RADICE DI TRE: LE MUSICHE
testo di Flavio Zanon
[co-autore delle musiche]



Quella sera ero nel mio studio quando squillò il telefono, "ciao sono Ivan, (il direttore della fotografia) stiamo girando un film e volevo chiederti se è possibile utilizzare lo stabilizzatore che hai costruito per girare alcune scene in un cunicolo, possiamo vederci una sera sul set? Ti spiegherò tutto li".
Beh, figurarsi se dicevo di no, è da moltissimi anni che nutro tre grandi passioni: la musica, il video e la fotografia ed ero veramente curioso di vedere cosa stavano combinando, così poche sere dopo ci trovammo nella scuola Malignani, ad Udine. "Sai riprendiamo prevalentemente di notte, è un horror" disse Ivan.
Mi chiesi immediatamente come mai qualcuno decidesse di fare un film e, con uno spirito quasi masochista, si mettesse a fare un horror, genere tutt'altro che semplice e che necessita di grandi effetti speciali, e dove il rischio di cadere nel ridicolo è sempre in agguato.
Mi aspettavano fuori durante una pausa: conobbi subito Lorenzo Bianchini (il regista), che mi chiese alcune cose sullo steadycam. Poco dopo mi ritrovai in un cunicolo semibuio dove iniziarono a girare una scena piuttosto inquietante.
Rimasi colpito guardando Alex Nazzi (Nico, uno dei protagonisti) strisciare sui tubi piangendo di disperazione e subito dopo ridere come un folle mentre i nostri due riprendevano con una serietà che esaltava il contrasto tra la pazzia e la ragione.
Pensai, questi sono tutti matti, oppure sanno fin troppo bene quello che fanno....
"Vedi, vorremmo usarlo qui il tuo stabilizzatore" disse Ivan. Risposi loro che in un cunicolo di un metro di larghezza era impossibile utilizzarlo, soprattutto se la camera doveva girare attorno all'attore.
Le riprese programmate per quella serata finirono entro mezzanotte, orario limite dopo il quale scattava l'antifurto, (per gentile concessione della direzione della scuola) ci demmo da fare tutti per portare via dal set luci, stativi, monitor, telecamera ecc... ecc... e dopo aver riposto tutto nel magazzino uscimmo di nuovo all'aria aperta, ma non prima di visionare un pre-montaggio di pochi secondi. Realizzai subito che non erano pazzi: sapevano semplicemente quello che facevano. Era incredibile, ma con i pochi mezzi che avevano a disposizione erano riusciti a dare delle riprese pur semplici un'intensità ed una drammaticità notevole.
Dissi loro che le immagini erano molto belle "ma per la colonna sonora come farete"?.. silenzio, poi Lorenzo mi dice, "beh, userò dei cd con brani noti e rumori, lo so che non è il massimo ma non possiamo permetterci altro"..."stai scherzando"? dissi io "non puoi usare brani di altri, se per caso il film dovesse avere successo dovreste chiedere il consenso agli autori, poi ci sono i diritti e..." risata di Lorenzo " successo? a noi basterebbe vincere la gara".
Quella sera chiesi una copia della sceneggiatura dicendo loro che se mi avesse convinto avrei fatto le musiche e gli effetti speciali sonori.
Mi convinse, eccome!!! La storia era avvincente ed aveva quelle caratteristiche fantastiche che colpiscono il mio gusto, (anche se purtroppo non tutto finì sul nastro): potevo finalmente utilizzare certi suoni che mi avevano sempre affascinato ma che non trovavano impiego nella musica che in genere facevo: cori maschili, violini, suoni cristallini ecc… parlai allora con Adriano Giacomini (mio collaboratore, informatico e musicista), gli feci leggere il copione e... partimmo con i lavori.
Qui cominciarono i problemi in quanto il montaggio del film andò per le lunghe a causa di alcuni problemi tecnici e così Lorenzo mi consegnò il lavoro molto tardi, circa 3 mesi prima del concorso.
In genere amo costruire brani molto completi utilizzando diverse decine di suoni, con arrangiamenti complessi ed articolati, ma in questo caso non era possibile: musicare due ore ed aggiungerci gli effetti fu un impresa titanica per sole due persone nel doposera.
Decidemmo così di creare brani molto semplici con due, massimo quattro strumenti, ma nello stesso tempo dovevano essere molto efficaci, ripromettendoci di completarli ulteriormente se ne avessimo avuto il tempo.
Di tempo non ce n'era mai abbastanza, ci ritrovammo a cercare tra tantissimi suoni, a modificarli, a suonarli in molti modi diversi per ogni singolo effetto che durasse anche un solo secondo... e di effetti (colpi, voci, suoni di entità che percorrevano a folli velocità i corridoi della scuola) ce n'erano a centinaia sparsi in tutto il film.
Comporre musiche per un film, poi, non è esattamente come comporre per un disco: nel cinema un brano deve iniziare e concludersi in un punto preciso, né prima, né dopo, e inoltre deve avere un senso compiuto. A volte deve iniziare e quindi interrompersi per lasciare spazio ai rumori ambientali o alle pause di silenzio, e poi ripartire ancora diverse volte, rendendo molto complessa l'interazione fra ritmo ed immagini, tra suoni e colori (basta vedere la scena in cui Max attende guardando l'orologio o quella subito dopo lo sfondamento della porta del corridoio vietato, o ancora quando viene aperta la porta del cunicolo delle candele dove, all'apparire della luce rossa partono i violini del tema principale).
A complicare ulteriormente le cose c'era il fatto di dover adattare le mie composizioni ad un montaggio già fatto senza la possibilità di modificarlo per legarlo ai suoni. Un esempio classico è costituito dalle diverse scene di inseguimenti che terminano con una dissolvenza al nero o sui dialoghi: qui si è resa necessaria una musica piuttosto ritmata che finisce inevitabilmente quasi di colpo sulla dissolvenza, certamente un approccio diverso avrebbe semplificato le cose (montaggio delle immagini più o meno in contemporanea alla costruzione della colonna sonora), ma non c'era il tempo.
Così l'ultimo mese ci ritrovammo a lavorare giorno e notte dormendo a volte anche solo 2 0 3 ore, mangiando solo panini, una follia!!
Un ulteriore problema di rendering sulle immagini ci costrinse poi a non partecipare alla gara nel giorno stabilito rientrando miracolosamente solo l'ultima sera.
Comunque fu un grande successo, fummo premiati dalla critica e dal pubblico: io, Adriano e Lorenzo non avevamo praticamente dormito quella notte per preparare in tempo il master ed avevamo dormito per modo di dire i giorni precedenti (con terribili incubi!!), ma la stanchezza svanì di colpo per lasciare il posto con incredulità ad una grande soddisfazione, tra gli applausi del pubblico.
Tutto il resto è cronaca, decine di articoli su vari giornali, recensioni su siti internet, le notizie in tv locali, le radio ecc... non possono che fare un immenso piacere.
Mi viene in mente una frase di Adriano che mi fa sorridere ogni volta: "ho sempre sognato di fare un disco e mi ritrovo... a fare un film!!
He he, è un bell'accontentarsi :-).

Flavio ZANON
04 - 04 - 02


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