
Il film della Von Trotta è un film sulla memoria, sui diversi modi di
rapportarsi al proprio passato, su quei meccanismi che insorgono quando la
storia passata diventa un fardello troppo pesante che si cerca di
cancellare. L'oblio però non insorge, e senza un recupero/riconciliazione
la nostra vita non puo' che essere deviata. E' una storia femminile in cui
gli uomini costituiscono “l'altro” alternativamente inteso come compagno
ed ostacolo da affrontare.
Nel 1944 a Berlino, sulla Rosenstrasse, le donne ariane sposate con ebrei
hanno manifestato davanti al carcere che imprigionava i propri mariti in
attesa di essere deportati nei campi di concentramento. Ma in quella
prigione i detenuti erano anche donne ebree sposate con ariani, ed i loro
mariti non hanno avuto il coraggio di manifestare per riprendersi la
compagna: nella storia di Ruth, il padre divorzia dalla madre e la
condanna alla deportazione.
E' un film generazionale: la ragazza alla ricerca della propria identità
affronta un viaggio per conoscere la storia della madre che invece si
rifiuta di ricordare. Troverà la donna che l'ha salvata, riportando alla
memoria le giornate passate a manifestare contro i nazisti, e così facendo
restituirà alla ragazza le proprie origini.
E' un film drammatico in cui assistiamo alla disperazione delle donne di
fronte al dolore, ma anche alla loro capacità di affrontarlo per andare
avanti.
E' un film bello, femminile, drammatico, storico, generazionale. E' un
film da vedere.
Voto:
27/30
31.08.2003
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