
Iran, 1970. Altoparlanti trasmettono in strada
preghiere dei muezzin e della musica. Delle lampadine si accendono e si
spengono. Un gruppo di ragazzini corre. Tra di loro, Emkan. Un ragazzino
intelligente, considerato ribelle per le rigide strutture scolastiche, ma
osservante delle regole tanto da lavorare anche in una moschea. Ha bisogno
di esprimersi, il giovane Emkan. In classe disegna sulla lavagna il volto
di una donna, e per questo si prende delle frustate sulla mano. Dopo
qualche giorno, è il turno del ritratto di un professore: in piedi su una gamba con una sedia sulla testa. Prende un violino,
vorrebbe suonarlo, ma portare strumenti in una moschea è contro le
regole, e viene cacciato. In una pizzeria italiana, tenuta da un patito
del “bel paese” che ascolta gli Stormy Six, è l'unico che non puo'
bere una bibita, perchè il gestore è un ebreo ed il padre non vuole. Con
una sei per sei, inizia a fotografare. La fotografia rimane per un po',
fino alle foto che realizza per un matrimonio: talmente “strane” che
il padre lo costringe ad abbandonare la macchinetta. Nel frattempo
frequenta la scuola coranica, e conosce una ragazzina con la quale diventa
amico. Il padre è un ebreo e possiede un cinema, così i due iniziano ad
andare alle proiezioni. Ma delle donne vanno dai genitori ad accusarlo di
comportarsi male, e così anche questo sfogo gli è precluso. Alla fermata
di un autobus trova dei libri di poesia: il padre glieli brucia. A scuola
cambia il preside: Emkan è il primo ad urlare contro, scoppia una piccola
rivoluzione, alla fine viene espulso ed incarcerato. Inizia a realizzare
striscioni, e riesce a guadagnare una bella somma, ma invece di andare in
pellegrinaggio fino alla Mecca decide di distribuire il cibo ai poveri.
Viene arrestato, perchè lo distribuisce sia ai musulmani che agli ebrei.
Poi, l'amore. Si innamora della ragazza incontrata alla scuola coranica,
ma la rivoluzione arriva ed i primi a dover scappare sono i gestori dei
cinema, che viene distrutto in pochissimo tempo. Le immagini sono vietate,
la musica è vietata, la poesia è vietata, la lettura anche... forse,
l'amore no. Emkan decide di andare a cercare la ragazza che ama, e le
frenesie di espressione che lo corrodevano vengono canalizzate in questa
ricerca. Ma anche così continua ad infrangere le rigide regole della
società, fino al momento in cui comprerà una telecamera... Abolfazl
Jalili doveva essere qui alla Mostra per presentare il film. Prima di
portarlo al Lido, ha deciso di mostrarlo ai suoi connazionali. In Iran il
film è stato vietato, ed il regista non è potuto uscire dal suo paese.
De Hadeln ha spiegato che la decisione di portarlo al Lido è una scelta
di libertà e non di denuncia. Ma ha anche aggiunto che non hanno avuto
notizie dal regista. Ha infranto le regole, Jalili. Ci auguriamo che il
governo iraniano si limiterà a farlo rimanere in piedi su una gamba sola
con una sedia sulla testa.
Voto:
28/30
02.09.2003
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