
Prossima al matrimonio, la giovane Stella viene aggredita e stuprata in
aperta campagna da quattro cacciatori, abili a non lasciare alcuna traccia
che possa portare alla loro identificazione. Impossibilitata a riconoscere
gli assalitori, dei quali non ha visto i volti nè udito le voci, la ragazza
non denuncia l’accaduto e si chiude in sè stessa: dopo l’iniziale rinuncia
ad uscire di casa, finirà col lasciare il fidanzato, annullare le nozze ed
abbandonare l’università. La vita sembra sorriderle nuovamente quando
s’innamora, ricambiata, del proprietario dell’atelier a cui aveva
commissionato l’abito da sposa rimasto in seguito inutilizzato; ma l’ uomo,
all’insaputa di lei, altri non è che uno dei violentatori...
Dichiarando di essersi lontanamente ispirata ad una storia vera, la regista
Fiorella Infascelli, anche autrice della sceneggiatura, saccheggia in verità
CRONACA DI UN AMORE VIOLATO (1995) di Giacomo Battiato, tratto a sua volta
dal romanzo DIARIO DI UNO STUPRATORE di Anna Maria Pellegrino, e dimostra di
non essere in grado di fare il minimo passo avanti rispetto ai modelli.
Così, dopo quasi dieci anni, a tenere banco è ancora una volta il trito
clichè della donna brutalizzata che cambia radicalmente la propria vita
con l’intento di cancellare il ricordo del trauma, ma che nonostante tutto è
soltanto in apparenza la vera vittima perchè in realtà il più fragile è
proprio l’uomo - destinato inevitabilmente a soccombere sotto il peso delle
ossessioni misogine e dell’illusoria sensazione di potenza che lo avevano
sino a quel momento animato (o perseguitato?). Laddove Battiato aveva a
disposizione il mediocre Roberto Zibetti ed un’inespressiva Isabella
Ferrari, la Infascelli può contare sulla brava Maya Sansa e sul valido
Andrea Di Stefano, ma il ritmo trasognato e sonnolento mette a dura prova
anche gli spettatori più volenterosi, mentre la regia anonima, i dialoghi a
volte imbarazzanti ed un finale francamente idiota fanno il resto. Ennesima
occasione perduta, inquadrabile alla perfezione all’interno di un piccolo
filone che molto raramente ha regalato prodotti degni di nota.
L'Altra Recensione
Voto: 17/30
14.05.2003 |