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LA JALOUSIE
VENEZIA 70 |
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Cineasta da sempre sottilmente
autobiografico, Philippe Garrel trova ora una variazione particolarmente
perversa del suo schema usuale. Suo figlio Louis interpreta un personaggio
ispirato dal nonno (il padre di Philippe), un attore giovane e squattrinato
che perde l'instabile convivente dopo aver abbandonato moglie e figlia. È in
quest'ultima che appunto dice di identificarsi il regista; la gelosia del
titolo è infatti quella che lei istilla nella madre nei riguardi dell'amante
del padre, con la quale si trova benissimo. Questo asse tra figlio e nonno
sembra racchiudere piuttosto bene l'assunto di LA JALOUSIE, il quale ruota
appunto intorno all'assenza del padre. Non c'è trauma che non venga
riassorbito: la perdita dell'amante su cui si è scommessa l'intera vita, il
tentato suicidio che ne consegue, tutto passa in modo bastantemente liscio.
Ma quando Louis riceve la visita di una donna che gli parla di suo padre,
non rimane che immobilizzarsi lividamente e lasciare che una dissolvenza a
nero invada lo schermo. E il suo reiterare l'incapacità di farsi e tenersi
una famiglia lo fa passare direttamente da figlio a nonno saltando la
paternità - la figlia irride i suoi tentativi di autorità, e con lei Louis
fa molto più il nonno che il padre. È ai consigli degli anziani, Seneca
addirittura, che si affida. |