sofia coppola

Somewhere

Intervista

di Gabriele FRANCIONI

 

 

KINEMATRIX Questo è un altro film sulla solitudine. Quanto l'affascina questo personaggio come specchio del mondo dello spettacolo? Ha in mente la possibilità di realizzare una trilogia, in questa direzione?


Sofia Coppola A me piacciono molto le storie che riguardano le persone e i momenti di transizione nelle loro vite. Credo che questo sia un tema interessante, mi piace inserirlo e continuare ad averlo nei miei lavori. Mi interessava anche esplorare la cultura moderna e soprattutto il mondo dello show-business. Volevo infatti che fosse ambientato nella Los Angeles odierna. Credo che per me questo sia l'inizio di una serie nuova di lavori, e sono convinta che tutti i miei lavori siano legati gli uni agli altri.

Il suo film ricorda molto i film degli anni '70 - '80; così come i film sulla vita di attori. Come mai ha deciso di mostrare la Los Angeles di oggi attraverso questi modelli?


SC Sono molto affascinata dai film degli anni '70, per cui quando ho deciso di ambientare il film a Los Angeles ho pensato a come ricreare quelle atmosfere e i film che le richiamano sono certamente Shampoo o American Gigolò. Era questo il tipo di atmosfera che volevo mettere nel mio film per rappresentare la Los Angeles odierna.

In riferimento alla scena dei "Telegatti", quale impatto ha avuto con la televisione italiana? Qual è il suo rapporto con quel mondo? E cosa l'ha portata a realizzare tale scena? Quali sono le differenze tra la televisione italiana e quella americana?


SC Sono stata tantissimi anni fa ai Telegatti e volevo cercare di darne una rappresentazione quanto più veritiera possibile. E poi devo dire che il mondo dello show business italiano è molto simile a quello americano. Quello che volevo fare era mettere in contrapposizione il contatto personale con Elle Fanning e quello con questo mondo.

Come mai ha scelto di non doppiare in inglese la copia del film presentata qui a Venezia, nella  scena dei telegatti?


SC In realtà ho cercato di mettere il pubblico nei panni dei due protagonisti che non capiscono cosa succede intorno a loro. Volevo che si sentisse confuso così come loro.

Il film parla del rapporto fra un padre e una figlia. Si è ispirata alla sua autobiografia?
 

SC Sicuramente ci sono ricordi che vengono evocati, riguardanti il rapporto con mio padre. Ci sono spunti e aneddoti di quando andavo in giro per il mondo con lui. Ad esempio la scena in cui Johnny insegna a Cloe a giocare al Casinò, lo stesso fece mio padre con me.

Come si sono preparati gli attori nella costruzione dei personaggi e come hanno lavorato per creare questo rapporto fra di loro?
 

Elle Fanning Abbiamo cominciato cercando di conoscerci. Siamo usciti insieme in giro per hotel, abbiamo scherzato e giocato fra noi per ricreare il rapporto padre-figlia. Stephen è anche venuto a vedere una mia esibizione, perchè secondo lui questo poteva evocare il legame fra padre e figlia.
 

Stephen Dorff (SD) Sofia fin da subito ha voluto creare un ambiente rilassante, meraviglioso. Per questo  dall'inizio abbiamo ricreato delle cene di famiglia ed esercitato i nostri ruoli anche improvvisando in questo modo. Sono andato anche a prendere Elle a scuola, che era esattamente la scuola che ho frequentato io da giovane; è stato molto strano. Mi sono preoccupato che in macchina non si sentisse l'odore di sigarette e ho sentito subito di dovermi occupare di lei come fosse mia figlia,,di guidare facendo attenzione, anche perchè i genitori si erano fidati di me, me l'avevano affidata e non c'era nessun altro con noi.

Proprio per questo prima dell'inizio delle riprese ho cominciato a sentirmi nei panni di Johnny Marco.

Siamo anche andati in un posto dove si lavora l'argilla, per realizzare cose in ceramica. E' stato fantastico, all'inizio non sapevamo cosa fare, poi Elle ha deciso di realizzare un portasapone, mentre io un posacenere e li abbiamo regalati a Sofia. E' stata un'esperienza speciale, che ha creato un forte legame fra noi.

La vita di Johnny cambia dopo le vacanze con Cloe. Secondo lei i figli possono davvero salvare i padri della loro rovina?
 

SC Quello che volevo mostrare è l'impatto che questo rapporto ritrovato può avere su una persona, soprattutto su questo padre in crisi esistenziale. Volevo mostrare come l'arrivo di un figlio riesca a cambiare la visione di un genitore. Ho avuto un figlio prima di scrivere questa sceneggiatura e volevo proprio parlare di quanto l'arrivo di un figlio cambi completamente la visione delle cose e delle priorità di una persona.

Ci sono delle affinità fra la sua vita e quella del personaggio del film? Quale importanza ha la Ferrari nel film e lei ha una Ferrari?
 

SD No, non ho una Ferrari, ma mi sono divertito senz'altro a guidare la macchina che Sofia ha scelto per noi. Sicuramente svolge un ruolo importante nel film: appare sia nella scena iniziale che in quella finale. Per quanto riguarda le somiglianze fra me e Johnny Marco, sì ci sono. Ho fatto l'attore per la maggior parte della mia vita, sono cresciuto con la recitazione, per cui conosco alcuni dei momenti di cambiamento e di crisi che ci sono e che sono ben rappresentati nel film. Credo che questo film mi abbia proposto il ruolo perfetto al momento giusto, forse è il ruolo più speciale che abbia mai interpretato.

Elementi specifici di identificazione e somiglianza: l'isolamento e la solitudine. Come attore di cinema a volte passi quattro o cinque mesi di lavoro con una troupe, che diventa in qualche modo la tua famiglia e quando il film finisce ti senti solo, hai perso la tua famiglia. Alla fine delle riprese ho avuto un momento di depressione, mi sono sentito perso. L'attore lavora finchè è nel il film,sul set, ma quando finisce deve aspettare un altro ingaggio, non va in ufficio come le altre persone. Per cui a volte me ne sto seduto a casa, in albergo, come il mio personaggio, a chiedermi cosa fare: suonare la chitarra, giocare a tennis e poi? Per cui non ho niente altro da fare finchè qualcuno non mi chiama per lavorare. E per questo ho potuto attingere a emozioni che ho provato spesso. L'ho detto a Sofia: spero che faremo un altro film insieme, ma la prossima volta ti prego, fallo un po' più lungo così mi sentirò meno solo.

C'è una frase nel film: "Datti al volontariato!". è possibile che un attore non faccia nulla, se non ha figli, o non abbia nulla da fare quando non lavora?
 

SD Sì, non vedo l'ora di avere la mia famiglia, dei figli. Per ora non ce l'ho. Ho due sorellastre e ho attinto dal rapporto che ho con loro per creare il mio rapporto con Elle, in particolare con la mia sorella minore, che è un po' più giovane di Elle. Per quanto riguarda la solitudine certo, con una famiglia la mia vita sarebbe meno vuota. Spero di crearla prima o poi, perchè no.

Nel film, se si esclude l'Hotel Chateau Marmont, mancano alcuni luoghi importanti di Los Angeles, anzi sembra emergere il quadro di una città un po' squallida. è una scelta voluta?
 

SC Volevo che la storia fosse vissuta dal punto di vista del protagonista, per cui l'ambiente doveva dare la sensazione di isolamento che lui in questo momento prova; ma è anche vero che a volte, quando si gira in macchina, Los Angeles dà la sensazione di essere una città dura, un po' spigolosa e volevo che questo trasparisse nel film, che trasmette questa esperienza.

Quanto è difficile oggi in America fare film indipendenti?
 

SC Oggi è un momento molto duro per coloro che vogliono realizzare dei film diversi da quelli blockbuster. Mi sento molto fortunata perchè ho avuto modo di avere rapporti con società, come la Medusa, che mi hanno consentito di realizzare questa pellicola.

Nel film, in Italia, gli artisti vengono scortati dalla polizia a sirene spiegate. C'è un giudizio forse pesante sulla società italiana?
 

SC Io amo la cultura italiana e ciò invece fa parte proprio della cultura del cinema. C'è l'abitudine che le stars vengano scortate dalla polizia. Non è un giudizio specifico sull'Italia.

Il personaggio di Johnny Marco è sicuramente il cuore del film, ma il personaggio di Cloe sembra prendere coscienza che anche la mamma la sta abbandonando. La solitudine quindi può essere considerata per questa ragazzina come un momento di passaggio verso l'età adulta?
 

SC La storia è incentrata su Johnny, poi ad un certo punto arriva il personaggio di Cloe e si instaura questo legame fra padre e figlia, ma quello che volevo mostrare era anche l'effetto che hanno i genitori sulla vita della ragazzina. I genitori sono abbastanza presi da se stessi e questo influenza Cloe, volevo che il padre si rendesse conto di quale effetto la sua vita stesse avendo su Cloe.
 

EF La sensazione è che Cloe sia a metà fra i due genitori, va avanti e indietro fra le due case e ad un certo punto si trova a metà, lei non si schiera perchè vuole bene ad entrambi, resta nel mezzo e per questo si sente sola.

Quentin Tarantino è presidente della giuria ed è amico di suo padre Francis Ford Coppola. Tarantino ha affermato: "...Difenderei il film di mia madre solo se fosse veramente bello. Se un mio amico fa un buon film mi batto per lui, altrimenti non c'è niente da fare".
 

SC Mi fa piacere sentirlo.

Ogni persona vedendo un film ricorda una scena in particolare. Nella scena del pattinaggio di Cloe in cui Johnny è preso dal cellulare, improvvisamente si rende conto di lei. Lui comincia a realizzare la magia di avere una figlia e la sua grazia. Come si arriva a creare delle emozioni attraverso le immagini senza usare le parole? Come ha spiegato la scena agli attori?
 

SC Volevo mostrare il momento in cui Johnny prende coscienza dell'esistenza di lei ,che oltretutto sta diventando donna. Volevo che lui si rendesse conto anche di questo e della grazia con cui lei danza, contrapposta a quella delle due spogliarelliste .Ho fatto affidamento sui miei attori, che hanno fatto un grandissimo lavoro ed oltretutto Elle non sapeva pattinare sul ghiaccio ed ha imparato a farlo per il film.
 

EF Non avevo mai pattinato sul ghiaccio prima ed è stata un'esperienza particolare. Andavo a pattinare tutte le mattine e poi il pomeriggio dopo la scuola, avevo due insegnanti che mi hanno insegnato da zero perchè non sapevo assolutamente pattinare. E' vero che ho studiato danza classica e questo mi ha aiutato per l'equilibrio sui pattini e tra l'altro la coreografia l'ho imparata tutta in tre mesi, per cui quando ho girato la scena ero eccitata ed  entusiasta e alla fine mi sono sentita realizzata quando ce l'ho fatta.
 

SD Ricordo che io non sapevo nulla, sapevo solo che Elle stava mettendo tutta se stessa in questa preparazione, che si svegliava la mattina prestissimo per imparare a fare questa scena; però non avevo visto le prove, per cui quando sono arrivato ho semplicemente visto quello che stava succedendo. Ricordo le sensazioni che ho provato e mi sono detto che non avrei dovuto fare nulla, solo guardare quella ragazza incredibile che dava questa prova di sé con grazia ed eleganza. Si vede infatti che sono lì a giocherellare con il mio blackberry e si capisce che non ho nemmeno mai saputo che mia figlia pattinasse, per cui la mia reazione è stata semplicemente naturale.

La musica ha un ruolo importante nel suo film, così come la coreografia. è possibile che prima o poi diriga un musical?
 

SC La musica per me è sicuramente importante. Mi diverto a scegliere la colonna sonora anche perchè, secondo me, aggiunge moltissimo alle atmosfere, ma non ho in programma di dirigere un musical, però non si può mai sapere. Dirigere la scena di danza comunque è stato molto divertente.

Qual è la sua impressione sui media? Possono aiutare un piccolo film a farsi conoscere?
 

SC Penso che i media possano aiutare un piccolo film a raggiungere un pubblico molto più ampio.

La scelta delle canzoni è una parte importante e parallela alla sceneggiatura. In quale fase della produzione di un film sceglie le canzoni e in che modo? In base ai testi?
 

SC Ascolto molta musica mentre scrivo le sceneggiature, per cui a volte ho già in mente delle canzoni, come mi è capitato per la scena delle due spogliarelliste e di quella sul ghiaccio. Mi interessa la musica al di là dei testi, per dare il giusto tono e il mood adatto alla scena. Le musiche sono scelte in una fase abbastanza iniziale della realizzazione del film.
 

Francis Ford Coppola appare come produttore esecutivo del film e di recente ha ricevuto l'Oscar per la carriera da produttore, che consigli le ha dato come produttore?
 

SC Mio padre è molto felice ed onorato di avere ricevuto l'Oscar per la carriera di produttore, è un altro aspetto del suo lavoro ed è un modo di mostrare film diversi da quelli che lui ha fatto come regista. Per quanto riguarda i consigli, lui ha sempre incoraggiato sia me che mio fratello e ci ha spinti a fare i nostri film, magari piccoli e molto personali. Ci ha sempre incoraggiato a lavorare in maniera indipendente per poter essere pienamente liberi dal punto di vista creativo.

Nel film appare l'attrice italiana Laura Chiatti. Come l'ha scelta?
 

SC Stavo realizzando uno spot pubblicitario per un profumo e lei ha mandato una specie di provino. L'ho trovata affascinante, mi è piaciuta la sua personalità. Per cui ho pensato a lei per quel personaggio.

Cosa prova quando il film è realizzato? Come pensa che il pubblico reagirà vedendo questo film?
 

SC Cerco di fare le cose che mi piacciono e mi auguro che ci siano persone che la pensino come me e a cui piaccia il film.

Come ha scelto Elle Fanning per il ruolo di Cloe?
 

SC è stata un'idea di uno dei produttori, che l'ha proposta. Ci siamo incontrate e abbiamo subito legato. Abbiamo visto anche altre giovani attrici, ma Elle è sempre stata presente nella nostra mente fin dall'inizio, inoltre si combinava perfettamente con Stephen Dorff, dato che quasi si somigliano.

Nella scena finale Johnn Marco abbandona la Ferrari e si incammina verso il nulla, cosa ha immaginato?
 

SC La scena finale è un inizio. Johnny lascia la Ferrari alle spalle ossia la vita precedente e ricomincia da capo. Almeno per me è così.
 

SD è un nuovo inizio. Ho sempre pensato che se andassimo oltre vedremmo Johnny Marco andare, con molti giorni di anticipo, a riprendere la figlia al campo estivo.

Lei ha vissuto gran parte della sua vita in hotel seguendo suo padre in giro per il mondo. Il suo rapporto con gli hotel?
 

SC Ho vissuto molto negli hotel seguendo mio padre ed ho sempre pensato che fosse un mondo a sé. Mi ha molto colpita e affascinata e ho pensato che questo mondo fosse adatto ad un personaggio in transizione.

 

11:09:2010