66.ma mostra del cinema

LE INTERVISTE 2009

Venezia, 02/12 settembre 2009

 

CAPOTONDI, TIMI e RAPPOPORT

 

regista e protagonisti di

LA DOPPIA ORA

Ore 10:30. Atmosfera rilassata qui nei pressi dello stand della Nastro Azzurro. Io e Anna siamo in attesa del cast de La doppia ora. Ci viene offerto un caffè dagli addetti all’ufficio stampa e intanto ci si scambia indiscrezioni sul film.

Il primo ad arrivare, in splendida forma, è Filippo Timi, protagonista del film assieme alla bellissima ed elegante Ksenia Rappoport, oggi in abito blu.

Poco dopo ci raggiunge Giuseppe Capotondi, già regista di videoclip e pubblicità, al suo esordio sul grande schermo, seguito dai tre giovani ed originali sceneggiatori: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

 

KINEMATRIX LA DOPPIA ORA è un film coraggioso, sicuramente interessante poichè capace di giocare con i generi: thriller, noir, horror. è stato difficile portare avanti questo progetto?

 

Giuseppe Capotondi Il nostro intento era quello di raccontare una storia un po’ più piccola, di seguire il percorso dei personaggi. Il genere, in realtà, è un pretesto. Avremmo potuto usare qualsiasi altro genere, ma il thriller è divertente, è cinema. Cinema sia da vedere, che da fare.

 

Stefano Sardo Non abbiamo puntato ad un genere preciso, ma immaginario, alla costruzione dei personaggi. Non c’è stata una ricerca a tavolino del genere…

 

Come è stata gestita, da voi attori, l’ambiguità dei personaggi?

 

Filippo Timi Quando ho iniziato a leggere la sceneggiatura ero entusiasta: un uomo che non ha una donna frequenta un locale di speed date durante il quale si interfaccia con donne che vogliono la stessa cosa: sesso, sano sesso. Mi piace: io maschio tu femmina, io sesso tu sesso. Quindi all’inizio il cuore è tagliato via, è una pura predisposizione fisica. Dopo, Guido, il mio personaggio, si innamora mettendosi in gioco, con tutto quello che ne consegue. Un combattimento interno che veicola un messaggio sano: correre il rischio affrontando tutto quello che può accadere, piuttosto che stare con il corpo appagato e il cuore deluso.

 

Ksenia Rappoport All’inizio, leggendo la sceneggiatura, ho pensato il personaggio di Sonia fosse buono, dolce, romantico… Poi ad un certo punto ho visto che in realtà lei non è buona per niente e poi che non è né morta né viva, è in coma… Insomma, è stata un’avventura leggere la sceneggiatura. Sono rimasta incantata. E poi facendo questo film mi chiedevo ogni giorno: ma Sonia è cosi come si vede nel sogno o come vuole essere o come lei ha paura di essere? Alla fine ho smesso di chiedermi qualsiasi cosa e ho lasciato tutto a Giuseppe, perche è lui a decidere, per fortuna!

 

Qual è la ragione della scelta della canzone “In between days” dei Cure? Sembra quasi voglia funzionare da filo conduttore, da lait motiv…

 

Ludovica Rampoldi Eravamo indecisi tra i Cure e Nick Cave…

 

Capotondi La canzone “In between days” ha una certa vicinanza con il film. Io ho 41 anni e sono nato con i Cure. Il loro è stato il mio primo concerto, provo un certo affetto nei loro confronti.

 

Quanto è stato influenzato a livello stilistico dall’esperienza con i videoclip? Il film sembra avere, a tratti, un andamento sincopato…

 

Capotondi Quello che mi hanno insegnato è stare in scena. Il mestiere del regista è questo. Ci sono delle differenze:i formati sono diversi, la durata anche… I video durano 4 minuti, le pubblicità pochi secondi. Ho imparato la capacità di sintesi. è stata una buona palestra.

 

Quale è stata, a livello della realizzazione, la cosa più difficile da affrontare?

 

Capotondi Pensavo fosse stare sul set, poi si è da subito creata un’atmosfera ideale: pranzi a sacco, complicità tra gli attori e la troupe…

 

E a livello della storia?

 

Capotondi Nessuna in particolare. Avevo in mano una sceneggiatura ferrea…Ho più difficoltà adesso a raccontare.

 

Com’è avvenuto il lavoro di sceneggiatura?

 

Rampoldi Ci trovavamo in accademia un pomeriggio, abbiamo riunito le idee, ci siamo posti delle domande e da immagini, spunti, abbiamo costruito i personaggi e la storia d’amore. Riuscita, nitida grazie alla capacità di Giuseppe.

 

 

Ci sono delle immagini nel film che ricordano Lynch: il fantasma di Timi impresso sul video, la Rappoport sepolta viva…

 

Fabbri Lynch ci piace molto, ma non ne abbiamo parlato come se le suggestioni fossero prese da lui. Ci piaceva l’idea dell’amore, tema molto caldo. Lavorando sul genere abbiamo cercato di mantenere vivo questo tema. Ci sono riferimenti più o meno consci ad altri film, ma prevale comunque l’originalità.

 

Capotondi Le suggestioni cinematografiche rimangono in maniera inconscia, il film ripropone volutamente la scena del monitor, delle telecamere,  del seppellimento che ricordano Twin Peaks, ma sono solo motivi inconsci.

 

Adesso quando guardate l’orologio vedete la doppia ora?

 

Tutti Sempre…

 

Sardo: Tra l’altro ieri, giorno in cui il film è stato proiettato, era il 09/09/09: tripla data.

 

Cosa vi aspettate dalla Mostra? Quale sarà l’esito?

 

Capotondi è un prodotto atipico, spero che alla gente piaccia. Quando lo giravamo non pensavamo di venire qua. Ma ci stiamo divertendo.

 

Quanto è stato difficile girare la scena finale, del dialogo dei due protagonisti, prima che lei se ne vada?

 

Capotondi Volevamo costruire in modo particolare quella scena, dicendo le cose senza che fossero troppo esplicite.

 

Fabbri In quella scena lì i personaggi hanno delle motivazioni molto chiare, ogni gesto che fanno è molto significativo: intenzioni, emozioni. è la scena in cui emerge il tema: la lotta tra essere e voler essere, tra grandi intenzioni ma anche grandi dubbi nei personaggi… che viene  resa al massimo dagli attori.

 

 

In quel dialogo si capisce che lei perde tutto, anche sei lui finisce a lavorare come guardiano in un supermercato, in qualche maniera risulta vincente. Come avete lavorato su quel momento?

 

Timi è vincente perché  semplicemente magari uno si sente sfigato e ci si identifica! Effettivamente è stata una delle scene più difficili da interpretare. Il mio approccio e quello di Ksenia, proprio perche arriviamo dal teatro, è  necessariamente quello di incarnare. Non che prima capisci e dici: voglio questo, tolgo quello. Agiscono il corpo, le parole, strati di emozioni. La scena è resa per sottrazione, il dialogo ridotto ai minimi termini. Essenza della drammaturgia, si dicono tutto senza dirselo, capiscono chi sono e capiscono che morte avrà il loro amore. C’è un coinvolgimento fisico ed emotivo estremamente alto. E poi mii fa schifo usare la tecnica, non mi piace. E’ stato difficile provare a vibrare di quelle emozioni, però sano.

 

Rappoport: Noi abbiamo provato questa scena due mesi prima del film. Facevamo delle prove in una stanza usando oggetti comuni, trasformandoli…In questa scena Guido regala un ciondolo a Sonia e in quel caso abbiamo usato il laccio della chiavetta del computer. Ad un certo punto Filippo entra e tira dalla tasca un ciondolo vero, un regalo vero…ce l’ho sempre con me. Per Sonia questa scena è il punto di non ritorno, una sensazione di colpa immensa, lei non crede piu che potrà andare avanti in questo modo. Il quesito era se perdonare te stessa o no.

Forse Guido potrà perdonare Sonia, ma lei non riesce a perdonare se stessa. è un punto X, di non uscita.

 

Quest’anno c’è una nutrita partecipazione italiana qui a Venezia. Avete avuto modo di vedere qualche film in concorso? Vi siete fatti un’idea?

 

Capotondi Io non ho visto nulla di italiano, sono arrivato solo ieri.

 

Rappoport Io e Filippo abbiamo visto Il grande sogno di Placido, è bellissimo

 

Timi: Ieri sera siamo stati alla proiezione. E’ sempre un’emozione, io mi sento anche un pò di quel film e tifavo gridando in sala. Il lavoro degli attori è stato straordinario. Poi mia mamma è innamorata di Argentero, gli avrei detto di chiamarla così sarebbe ringiovanita di 15 anni.

Poi il tema, il ’68: una sana rivoluzione sessuale! Noi delle generazioni successive siamo più sfigati!

 

 

Il fatto che la protagonista si chiami Sonia, ti ha fatto pensare al tuo primo amore?

 

Timi Si assolutamente, poi Ksenia ha delle caratteristiche che la ricordano. E comunque è un’attrice bravissima, bellissima, solare, intensa…insomma, da sposare.

 

Rappoport E allora?

 

Timi Mi vuoi sposare?...

 

Da cosa è nata la scelta del cast?

 

Capotondi Da quando ho letto la sceneggiatura ho subito pensato a Filippo e Ksenia come protagonisti. C’è stato da penare con Filippo che non veniva ai casting…

 

Timi Diciamo che ero un pochino su un altro set…

 

Capotondi Sono stato molto molto fortunato ad avere due talenti così per un’opera prima. Parecchie volte mi hanno risolto la giornata. Poi c’è una chimica bellissima tra loro due e ha funzionato.

 

Timi Non mi è mai venuto in mente che fosse il suo primo film, è un regista che sa quello che vuole. Non è un’opera prima. È un’opera!

 

La Indigo Film ha prodotto grandi successi, in particolare i film di Sorrentino. Come è stato produrre un’opera prima?

 

Nicola Giuliano (produttore) È sempre molto bello lavorare con gli esordi, cercare di far nascere talenti. Mi ha parlato di Giuseppe un caro amico.Lui è un bravissimo regista, è entrato dentro la storia.

 

Filippo, quando ti dedicherai alla commedia?

 

Timi Un grande problema dei film comici è la sceneggiatura, è davvero una commedia una che faccia ridere e che sia intelligente, che non si basi sulle scorregge o sulle tettone. Ma a me piacciono anche i film demenziali tipo Scemo&+scemo, Una pallottola spuntata, L’aereo più pazzo del mondo. Poi io faccio ridere in qualsiasi cosa. Arriverà, arriverà quando dovrà arrivare.

Tutti i film che ho fatto sono stati sempre un regalo, perché sono convinto di essere ancora un provincialotto…ma poi è che sono molto intenso!

 

Prossimi progetti?

 

Capotondi Leggo cose… Vedo gente…

 

Rappoport Io devo girare una commedia in Russia

 

Timi Chiamami allora! .. Io sono in giro a teatro con l’Amleto che ho riscritto: "Il popolo non ha il pane? Diamogli le briosche” e siccome sono a dieta questo fatto mi ha cambiato il carattere e il modo di scrivere e sono molto più cinico. Altri film ancora no. Ma Giuseppe ha mille progetti, mille proposte e io lo prego continuamente, voglio diventare il suo attore feticcio!!!

 

a cura di PACE

SITO UFFICIALE

 

66.ma mostra

le interviste 2009

Venezia, 02/12 settembre 2009