59.ma berlinale
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Immersi nel flusso della vita
the exploding girl |
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Giovani, carini, indipendenti e in forte crescita di notorietà: Kinematrix
ha incontrato a Berlino il regista Bradley Rust Gray e Zoe Kazan, nipote di
Elia e attrice in ascesa (REVOLUTIONARY ROAD, THE PRIVATE LIVES OF PIPPA
LEE) protagonista del suo nuovo film, THE EXPLODING GIRL, inserito
quest’anno nel programma del Forum des Jungen alla Berlinale.
KINEMATRIX: Com’è nato THE EXPLODING GIRL?
KMX La storia di Ivy non è soltanto una vicenda sentimentale, ma una vera e propria esplorazione dei diversi stati d’animo che si sedimentano nel passaggio verso la vita adulta... BRG In realtà Ivy mi piace molto perché ha una natura calma, riflessiva. Sembra quasi in ombra rispetto alle situazioni nelle quali è coinvolta, non può fare molte cose perché soffre di epilessia, ma la sua resilienza, la sua estrema elasticità alla fine conquistano. Lei è la ‘ragazza che esplode’, ma con la sua esplosione porta finalmente fuori il suo vero carattere, verso la maturazione.
ZOE KAZAN: Verissimo. Non posso dire che questa storia sia autobiografica,
ma l’abbiamo costruita e scritta insieme a partire da episodi della mia
vita. L’abbiamo vissuta in maniera molto, molto personale. ZK Sì (ride), è incredibile, quando ho visto la versione finale i rumori sono quasi eccessivi, e se ci si fa caso tutta l’azione è inserita nel flusso normale delle cose, nel traffico, nella vita quotidiana.
BRG Volevo che tutti i rumori avessero una propria vita, perché se un
bicchiere si rompe nella vita reale fa veramente crash, e magari ci
spaventa, e volevo si sentisse. La nostra vita è nelle cose, e il modo di
raccontare il film, quasi in un flusso di coscienza, ci fa focalizzare i
momenti quotidiani più importanti dell’esistenza, che forse ricorderemo
sempre, anche se apparentemente ci sembrano insignificanti. |
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