelta di girare per buona parte durante il giorno in spazi aperti contribuisce ad attenuare la tensione e la cosa è probabilmente funzionale al carattere ironico che si è scelto di dare al film.
Il make up è molto ben riuscito tanto che questi zombie hanno poco da invidiare a quelli del maestro Tom Savini e gli attori, soprattutto Pegg e Nick Frost, tengono benissimo la scena e appaiono molto disinvolti nei panni un po' inusuali di cibo per morti viventi.
Gli ingredienti ci sono tutti e personalmente credo siano anche ben dosati; peccato solo che in Italia non sia uscito al cinema, aspettiamo la sua distribuzione in videoteca al più presto.
 

Voto: 28/30

15:03:2005

di Marco BRUNELLI


Quella che a prima vista potrebbe sembra una delle tante insipide parodie horror che ci hanno sommerso in questi ultimi anni si rivela in realtà (almeno per una volta) una piacevolissima sorpresa. Shaun of the Dead racconta della vita senza ambizioni di Shaun (Simon Pegg): un over-trenta che passa le giornate a giocare ai videogames col proprio coinquilino Ed (Nick Frost), uno dei tanti cloni del defunto John Belushi, e che cerca di tenere in piedi la relazione con Liz (Kate Ashfield), ragazza storica del protagonista, ormai stufa della vita da perdente di Shaun.
Proprio quando la storia con Liz finisce, a causa ovviamente della negligenza di Shaun, Londra viene invasa dagli zombi (e l’uso inflazionato di questa parola in questo genere di film diventa anche una gag ricorrente) e questa sarà l’occasione per il protagonista di dimostrare alla propria fidanzata di non essere un buono a nulla.
Naturalmente la trama (a dir poco inflazionata) non rende il livello qualitativo di un film che è comparso dal nulla e a poco a poco ha conquistato fama mondiale e rispetto di fan e di critici autorevoli (George Romero ha pubblicamente espresso la propria ammirazione per questa pellicola, e ha invitato gli autori a prestare un cameo nel prossimo film della saga dei morti viventi Land of the Dead).
Per capire il successo (e soprattutto la qualità) ottenuto all’estero da Shaun of the Dead, basta guardare cosa non ha funzionato, e tuttora non funziona nelle commedie Pseudo-horror post Scream.
I film in questione puntano su un humour basso, alla American Pie, e utilizzano il sottofondo horror solo come ambientazione irrilevante, cercando perlopiù di parodiare horror storici e Blockbuster estivi in maniera superficiale e ben poco divertente. Il segreto di Shaun of the Dead è invece quello di “omaggiare” i film dell’orrore in questione, con rimandi quasi nascosti e umorismo molto più sottile.
Mentre poi film come Scary Movie non hanno una vera storia da raccontare, ma hanno una struttura quasi a vignette, che tende a risultare troppo dispersiva, Shaun of the Dead ci presenta personaggi credibili e una storia ben costruita, tanto che a un certo punto c’è quasi un’inversione a 360 gradi dove l’umorismo viene messo momentaneamente da parte e ci si trova improvvisamente a smettere di ridere per sperare che i nostri eroi alla fine riescano a salvarsi (quanti horror recenti riescono in questa impresa?).
Il punto di forza di Shaun of the Dead risiede comunque nello humour, e a questo proposito grande merito va dato ai due protagonisti Pegg (anche co-sceneggiatore) e Frost, entrambi stelle della serie televisiva cult in Gran Bretagna "Spaced" (inedita in Italia).
Ad oggi non si hanno ancora notizie di un eventuale arrivo nelle nostre sale di quello che è probabilmente il film più divertente della stagione, ma sono sicuro che prima o poi anche gli spettatori italiani potranno godere di questa perla (Donnie Darko e Hero insegnano).
Se comunque non volete aspettare o avete paura (a ragione) che il doppiaggio rovini parte del divertimento, è disponibile sia negli States che nel Regno Unito una ottima edizione Dvd che non esito a consigliarvi.
 

Voto: 27/30

08:01:2005

SHAUN OF THE DEAD
di Edgar Wright
Con: Simon Pegg, Nick Frost, Kate Ashfield