
Quella sera ero nel mio studio quando squillò il telefono, "ciao
sono Ivan, (il direttore della fotografia) stiamo girando un film e volevo
chiederti se è possibile utilizzare lo stabilizzatore che hai costruito
per girare alcune scene in un cunicolo, possiamo vederci una sera sul
set? Ti spiegherò tutto li".
Beh, figurarsi se dicevo di no, è da moltissimi anni che nutro
tre grandi passioni: la musica, il video e la fotografia ed ero veramente
curioso di vedere cosa stavano combinando, così poche sere dopo
ci trovammo nella scuola Malignani, ad Udine. "Sai riprendiamo prevalentemente
di notte, è un horror" disse Ivan.
Mi chiesi immediatamente come mai qualcuno decidesse di fare un film e,
con uno spirito quasi masochista, si mettesse a fare un horror, genere
tutt'altro che semplice e che necessita di grandi effetti speciali, e
dove il rischio di cadere nel ridicolo è sempre in agguato.
Mi aspettavano fuori durante una pausa: conobbi subito Lorenzo Bianchini
(il regista), che mi chiese alcune cose sullo steadycam. Poco dopo mi
ritrovai in un cunicolo semibuio dove iniziarono a girare una scena piuttosto
inquietante.
Rimasi colpito guardando Alex Nazzi (Nico, uno dei protagonisti) strisciare
sui tubi piangendo di disperazione e subito dopo ridere come un folle
mentre i nostri due riprendevano con una serietà che esaltava il
contrasto tra la pazzia e la ragione.
Pensai, questi sono tutti matti, oppure sanno fin troppo bene quello che
fanno....
"Vedi, vorremmo usarlo qui il tuo stabilizzatore" disse Ivan.
Risposi loro che in un cunicolo di un metro di larghezza era impossibile
utilizzarlo, soprattutto se la camera doveva girare attorno all'attore.
Le riprese programmate per quella serata finirono entro mezzanotte, orario
limite dopo il quale scattava l'antifurto, (per gentile concessione della
direzione della scuola) ci demmo da fare tutti per portare via dal set
luci, stativi, monitor, telecamera ecc... ecc... e dopo aver riposto tutto
nel magazzino uscimmo di nuovo all'aria aperta, ma non prima di visionare
un pre-montaggio di pochi secondi. Realizzai subito che non erano pazzi:
sapevano semplicemente quello che facevano. Era incredibile, ma con i
pochi mezzi che avevano a disposizione erano riusciti a dare delle riprese
pur semplici un'intensità ed una drammaticità notevole.
Dissi loro che le immagini erano molto belle "ma per la colonna sonora
come farete"?.. silenzio, poi Lorenzo mi dice, "beh, userò
dei cd con brani noti e rumori, lo so che non è il massimo ma non
possiamo permetterci altro"..."stai scherzando"? dissi
io "non puoi usare brani di altri, se per caso il film dovesse avere
successo dovreste chiedere il consenso agli autori, poi ci sono i diritti
e..." risata di Lorenzo " successo? a noi basterebbe vincere
la gara".
Quella sera chiesi una copia della sceneggiatura dicendo loro che se mi
avesse convinto avrei fatto le musiche e gli effetti speciali sonori.
Mi convinse, eccome!!! La storia era avvincente ed aveva quelle caratteristiche
fantastiche che colpiscono il mio gusto, (anche se purtroppo non tutto
finì sul nastro): potevo finalmente utilizzare certi suoni che
mi avevano sempre affascinato ma che non trovavano impiego nella musica
che in genere facevo: cori maschili, violini, suoni cristallini ecc… parlai
allora con Adriano Giacomini (mio collaboratore, informatico e musicista),
gli feci leggere il copione e... partimmo con i lavori.
Qui cominciarono i problemi in quanto il montaggio del film andò
per le lunghe a causa di alcuni problemi tecnici e così Lorenzo
mi consegnò il lavoro molto tardi, circa 3 mesi prima del concorso.
In genere amo costruire brani molto completi utilizzando diverse decine
di suoni, con arrangiamenti complessi ed articolati, ma in questo caso
non era possibile: musicare due ore ed aggiungerci gli effetti fu un impresa
titanica per sole due persone nel doposera.
Decidemmo così di creare brani molto semplici con due, massimo
quattro strumenti, ma nello stesso tempo dovevano essere molto efficaci,
ripromettendoci di completarli ulteriormente se ne avessimo avuto il tempo.
Di tempo non ce n'era mai abbastanza, ci ritrovammo a cercare tra tantissimi
suoni, a modificarli, a suonarli in molti modi diversi per ogni singolo
effetto che durasse anche un solo secondo... e di effetti (colpi, voci,
suoni di entità che percorrevano a folli velocità i corridoi
della scuola) ce n'erano a centinaia sparsi in tutto il film.
Comporre musiche per un film, poi, non è esattamente come comporre
per un disco: nel cinema un brano deve iniziare e concludersi in un punto
preciso, né prima, né dopo, e inoltre deve avere un senso
compiuto. A volte deve iniziare e quindi interrompersi per lasciare spazio
ai rumori ambientali o alle pause di silenzio, e poi ripartire ancora
diverse volte, rendendo molto complessa l'interazione fra ritmo ed immagini,
tra suoni e colori (basta vedere la scena in cui Max attende guardando
l'orologio o quella subito dopo lo sfondamento della porta del corridoio
vietato, o ancora quando viene aperta la porta del cunicolo delle candele
dove, all'apparire della luce rossa partono i violini del tema principale).
A complicare ulteriormente le cose c'era il fatto di dover adattare le
mie composizioni ad un montaggio già fatto senza la possibilità
di modificarlo per legarlo ai suoni. Un esempio classico è costituito
dalle diverse scene di inseguimenti che terminano con una dissolvenza
al nero o sui dialoghi: qui si è resa necessaria una musica piuttosto
ritmata che finisce inevitabilmente quasi di colpo sulla dissolvenza,
certamente un approccio diverso avrebbe semplificato le cose (montaggio
delle immagini più o meno in contemporanea alla costruzione della
colonna sonora), ma non c'era il tempo.
Così l'ultimo mese ci ritrovammo a lavorare giorno e notte dormendo
a volte anche solo 2 0 3 ore, mangiando solo panini, una follia!!
Un ulteriore problema di rendering sulle immagini ci costrinse poi a non
partecipare alla gara nel giorno stabilito rientrando miracolosamente
solo l'ultima sera.
Comunque fu un grande successo, fummo premiati dalla critica e dal pubblico:
io, Adriano e Lorenzo non avevamo praticamente dormito quella notte per
preparare in tempo il master ed avevamo dormito per modo di dire i giorni
precedenti (con terribili incubi!!), ma la stanchezza svanì di
colpo per lasciare il posto con incredulità ad una grande soddisfazione,
tra gli applausi del pubblico.
Tutto il resto è cronaca, decine di articoli su vari giornali,
recensioni su siti internet, le notizie in tv locali, le radio ecc...
non possono che fare un immenso piacere.
Mi viene in mente una frase di Adriano che mi fa sorridere ogni volta:
"ho sempre sognato di fare un disco e mi ritrovo... a fare un film!!
He he, è un bell'accontentarsi :-).
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