60. mostra internazionale di arte cinematografica

 

Abjad (The first Letter)
di Abolfazl Jalili

con: Medi Morady, Mina Molania
Controcorrente

In Concorso

di Valeria JANNETTI


Iran, 1970. Altoparlanti trasmettono in strada preghiere dei muezzin e della musica. Delle lampadine si accendono e si spengono. Un gruppo di ragazzini corre. Tra di loro, Emkan. Un ragazzino intelligente, considerato ribelle per le rigide strutture scolastiche, ma osservante delle regole tanto da lavorare anche in una moschea. Ha bisogno di esprimersi, il giovane Emkan. In classe disegna sulla lavagna il volto di una donna, e per questo si prende delle frustate sulla mano. Dopo qualche giorno, è il turno del ritratto di un professore: in piedi  su una gamba con una sedia sulla testa. Prende un violino, vorrebbe suonarlo, ma portare strumenti in una moschea è contro le regole, e viene cacciato. In una pizzeria italiana, tenuta da un patito del “bel paese” che ascolta gli Stormy Six, è l'unico che non puo' bere una bibita, perchè il gestore è un ebreo ed il padre non vuole. Con una sei per sei, inizia a fotografare. La fotografia rimane per un po', fino alle foto che realizza per un matrimonio: talmente “strane” che il padre lo costringe ad abbandonare la macchinetta. Nel frattempo frequenta la scuola coranica, e conosce una ragazzina con la quale diventa amico. Il padre è un ebreo e possiede un cinema, così i due iniziano ad andare alle proiezioni. Ma delle donne vanno dai genitori ad accusarlo di comportarsi male, e così anche questo sfogo gli è precluso. Alla fermata di un autobus trova dei libri di poesia: il padre glieli brucia. A scuola cambia il preside: Emkan è il primo ad urlare contro, scoppia una piccola rivoluzione, alla fine viene espulso ed incarcerato. Inizia a realizzare striscioni, e riesce a guadagnare una bella somma, ma invece di andare in pellegrinaggio fino alla Mecca decide di distribuire il cibo ai poveri. Viene arrestato, perchè lo distribuisce sia ai musulmani che agli ebrei. Poi, l'amore. Si innamora della ragazza incontrata alla scuola coranica, ma la rivoluzione arriva ed i primi a dover scappare sono i gestori dei cinema, che viene distrutto in pochissimo tempo. Le immagini sono vietate, la musica è vietata, la poesia è vietata, la lettura anche... forse, l'amore no. Emkan decide di andare a cercare la ragazza che ama, e le frenesie di espressione che lo corrodevano vengono canalizzate in questa ricerca. Ma anche così continua ad infrangere le rigide regole della società, fino al momento in cui comprerà una telecamera... Abolfazl Jalili doveva essere qui alla Mostra per presentare il film. Prima di portarlo al Lido, ha deciso di mostrarlo ai suoi connazionali. In Iran il film è stato vietato, ed il regista non è potuto uscire dal suo paese. De Hadeln ha spiegato che la decisione di portarlo al Lido è una scelta di libertà e non di denuncia. Ma ha anche aggiunto che non hanno avuto notizie dal regista. Ha infranto le regole, Jalili. Ci auguriamo che il governo iraniano si limiterà a farlo rimanere in piedi su una gamba sola con una sedia sulla testa.

 

Voto: 28/30

02.09.2003

 

::: Sito ufficiale della mostra :::