Presentata
a Venezia l’ultima, attesa fatica del regista Giuseppe Piccioni che, con
LUCE DEI MIEI OCCHI, divide la critica ma riceve il consenso del pubblico.
Antonio (Luigi lo Cascio) fa l’autista. Si sente a suo agio in questa
professione dove è costantemente in viaggio ma sono gli altri a
decidere la destinazione. Come Morgan, protagonista dei libri di fantascienza
di cui Antonio è appassionato, il nostro autista vive in una condizione
alienata dalla realtà, osserva il mondo che lo circonda con occhio
attento ma mai invadente fino a quando non incontra Maria ( Sandra Ceccarelli)
e i suoi pensieri, pensieri per un negozio di surgelati comprato indebitandosi
e per la figlia, Lisa (Barbara Valente), di cui rischia di perdere l’affidamento.
Da questo momento ha inizio per Antonio un nuovo corso della propria vita
descritto in ogni attimo ed emozione dalle parole dell’immaginario Morgan
e composta di gesti di un uomo innamorato, Antonio appunto.
Piccioni torna a parlare di solitudine e rapporti umani, un giro di vite
raccontato con una regia coinvolgente che organizza tutta la narrazione
attraverso un impianto descrittivo poetico e lineare. Il regista di FUORI
DAL MONDO scandaglia l’animo dei personaggi creando una stretto e continuo
parallelismo tra ambientazione e caratterizzazione ambientando l’intera
vicenda in una Roma quasi irriconoscibile ma affascinante e delicata.
Interessante il pretesto letterario che sostiene l’evolversi della vicenda,
un espediente metacinematografico che non riesce però a salvare
in toto l’economia del film, a volte ripetitivo a volte poco coinvolgente.
Una polifonia di personaggi di cui Piccioni ama raccontare le paure e
le gioie aiutato nel suo intento anche da attori , Lo Cascio e Ceccarelli,
che assumono in pieno la responsabilità dei personaggi e da una
colonna sonora (firmata da Ludovico Einaudi) inscindibile dalla struttura
narrativa .
Nonostante le polemiche scatenate da chi forse si aspettava un film che
rispettasse tutti i cliché del racconto d’amore, LUCE DEI MIEI
OCCHI commuove ed emoziona. Con la mente, anche se per un attimo, vorremmo
essere tutti Morgan che da un altro pianeta guarda a testa in giù
il mondo.
Voto: 27/30
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