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Una semana solos di Celina Murga
Argentina, 110' GIORNATE DEGLI AUTORI |
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21/30
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Se pensiamo alla mesta parata di stupidaggini che Gianni Ippoliti riesce a raccogliere ogni anno sui tabelloni del suo circo rincoglionito, ci viene voglia di salvare anche il peggior film della Mostra. Rispetto a quei poveracci, romani nella maggior parte dei casi (che siano pagati dai burinacci della Festa di Alemanno & Rondi ?), abbiamo però il dono dell’ imparzialità e dobbiamo riconoscere che Venezia 65 è stata un’enorme delousione proprio laddove ci aspettavamo capolavori. La splendida Celina Miurga di ANA Y LOS OTROS, passato al Lido pochi anni fa, spegne le candeline dei suoi piccoli protagonisti, brucia le loro brevi vite, lasciandoli andare alla deriva di un nulla a metà tra FERRO 3 e una gioventù silente gusvansantiana. Risuona anche qualche nota della prima Lucreçia Martel, quella precedente LA NINA SANTA, ma qui tutto è laconico. Fratelli e cugini ammassati in case di lusso, lasciati soli per un’intera settimana da genitori canonicamente distratti, organizzano ronde d’esplorazione in altre ricche dimore extralarge tecnologicamente attrezzate/arredate, anch’esse (inspegabilmente) accessibili, vuote come l’anima di questi adolescenti né buoni né cattivi. I biancori abbacinanti dei luoghi non servono catarsi alcuna, ma fanno da sfondo a distratte dinamiche pre-amorose.
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Una semana solos di Celina Murga GIORNATE DEGLI AUTORI |
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