I VINCITORI
comunicato stampa a cura del CEC


AUDIENCE AWARD 2002
il pubblico porta in trionfo Hong Hong e Corea del Sud, sotto il segno della commedia brillante!
Vince LOVE UNDERCOVER di Joe Ma, seguito da GUNS AND TALKS e HI; DHARMA!.

Assegnato anche il «P-1 Grand Prix»: nella categoria «pink», vince RUSTLING IN BED

UDINE - Come nella prima edizione di «Far East Film», quando trionfò l'epico «A Hero Never Dies» di Johnny To (ricordate?), il «Premio del Pubblico» incorona nuovamente Hong Hong: il titolo più votato, infatti, è l'esilarante «Love Undercover» di Joe Ma, interpretato dalla brava Miriam Yeung (ospite d'onore del Festival udinese)! Se nell'ultimo biennio era stata la Corea del Sud ad aggiudicarsi il primo posto (nel 2001 toccò a «The Foul King» e nel 2000 a «My Heart», assieme al cinese «Shower»), il bottino del 2002 è comunque tutt'altro che magro: i due titoli che si sono piazzati immediatamente dietro al vincitore, cioè lo spassoso «Guns and Talks» e il divertentissimo «Hi, Dharma!», battono infatti bandiera sudcoreana!
Gli spettatori, ancora una volta autentici protagonisti di «Far East Film», hanno poi decretato il successo di un ulteriore «Campione d'Oriente», esprimendo una compatta preferenza per lo stesso genere cinematografico: la commedia brillante, rappresentata davvero al meglio dalle tre pellicole regine!
Sul fronte caldo e chiacchierato dei famigerati «pink movies» giapponesi, invece, il mediometraggio che ha raccolto maggiori consensi dalla platea, portandosi a casa il «P-1 Grand Prix», è «Rustling in Bed» di Tajiri Yuji, seguito da «A 3-1 Count» e da «Snow, Woman».

UDINE - «Ormai è assolutamente innegabile: questo grande Festival ci porta davvero fortuna! Tutti gli artisti asiatici che vanno a Udine, me compreso, si garantiscono magicamente un enorme successo e un'enorme visibilità!». Basterebbe la calorosa dichiarazione del mitico regista Johnnie To, pubblicata ieri dai più importanti giornali di Hong Kong, per certificare definitivamente il livello e il ruolo raggiunti da «Far East Film». Una conquista progressiva che, nell'arco di soli cinque anni (contando anche il numero zero, cioè l'amatissimo «Hong Kong Film Festival» del 1998), ha portato la nostra città a diventare il punto di riferimento principale per la cinematografia asiatica nel mondo.
I dati dell'edizione 2002, del resto, parlano chiaro: se non si sono registrati cali nell'affluenza complessiva, a dispetto del piccolo contributo chiesto per la prima volta al pubblico (10 euro per assistere a tutti i 73 titoli in programma, 3 euro per le proiezioni quotidiane), il numero degli accreditati è addirittura cresciuto del 60%! Oltre 40mila spettatori riconfermati, dunque, assieme a centinaia di giornalisti, esperti, studenti di cinema, specialisti e appassionati che, da mezzo pianeta, hanno raggiunto «Far East Film» a spese proprie! Se ancora non fosse sufficiente, poi, ricordiamo anche l'arrivo di 15 selezionatori ufficiali di altri Festival, presenti a Udine per valutare pellicole in preview assoluta come «One Hundred», «Spring Subway» e «What a Snowy Day».
Come leggere, dunque, l'ottimo bilancio di «Far East Film 4»? Senza dubbio, iniziando subito a parlare di «Far East Film 5»! Il team del Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, che quest'anno ha schierato uno staff operativo di 50 unità (tra personale tecnico e consulenti artistici), guarda al futuro in termini di ulteriore crescita quantitativa e quantitativa. «Crescere senza cambiare» potrebbe essere lo slogan più coerente: crescere nella costruzione del calendario, migliorandone la compattezza e testimoniando il "buco nero" che ha reso invisibile in Occidente il cinema asiatico dagli anni 50 a metà degli 80, senza cambiare lo stile del Festival. Uno stile volutamente pop e informale che fa "sentire a casa" tutti i partecipanti!
Se il 2002 ha rappresentato la piena conferma del lavoro svolto, insomma, il 2003 rappresenterà il punto di partenza per una nuova e appassionante avventura nel cuore dell'Oriente. Un Oriente, ormai, sempre più vicino.


AUDIENCE AWARD 2002

LOVE UNDERCOVER
di Joe Ma (Hong Kong)

Ispirandosi liberamente a «Una pallottola spuntata» e ad altre commedie poliziesche, questa farsa esilarante affida all'investigatrice LK Fong una missione segreta speciale per incastrare Au Hoi-man, l'attraente figlio di un capo della Triade!

GUNS AND TALKS
di Jang Jin (Corea del Sud)

Anche se le "pistole" del titolo potrebbero far pensare ad un film d'azione, si tratta di una spassosa commedia carica di parole! Campione d'incassi in patria e piccolo cult per il pubblico più giovane.

HI, DHARMA!
di Park Chul-kwan (Corea del Sud)

Una guerra tra bande costringe un gruppo di gangster a fuggire e a cercare un rifugio sicuro, in aperta campagna. Quale miglior nascondiglio di un monastero buddista?!