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parkland
VENEZIA 70 Stati Uniti, 92' |
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Il 22 novembre 1963 viene ucciso il presidente Kennedy a Dallas, lasciando l’America sotto shock. Peter Landesman sceglie di parlare delle vicende umane che circondano il tragico avvenimento, concentrandosi sulle storie di diversi personaggi direttamente o indirettamente legati ad esso. Appaiono così il punto di vista e le reazioni dei medici del Memorial Hospital Parkland, nel quale è stato ricoverato il presidente dopo l’attentato, dei servizi segreti, della famiglia dell’assassino, lasciando spazio anche alle vicissitudini di Abraham Zapruder, l’unica persona in possesso delle riprese della sparatoria. Con il susseguirsi di questi episodi, presentati in maniera frammentaria, vi è il tentativo di raccontare la drammaticità dell’accaduto in senso ampio; nel voler dar voce a queste diverse realtà, però,si finisce per spiegarle in modo sbrigativo e talvolta un po’ confusionario, cadendo in qualche cliché. Parkland è un film corale, la moltitudine dei personaggi presenti in scena e la mancanza di uno spessore psicologico nella maggior parte di essi fanno sì che si eclissino l’uno con l’altro, rendendo difficile l’empatia da parte dello spettatore e limitandone quindi il coinvolgimento. Peter Landesman è riuscito nell’impresa di raccontare alcuni aspetti interessanti e curiosi del caso Kennedy, manca però la scintilla, quel particolare che emoziona; Parkland si ferma alla superficie, mentre avrebbe potuto evitare qualche forzatura da “americanata” e scavare di più. 18/30 |