
21 grammi: il peso che perde un essere umano quando muore, l'ineluttabile
leggerezza della morte, direbbe qualcuno, citando un Kundera metafisico.
Sean Penn alias Paul e Benicio Del Toro, alias Jack, si incontrano per via
di un incidente ma le loro vite sono comunque coinvolte da trame
inverosimili e leggere, come la morte. Paul è appena riuscito a sfuggiro a
morte sicura grazie ad un cuore nuovo di un donatore sconosciuto. Il marito
di Naomi Watts-Christina è rimasto ucciso in uno scontro tra due macchine:
sull'altra c'era Jack, che guidando ubriaco ha investito il padre con le due
figlie che tornavano a casa.
Il gioco ad incastro tra l'incidente in cui muore il marito di Christina,
Jack che s'innamora di Christina, Paul che invece lascia la famiglia per il
senso di colpa e si costituisce, ha un ritmo forsennato ed il montaggio
sfiora la confusione. I tasselli del puzzle messo in piedi da Inarritu
combaciano a stento diverse volte, e sembra di sprofondare in un film in cui
i personaggi siano doppi l'uno dell'altro e le situazioni possibili sono
rappresentate come in “ Il giardino dei sentieri che si biforcano” di
Borges. In quel racconto i due protagonisti si affacciano su diverse
possibilità "temporali": queste chances portano ognuna verso conclusioni
diverse da quella presentata nel racconto. Inoltre vi si praticano scambi di
ruoli a tal punto da rendere quasi non identificabile la vera natura e
posizione dei due protagonisti. In 21 grams succede la stessa cosa.
Il senso del film, come nel racconto di Borges, si nasconde tutto nel
finale: la parabola sul trapianto di cuore che ridona vita a Paul, lo
sconforto di Christina per lo sterminio della famiglia, Jack che abbandona
la propria famiglia non riuscendo a ristabilire un equilibrio dopo
l'incidente. Ecco, tutto questo serve a sondare l'emisfero della morte e di
quanto essa “pesi” sulla vita. La morte che dona la vita altrove, magari ad
un altro uomo di nome Paul, la trasferisce su un altro piano dimensionale
dove si insunua il ricevente: Paul invade la vita di Christina perchè si
sente debitore verso di lei - persona che gli ha concesso una chance unica
nella vita di un uomo. La ama per il suo "dono" che rappresenta un amore
gratuito verso la vita, non solo quella esclusiva dei propri cari ma la vita
in se stessa come dono d'amore per tutti.
L'altra faccia di questo amore però è "ombrosa": Paul viene atterrito dalla
violenza scatenata da Jack su Christina che fino ad allora aveva sepolto e
sublimato il suo dolore nel dono del trapianto di cuore, ora viene assalita
da desideri di vendetta senza senso, senza freno o remore. L'amore di Paul
agisce come un tappo svitatore per Christina e le sue rimozioni, rende
possibile il disvelamento a se stessa di esse e verso l'esterno la sua
viscerale rabbia nei confronti dell'assassino di suo marito e delle sue
figlie. La soluzione di nuovo è la morte: quei 21 grammi in meno che rendono
la vita meno pesante, ma indissolubilmente vana.
Voto: 28/30
05.09.2003
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