Capturing Emotions

 

José Navas

Compagnie Flak (Québec)

28 maggio 2010. Teatro Fondamenta Nuove.
 

di Kily fravàl

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- José Navas

30/30

Miniatures (2008, 60’) [prima italiana]

Coreografia e danza: José Navas

Musica: Johann-Sebastian Bach, Vincenzo Bellini, Claude Debussy, Maria Grever, George Gershwin, Frédéric Chopin, Antonio Vivaldi

luci: Marc Parent

produzione: José Navas/Compagnie Flak

in coproduzione con: Agora de la danse

con il sostegno di: Canada Council for the Arts, Conseil des arts et des lettres du Québec

 

Originario di Caracas, ma da vent’anni residente a Montréal, dove nel 1995 fonda la sua compagnia, Compagnie Flak, José Navas è uno dei maggiori esponenti della danza québecchese; autore di oltre 30 coreografie, molte d’ensemble, è soprattutto per i suoi assoli che Navas va meritatamente noto. Ed è con Miniatures, la sua ultima creazione solista, presentata in prima per l’Italia, che Navas torna alla Biennale – dove era stato invitato per la prima volta nel 2002 da Carolyn Carlson.

 

 

Il 7. festival della danza contemporanea della Biennale di venezia ospita Josè Navas, altra perla della danza contemporanea québecchese, al teatro Fondamenta Nuove.

Artista originario di Caracas da oltre 20 anni residente in Montreal, ritorna in Italia dopo esser stato invitato da Carolyn Carson con il suo lavoro "Miniatures".

Come autore e danzatore Navas rivela la sua storia e le sue passioni attraverso 7 brevi assoli.
Il pubblico entra in sala; Josè è solo, seduto su una sedia vicino ad un tavolo pieno di vestiti ed un calice di vino rosso, che sorseggerà prima di ogni solo. Apre lo spettacolo con un preludio di Bach, coreografia ispirata al geometrico e lineare stile di Douglas,coreografo e suo compagno scomparso nel 1996; A partire dal primo solo si evince l'approccio sensibile al movimento con cui l'artista tende a baciare lo spazio.
Danza su musiche di Bellini, Debussy, Grever, Gershwin, Chopin, Vivaldi, utilizzandole come strumento per amplificare la gioia del movimento.


Navas riesce a far emozionare il pubblico mettendo a nudo i propri sentimenti.Un solista sensibile, in grado di coinvolgere il pubblico toccandolo fin nelle viscere. La sua danza diventa poesia in crescendo. Cambia abito in scena come un serpente con la sua pelle, decidendo in un solo di spogliarsi del tutto. Miniature del suo passato che formano un mosaico di vita. è una danza di concessione, per il padre, il compagno, e tutti coloro che condividono il suo bisogno di esistere per comunicare. Sulla scena vengono raccontate delle memorie ricche di colori ed odori, un mondo intimo ma universale. Josè Navas toglie il fiato con il suo modo naturale ed educato di invadere la scena. Il suo viaggio attraverso le immagini ed i ricordi si conclude quando beve l'ultima goccia del calice di vino, simbolo biblico del sangue versato dal sacrificio.

 

Capturing Emotions

José Navas
26 maggio > 12 giugno 2010