60. mostra internazionale di arte cinematografica

 

UNE PLACE PARMI LES VIVANTS
di Raul Ruiz

Controcorrente

In Concorso

di Fabio SAJEVA


“Non si vedono tutti i giorni due morti che parlano” sorseggiando vino. Vale la pena vedere questo film dai contenuti inconsueti e dal potere visionario rarissimo. “Pourquoi-pas?” Perché no? Uccidere ragazze bionde, per il personaggio che incontra il protagonista, è un’ esperienza che viene descritta come un “ivrement” o addirittura “amour”. Così inizia un noir, il cui protagonista è uno scrittore frustrato che sembra vivere di sole baguette, le quali vengono usate come forma di sfogo nei momenti negativi. Questo Umphrey Bogart dei nostri tempi entra in casa lanciando il suo cappello sull’appendiabiti in un ingresso in penombra, dividendo il suo appartamento con una bellissima bionda che più avanti scopriremo avere una doppia vita. Tutto è falso e tutto è vero in questa pellicola che continua a svolgersi mentre l’autore, esperto come pochi di linguaggio onirico, ci trascina in primi piani a spirale orizzontale che avvolgono il personaggio lasciando sfocare sfondi inutili di personaggi che ciarlano del suo insuccesso. Diversi inserti surreali ricordano il migliore Ruiz. Nel primo vediamo un uomo seduto in una casa editrice, indicarlo quando prende degli occhiali che avevamo visto sul luogo del delitto. Il secondo è per l'appunto il momento della mostra d’arte in cui la responsabile della casa editrice si rivela una donna superficiale e spietata con il nostro artista. Il terzo vede il protagonista discorrere con una ragazza mora che poi scopriremo coinvolta nella storia. Il quarto ed ultimo riporta in gioco il personaggio che all’inizio del film era morto dando vita ad una finzione esasperata che, come altri momenti intelligenti del film riesce a costruire un surreale senza sospensione dell’incredulità. Un film appassionato, ricercato e dai nobili intenti autoriali e di intrattenimento, riuscito in tutto. Una nota particolare meritano le inquadrature, tutte meditatissime e realizzate in collaborazione con un fotografo che ricrea le stessa illuminazione noir con fasci di luce sul viso degli attori. Straordinari come sempre, i movimenti di macchina continui, i quali, con una sinergica unione con movimenti sugli assi, riescono a rendere dinamica anche la scena meno movimentata.
 

Voto: 29/30

31.08.2003

 

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