60. mostra internazionale di arte cinematografica

 

THE BLUES
di Martin Scorsese, Mike Figgis, Marc Levine, Richard Pearce

Fuori Concorso

di Valeria JANNETTI

 

The Blues: From Mali To Mississippi di Martin Scorsese
The Blues: Red, White & Blues di Mike Figgis

The Blues: Godfathers and sons di Marc Levine
The Blues: The Road To Memphis di Richard Pearce

I quattro Blues seguono L’anima di un uomo di Wenders e sono stati prodotti da Martin Scorsese. Il primo Blues, From Mali To Mississippi, è il documentario sul viaggio intrapreso da Corey Harris dai campi di cotone vicino al delta del Mississipi, in cui “senti il fango mischiato al sangue” dei neri che vi lavoravano e dove il Blues è nato sotto forma di protesta sociale, fino al Mali, in Africa, dove il Blues ha le sue radici più profonde. In America incontriamo così i grandi della storia, come Son House, il primo a suonare la chitarra con il collo di bottiglia, mentre in Mali, accompagnati da Salif Keita, scopriamo che la musica africana usa anche scale pentatoniche ed i neri deportati in U.S.A. si sono portati appresso le loro origini musicali. Il messaggio finale, ossia che i neri americani in Africa non sono stranieri, è un messaggio di fratellanza che in questo periodo di guerre volute ad ogni costo assume un significato più profondo. Il secondo, Red, White & Blues di Figgis, è dedicato alla riscoperta di questo genere in Inghilterra negli anni ’60 ad opera di grandi musicisti come Eric Clapton, Tom Jones e Van Morrison che ci accompagnano nella storia profonda del Blues, dei suoi legami col più “complesso” jazz, il tutto riveduto e corretto tanto da far riscoprire agli Americani stessi questo genere che stavano perdendo. “Il Blues è verità”: nessuna distinzione tra bianchi e neri, perché il senso del Blues va oltre al colore della pelle. Il terzo Blues, di Marc Levine, Godfathers, è l’incontro tra il figlio della celebre etichetta “Chess Records” ed il rapper dei “Public Enemy” Chuck D a Chicago, attraverso le note di “Electric Mud” di Muddy Waters, lo stesso album che contiene la canzone “Rollin’ Stone” da cui Mick Jagger ha preso il nome per il proprio gruppo. Attraverso festival e reunion, i due danno vita al progetto “Father and Son”, in cui famosi rapper si alternano e suonano accompagnati dai grandi della storia del Blues ancora in vita. Il documentario si apre e si chiude con la cantante Koko Taylor che nonostante l’età continua a tenere concerti memorabili. Il quarto Blues per la regia di Richard Pierce The road to Memphis ripercorre l’odissea musicale della leggenda del blues B.B. King in un film tributo alla città che ha dato i natali a un nuovo stile di blues. L’omaggio di Pearce a Memphis lascia spazio a interpretazioni originali di B.B. King, Bobby Rush, Rosco Gordon e Ike Turner, accompagnate da immagini storiche di Howlin’ Wolf e Rufus Thomas. Il Blues come occasione per riscoprire le origini Americane prima che il filtro di governi antistorici riesca a farle svanire.
Documentari tutti girati magistralmente, in cui i registi dimostrano il loro amore per questo genere musicale e grazie al quale le nuove generazioni avranno molto da imparare.
 

Voto: 30/30

05.09.2003

 

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