Dopo Guernica di Picasso… questa è l’opera
che esprime alla perfezione, e suscita l’orrore, nel fruitore, attraverso i
volti e i corpi sventrati…
SCENE ED DI
GUERRA
Un film raccontato attraverso la gigantesca opera di minuziosa miniatura….
Scene di guerra…. curate nei minimi dettagli dei personaggi e della
scenografia…… distribuita su quattro grandi teche dove girare intorno e
scoprire in ogni loro angolo le varie scene…. I soldati tutti uno diverso
dall’altro, piccoli , minuscoli, come quei soldatini di piombo…. Vestiti o
semivestiti con la pelle squarciata qualcuno, che lasciava intravedere le
ossa della cassa toracica… ma immaginate che lavoro?????? Quei microscopici
dettagli perfetti…… tutti in posizioni diverse….
C’erano i soldati morti a faccia in giù nel lago insanguinato…. Altri
soldati che scalavano le colline col fucile in mano….. altri strani corpi
fusi tra loro come esseri a due busti e un solo paio di gambe….
Stranissime scene…. E poi quelle da scorgere attraverso le finestre
dell’ospedale del campo di battaglia….. e li, non più solo soldati ma anche
le suore infermiere…..
Era l’inferno!!! Raccontato con una minuzia incredibile… quanto tempo
avranno impiegato i due ideatori di questa opera per crearla? Ma di certo
molte mani avranno lavorato per la sua realizzazione. Scene spaventose,
sanguinolente….. di cui di certo, non l’idea in se, ma la maestosa
preparazione e realizzazione sono apprezzabili più di tutte le altre opere
mostrate.
Penso che questa opera, poteva anche essere
l’unica presente….. a punta della dogana….
È l’unica che mi ha scosso, di cui ho raccontato a chi mi ha chiesto della
biennale… insieme ad un’altra opera qui esposta, del duo “…..” quella delle
stampe pubblicitarie delle riviste, disposte per omogeneità di colore, su
lunghi tavoli….ma la mia non era una sorpresa di ammirazione, bensì la
sensazione di rammarico nel vedere un lavoro che io stessa anni prima avevo
pazientemente composto, disponendolo e raccogliendolo nei miei book… qual è
la risposta a tutto ciò, oltre alla solita che “le idee girano”??? È che è
tutta una questione di “chiavi di accesso”.

Jake & Dino Chapman
A palazzo Grassi, la migliore opera posta all’ingresso apre la mostra…. Una
pista stile discoteca anni 70 (ma con musica anche dei nostri giorni), che
divertiva lo spettatore, e una serie di ritratti di tutti gli attori che
hanno interpretato personaggi di film di guerra.

Cildo Meireles
Arsenale, una lunghissima passeggiata tra interessanti opere di vario
significato, ma voglio restare nel semplice, perché l’essenziale non è
facile creatività, ma direi la capacità di saper rendere vivamente una
qualsiasi sensazione con pochi strumenti, che colpiscono immediatamente
restando impressi nella memoria, e da cui trarre immagini che sono lo
sviluppo dell’opera stessa, come le mie foto per esempio!
Le stanze colorate!!!!! La mia gioia!!! l’opera del brasiliano Cildo
Meireles
L’immersione nel colore puro!!!! una stanza dietro l’altra, dalla cui porta
per attraversarle appare il colore della stanza successiva….

Ulla von Branderburg ha sensorialmente attiratol’attenzione attraverso
l’udito… una dolce musica malinconica, per il suo filmato …. Un gruppo di
persone ritrovate intorno ad un tavolo per un convivio…dopo aver
attraversato gli ambienti dell’opera architettonica di Le Corbusier, la
villa Savoye….

E per concludere il mio breve racconto “artistico” cito l’opera
dell’argentino Tomas Saraceno, al Palazzo delle esposizioni ai giardini .Ho
constatato sia stata l’opera più apprezzata da tutti!! Una fantastica
composizione formata da corde tese che creavano forme ed intrecci
stellari…spaziali…geometriche come le linee laser…attraverso le quali
addentrarsi…..

Di informazioni biografiche di artisti e
gallerie, ne troviamo sempre abbastanza, quindi non mi ripeto. Le mie sono
considerazioni emozionali da artista.
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