
Romance Mapping Failed
Riuscitissimo
esordio alla regia per la giovane produttrice cinese Vivian Qu, che
ordisce una trama assai articolata attorno alle vicende di un nerd
informatico nella Cina degli anni Dieci. La commedia sentimentale che lo
vede protagonista all’inizio, lascia presto il campo a un thriller
rivelatore degli attuali sistemi di controllo del potere attraverso
l’(ab)uso della Rete.
Li Qiuming (Lu Yulai), giovane topografo addetto alla creazione di
false indicazioni stradali al fine di evitare l’hackering informatico e la
conseguente sottrazione di dati, quindi un “anonymous bianco” e
assolutamente legale, si ritrova improvvisamente in una realtà che
ribalta le premesse della sua professione: Forest Lane, la via nella quale
incontra casualmente la splendida Guan Lifen (He Wenchao), esiste
nella realtà ma viene rifiutata in fase di lettura da ogni tecnologia
mappante. C’è, ma non dev’essere vista o disegnata, insomma.
Il gioco di appostamenti ed sms messo in atto tra i due si scontra con
questo luogo ou-topico - di fatto non si vuole che esista, con tutto ciò che
“foresta d’alberi” significa nella Nanchino cementificata di oggi - dove le
dinamiche amorose si trasformano in illeggibile complotto ordito dal sistema
e la torturante passione lascia spazio a interrogatori e torture
psicologiche di cui sono protagonisti individui che parlano lingue diverse,
pur servendosi degli stessi devices informatici.
Con qualche speziatura alla BLOW OUT, nonostante ritmi più compassati e
l’accentazione posta semmai sui metodi repressivi dello Stato piuttosto che
sull’articolazione dell’indagine agita dall’esterno, TRAP STREET è un ottimo
esempio di gestione ottimale di budget contenuti, eppure sufficienti a
produrre un film in grado di esporre quello che all’inizio è solo sottotesto
e che, di questi tempi, risulta invece coraggiosa esposizione dei metodi
repressivi agiti dalla maggiore potenza mondiale nei confronti di una
popolazione ancora in piena transizione da cultura rurale a ipermodernità
tecnologica.
Fotografato meravigliosamente, TRAP STREET conferma la crescita progressiva
della “Settimana della Critica” negli ultimi due anni di Mostra veneziana.
30/30 |