zoran, il mio nipote scemo
di Matteo Oleotto
Giuseppe Battiston, Francesco Celio, Rok Prašnikar

 

SIC: IN CONCORSO

Italia, Slovenia, 106'

 

Presentato in competizione all'interno della SIC, ZORAN IL MIO NIPOTE SCEMO qui al Lido è già diventato un piccolo caso cinematografico, titolo di punta di quella che è già stata prontamente ribattezzata "new wave" del Nordest. Code lunghissime di spettatori hanno affollato le proiezioni del lungometraggio d'esordio di Matteo Oleotto ambientato nella zona del Collio sloveno, ovvero il Brda, paesaggio dell'anima per eccellenza dei personaggi del film e soprattutto del suo protagonista. Il debordante Paolo (un Giuseppe Battiston in stato di grazia) si ritrova improvvisamente nel ruolo, per lui decisamente estraneo, di zio dell'occhialuto e stralunato Zoran (Rok Prasnikar, un volto da tenere d'occhio), timido e remissivo ma con un talento naturale per il tiro a freccette. Il microcosmo di provincia, il suo lento e sonnacchioso ritmo scandito dagli incontri in osteria di fronte ad un calice   sono la "prigione" in cui Paolo trascina la sua triste esistenza, caratterizzata da un forte senso di precarietà sia economica che affettiva, destinata però a cambiare grazie all'incontro con il ragazzino. Là dove per Paolo è il bicchiere pieno ha preso il posto delle relazioni affettive, sarà proprio Zoran a rivelarsi il custode di quella tradizione e memoria famigliare che al protagonista manca completamente: anche la sua abitudine a chiamare tutti per nome e cognome sembra voler sottolineare l'importanza dell'appartenere ad un gruppo piuttosto che ad un altro, e in un'altra scena ancora lo sentiamo citare a memoria l'albero genealogico della famiglia. Succede anche in un altro film in concorso al Lido, LA JALOUSIE, che la ragazzina figlia del protagonista, un attore di teatro trentenne sempre in bolletta, si dimostra più matura e riflessiva del padre, in un gioco di ribaltamento dei ruoli caratteristico dei nostri tempi. Dagli schermi veneziani il grido è unanime: la generazione dei padri dai trenta ai quaranta anni è in preda allo sbandamento, e spesso sono i figli a prendere in mano le redini di situazioni alla deriva, in un ribaltamento di ruoli che è la caratteristica principale delle 'nuove' famiglie.
Realizzato dalla goriziana Transmedia in coproduzione con Staragara di Ljubljana, ZORAN uscirà in sala il 14 novembre con Tucker Film, agguerrita società distributiva indipendente di Udine attenta ad un cinema più profondo (AMORE E CARNE di Pippo Delbono e IN ANOTHER COUNTRY di Hong Sang-soo).
26/30