60. mostra internazionale di arte cinematografica

 

PERSONA NON GRATA

di Oliver Stone

con Shimon Peres, Yasser Arafat
Nuovi Territori

Fuori Concorso

di Lidia BIDOLI

 

Questo documentario di OLiver Stone, intessuto di citazioni dalla vecchia e lunga guerra fra Israele e i palestinesi, colpisce la memoria storica e frappone un lungo divario fra come è stato deciso di tagliare il territorio da parte degli anglo-americani, ed il come invece è stato recepito dai due capisaldi della resistenza palestinese da un parte e dal Fronte di Liberazionedella Palestina (l'OLP guidato da Arafat) dall'altra.
Le interviste ai leader israeliani Peres e a Benjamin Netanyahu e l'assenza di una voce palestinese che gli risponda dall'altra, aldilà dei terroristi intervistati in un posto segreto dal regista, pongono un discrimine molto forte. Le voci assenti e non pacifiche in tempi lontani di Arafat, ricordiamo la conferenza all'ONU con lui che brandiva un fucile in una mano ed il ramoscello di ulivo nell'altra segnano un ponte attraverso il quale sembra impossibile passare: un ponte simile a quello jugoslavo distrutto nell'ultima sanguinosa guerra etnica. Il film di OLiver Stone è politico, non è politicamente corretto, sebbene dosi piuttosto le voci, anche quelle mancanti. Si arriva alla provocazione vera e propria con i terroristi, la cui rivendicazionbe sui territori occupati è molto simile ai discorsi di Bin Laden spediti in cassetta ad AL Jazeera e, sebbene abbiano tutte le ragioni per protestare contro gli attacchi israeliani da cui l'ONU non li sa difendere, suonano allarmanti.
La regia filmica passa poi ai pilastri del teorema portante dell'ultima ondata di violenza israeliana, e la conseguente, consueta, feroce risposta di Hamas: i kamikaze. Peres e Netanyahu guidano un principio unico, assoluto, dell'osservanza completa e fedele al loro diritto alla terra consegnatagli nel 1948 dagli americani. Non fanno sconti, tantomeno ad Arafat che, uscito di scena dopo Ramallah, non compare appunto che con vecchie dichiarazioni e filmati storici.
Sia Hamas che i due primi ministri israeliani affermano una sola cosa all'unisono: la rivendicazione, la guerra, la provocazione contro la vendetta, tutti i principi dissoluti che non fanno che dire all'occidente, anche quello a loro amico, che non ci sarà una fine, che nessuno farà sconti, che non esiste una pace possibile. Ed ancora risuonano alla fine le parole di Iszak Rabinm, inascoltate dagli stessi vertici israeliani:"che ebrei e palestinesi onorando la loro terra cerchino la pace, costruiscano la pace, senza macchiare la terra santa alle loro religioni col sangue dei loro figli, dei cari, dei loro padri".

 

Voto: 28/30

29.08.2003

 

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