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di Yeo Joonhan

Malesia, 108'

 

SETTIMANA DELLA CRITICA

 

di Federica PALMISANO

 

30/30

 

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è il film del giovane malese Yeo Joonhan (sceneggiatore e anche coautore delle canzoni) presentato alla 65.ma Mostra di Venezia, nella 23.ma Settimana della Critica. I protagonisti sono Raflesia ed Eric, entrambi dipendenti della multinazionale Fony, lei come presentatrice di un programma d’arte in declino e con una nuova giovane rivale, più bella e più famosa di lei, e lui come ingegnere alle prese con l’invenzione di un aggeggio domestico che riesce a creare fino a dieci cibi tratti dalla soia. Entrambi rischiano il licenziamento perché ostacolati dai dirigenti amministrativi che li reputano ormai obsoleti e non più “portatori” di “money”. Seguirà una serie di improbabili e decisamente assurde “prove tecniche” da parte dei due giovani protagonisti per tantare l’impossibile e non perdere il posto di lavoro. Il film è una commedia musicale abbastanza anomala poichè gli intermezzi musicali prendono forma naturalmente come eventi accidentali e non certo come strutture primarie del genere musical. L’effetto generato è senza dubbio la ridicolarizzazione in primis del genere musical, ma più nel dettaglio si passa alla ridicolarizzazione del processo di globalizzazione e del sistema economico dei paesi emergenti, tra i quali troviamo proprio la Malesia.

L’ironia e la tecnica della presa in giro sono resi ancora più efficaci dalla presenza dei due delegati dell’amministrazione che vogliono licenziare il giovane Eric perché dalla personalità brillante e originale e che “cozza” con la politica della società che prevede una sola parola d’ordine: “copiare”. Basti pensare al nome della multinazionale: Fony è onomatopeico di Sony. In modo tragicomico è rappresentata anche la spettacolarizzazione della società attraverso il programma televisivo “Le Ultime Parole”, all’interno del quale l’arrogante e cinica Raflesia intervista le persone comuni nel loro ultimo atto di vita. Realtà e finzione si mescolano benissimo in questo film che, dal punto di vista tecnico, è un prodotto a basso costo realizzato con una macchina a mano e con attori alla prima esperienza, ma con tanto di talento naturale. è un film che va oltre certi limiti che, forse, fino ad ora, pochi registi avevano osato superare e, soprattutto, avevano utilizzato l’ironia e la prese in giro come presa di coscienza dei limiti e delle contraddizioni del sistema economico capitalista e del processo di globalizzazione. E il fatto che questo film provenga proprio da uno di quei paesi coinvolti in queste dinamiche, rende il film un vero e proprio cult.

Semplicemente geniale.
 

01:09:2008

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