
Silvano Agosti è conosciuto
per essere un uomo ed un artista sui generis. Paolo Brunatto è un suo caro
amico e collega ed è probabilmente per questo motivo che sia il solo ad
essere riuscito nell’intento di raccontare con un film chi è Silvano
Agosti. Il regista si preoccupa di raccontare Agosti da tutti i punti di
vista ed è così che ci troviamo in casa sua mentre lava i piatti, per poi
seguirlo in moviola, la sua prima passione inerente il cinema. Lo vediamo
mentre parla con alcuni dei suoi “discepoli” ed amici come Fabio Volo, il
famoso presentatore televisivo ed attore. Ma Brunatto, pur realizzando un
film su di un uomo “sperimentale”, ha voluto costruirlo in maniera
piuttosto classica. E’ così che vediamo ogni tanto dei brani tratti dalle
opere cinematografiche del meastro soprannominato “l’uomo cinema”,
intervallati dal suo risveglio, da una sua chiacchierata. Agosti ci
sorprende con le sue solite teorie riguardanti le ore lavorative ideali,
insieme a tutti i paradossi dei quali è strenuo difensore. Dovremmo
lavorare un giorno a settimana secondo lui. E’ strano sentirlo dire da uno
stakanovista come lui, un uomo che nei suoi film fa veramente tutto, dalla
sceneggiatura al montaggio. Ma la natura paradossale dei suoi discorsi è
quella che lo porta di continuo alla ricerca di questo senso del mistero
che tanto lo attira. E’ veramente misterioso il mondo di questo artista e
nonostante Brunatto cerchi di svelarcelo, rimaniamo con molti
interrogativi, gli stessi che lasciano i suoi film sconvolgenti.
03.09.2003 |