trap street
di Vivian Qu
Lu Yulai, He Wenchao

 

SIC: IN CONCORSO
Repubblica Popolare Cinese, 93'

 

Romance Mapping Failed


Riuscitissimo esordio alla regia per la giovane produttrice cinese Vivian Qu, che ordisce una trama assai articolata attorno alle vicende di un nerd informatico nella Cina degli anni Dieci. La commedia sentimentale che lo vede protagonista all’inizio, lascia presto il campo a un thriller rivelatore degli attuali sistemi di controllo del potere attraverso l’(ab)uso della Rete.
Li Qiuming (Lu Yulai), giovane topografo addetto alla creazione di false indicazioni stradali al fine di evitare l’hackering informatico e la conseguente sottrazione di dati, quindi un “anonymous bianco” e assolutamente legale, si ritrova improvvisamente in una realtà che ribalta le premesse della sua professione: Forest Lane, la via nella quale incontra casualmente la splendida Guan Lifen (He Wenchao), esiste nella realtà ma viene rifiutata in fase di lettura da ogni tecnologia mappante. C’è, ma non dev’essere vista o disegnata, insomma.
Il gioco di appostamenti ed sms messo in atto tra i due si scontra con questo luogo ou-topico - di fatto non si vuole che esista, con tutto ciò che “foresta d’alberi” significa nella Nanchino cementificata di oggi - dove le dinamiche amorose si trasformano in illeggibile complotto ordito dal sistema e la torturante passione lascia spazio a interrogatori e torture psicologiche di cui sono protagonisti individui che parlano lingue diverse, pur servendosi degli stessi devices informatici.
Con qualche speziatura alla BLOW OUT, nonostante ritmi più compassati e l’accentazione posta semmai sui metodi repressivi dello Stato piuttosto che sull’articolazione dell’indagine agita dall’esterno, TRAP STREET è un ottimo esempio di gestione ottimale di budget contenuti, eppure sufficienti a produrre un film in grado di esporre quello che all’inizio è solo sottotesto e che, di questi tempi, risulta invece coraggiosa esposizione dei metodi repressivi agiti dalla maggiore potenza mondiale nei confronti di una popolazione ancora in piena transizione da cultura rurale a ipermodernità tecnologica.

Fotografato meravigliosamente, TRAP STREET conferma la crescita progressiva della “Settimana della Critica” negli ultimi due anni di Mostra veneziana
. 30/30