LOCKE
di Steven Knight
Tom Hardy, Olivia Colman
 

 

FUORI CONCORSO

Regno Unito, 85'

 

Un uomo in una Bmw guida nella notte, sicuro del cammino che sta percorrendo, ma soprattutto delle scelte che deve prendere. Si allontana dalla sua vita soddisfacente, dalla famiglia felice che lo attende a casa per guardare una partita, dal lavoro sicuro nel quale è amato e rispettato. Nella solitudine di un’autostrada Ivan Locke abbandona tutto ciò che conosce, per confrontarsi con la propria coscienza, dirigendosi in un ospedale lontano da casa per dare un nome al figlio che sta per avere da una donna che non ama. Durante il tragitto si trova a dover gestire una serie di telefonate, attraverso le quali si confronterà con le problematiche causate dalla sua irremovibile decisione; dovrà affrontare l’argomento con la moglie, calmare la donna che sta per avere il figlio e monitorare a distanza il lavoro più importante della sua carriera lavorativa. Le voci degli interlocutori lo accompagnano al cellulare,tra incredulità, rabbia e delusione, in un intenso susseguirsi di dialoghi. Nel confrontarsi con le diverse sfaccettature della vicenda, Ivan Locke appare come un uomo deciso e onesto, ma nel profondo nasconde una forte fragilità, un vuoto che deve colmare. Con un perfetto equilibrio di silenzi, suoni, musiche e dialoghi, Locke di Steven Knight coinvolge, emoziona e fa riflettere. Tom Hardy regge la scena in modo incisivo per tutta la durata del film (un solo piano sequenza), riuscendo nell’impresa di stabilire un contatto con lo spettatore; durante la visione sarà difficile non appassionarsi al dramma personale di Ivan Locke. 24/30