WHY DON’T YOU PLAY IN HELL?
di Sion Sono
Jun Kunimura, Shinichi Tsutsumi

 

ORIZZONTI

Giappone, 126'

 

L’orecchiabile jingle di uno spot di dentifrici cantato da una sorridente bimba, un gruppo di teenager con un entusiasmo smisurato per il filmmaking, scontri tra clan di Yakuza e storie d’amore: ecco il cocktail esplosivo di Sion Sono nella suo Jigoku de nazu warui (Why Don’t You Play in Hell?). Hirata è un ragazzo ossessionato dal cinema, così tanto da rivolgere le proprie preghiere al Dio del Cinema per avverare il proprio sogno:girare un solo grande film assieme alla sua sgangherata troupe. Mitsuko è una bambina prodigio, adorata da tutti grazie ad uno spot di un dentifricio; il padre della ragazzina è il boss Yakuza  Muto, in continua lotta con il clan Kitagawa. Dopo dieci anni, una serie di circostanze incroceranno inverosimilmente le strade di questi personaggi: il boss Muto vuole dimostrare a sua moglie, che sta per uscire di prigione, che la loro bambina è diventata una star del cinema, sebbene dopo il tormentone del dentifricio la sua carriera sia miseramente crollata. Il suo desiderio incontrerà quello del fallito Hirata, che finalmente ha l’occasione di girare il suo capolavoro: un film-documentario sul reale scontro tra il clan di Muto e Kitagawa. Con un registro tra il comico e il grottesco, Sion Sono mette in scena dei personaggi fuori controllo, in preda alla loro follia, capaci di qualsiasi cosa per ottenere il proprio obiettivo. Il tutto culmina con l’atteso “film nel film”, in una carneficina finale a colpi di katana, pistole e con una buona dose di splatter. Why Don’t You Play in Hell? si presenta come un’esilarante commedia nera, ricca di riferimenti al cinema e in grado di divertire ed entusiasmare gli appassionati del genere, che usciranno dalla sara canticchiando il martellante ma irresistibile jingle di Mitsuko. 24/30