venice 2009 the summer of art

interviste

 

sissi

Chiaccherando davanti alla sua creazione ....

   Collaudi-Biennale Arte

Venezia , 04/06 Giugno 2009

di Daniela MUCCI MORENO

L'artista  Bolognese  è  fra i rari artisti  italiani che "presenziano" davanti alla propria opera, alla Biennale di Venezia.

Si sa già molto su di lei ... e già diversi articoli descrivono sia la sua personalità che le sue opere:

Ad esempio, riguardo l'opera esposta in Biennale:

"In genere espongo me stessa"; "Le ceramiche  qui esposte  sembrano ossa... sono come un reliquiario di me stessa... ho impiegato due mesi per realizzarle ..."
(da: Corriere della Sera, 5 Giugno  2009)

 

"Sissi sembra pervasa da un sentimento oceanico  che la conduce a disperdersi nella natura per poter riconfluire in essa. è un istinto primitivo di ritorno alle origini, di immedesimazione della propria identità con il respiro dell'universo. Da qui l'importanza che riserva ai MATERIALI che nel suo lavoro diventano protesi delle sue membra , espansioni del suo organismo."
(dalla brochure del Padiglione Italia , Collaudi-Biennale Arte 2009, Venezia)

 

INTERVISTA

 

La tua  OPERA d'Arte: Istruzioni  sulla sua conservazione

 

Spiego all'artista l'importanza della sua testimonianza sulla descrizione dei materiali costitutivi  nelle sue opere d'arte (per noi restauratori/conservatori di opere d'arte contemporanee ) e i problemi che derivano dal loro futuro mantenimento , nel rispetto delle sue volontà.

 

L'artista  incuriosita  dall'inconsueta intervista  rilascia le seguenti descrizioni:

 

<< Generalmente preferisco materiali che posso manipolare  e combinare insieme . Sono spesso materiali che  hanno la possibilita' di essere intrecciati ..come il bambu' , alcune materie plastiche ...(....) sia quindi naturali che artificiali . Li compro in grandi quantità e li tengo nel mio " magazzino delle possibilità"  vicino al mio studio ... perché non so in che momento preciso e ... a seconda delle situazioni .... questi verranno utilizzati!

Sono comunque tutti materiali che possono essere "lavorati".

Quella più riconducibile ad una "tecnica artistica" vera e propria, da me usato, è la ceramica ... alla quale (e rivolge lo sguardo all'opera esposta li davanti, nel  Padiglione Italia) ho volutamente negato le esatte procedure... cioé l'ho lavorata con temperature  e  colori "impropri " per questa tecnica (...) oltre a far asciugare  in modo "improprio" i  singoli pezzi  lavorati.  Non mi piace quindi seguire delle regole... dei canoni precisi... faccio tutto in modo istintivo, quindi quando, ad esempio, si rompe un "pezzo " (e si rivolge di nuovo verso la sua ceramica...) scelgo le parti... le guardo come si sono rotte. Oppure, se cosi non mi piacciono, le aggiusto riattaccandole insieme ... sempre con materiali "impropri" (...) poi li coloro e li vernicio ...
Se volessi una riparazione "precisa" invece, penso che la farei eseguire a qualcuno specializzato ....e se succedesse  un incidente ad un mio pezzo già esposto in un museo o galleria  penso che ascolterei quello che i restauratori mi chiedono e  credo che valuterei in quel momento... Non ho l'ossessione di  avere una conoscenza tecnica precisa per l'esecuzione di materiali come questo... perché "la base del mio lavoro è l'istinto"... metto insieme le cose come le sento  e  non come dovrebbero essere ...

Anche quando lavoro il ferro (lo ha lavorato lei a mano! n.d.a.) l'ho piegato e saldato... non mi sono curata del fatto che si vedessero gli "gnocchi" (=bave delle saldature,n.d.a.) né i segni della piegatura perche' volevo si vedesse che è stato fatto  a mano. Ho giusto dato una leggera verniciatura per proteggerlo dalla pioggia... per evitare che si arrugginisca subito in 2 settimane... ma magari in un mese e mezzo!!

Sì... io mi aspetto, comunque, che gli elementi naturali vadano a  contaminare il mio lavoro e... se mi piace  lo lascio così... se non mi piace:
1. Lo rifaccio da capo,
2. Sostituisco le parti rovinate.


Ho  lasciato tempo fa disegni  abbandonati sotto la pioggia...: nei punti rovinati  ho trovato che erano divenuti ancora più interessanti!!

Ovviamente ci deve essere, secondo me, sempre l'occhio dell'artista che vede ciò e decide se "quel fenomeno" accaduto può essere ancora dentro il "limite" della concezione-idea  iniziale dell'opera .

 

(Poi guarda ancora la sua opera: "LA DERIVA, IL NODO DELLA MIA GOLA" e aggiunge):


Queste terracotte lascerò che, col tempo, si scheggino e si rovinino...
(e conclude):  Nei materiali amo la semplicita'  :  i miei materiali sono molto piu' "BASIC" di quello che sembra...
....penso che la troppa ricercatezza vada a creare l'ARTIFICIOSITà...
....PREFERISCO LE COSE SEMPLICI.


(e alla mia domanda "cosa pensi dei restauratori " risponde ):


...Vedo il restauratore come un SOSTENITORE dell'ARTE perché, appunto, col suo lavoro, gli da' sostegno... se ne ha bisogno.
Non ho avuto, fino ad oggi, bisogno di un restauro... e nelle installazioni ho sempre agito da sola. Non ho, per fortuna... e per ora... avuto la spiacevole esperienza di vandalismi ne altri incidenti sulle mie opere .

 

(E... simpaticissima, mi sorride, ringrazia ... e mi stringe forte la mano).

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Venezia , 04/06 Giugno 2009