Il gran Maestro, premio Oscar, acclamato
cineasta – e chi più ne ha più ne metta – Giuseppe Tornatore ha accettato
l'invito del Trieste Film Festival di incarnare la guest star della
manifestazione e si è concesso a un incontro con il pubblico della durata di
quasi due ore.
L'evento ha richiamato davvero tanti appassionati di cinema ed estimatori
del regista, tanto da lasciare molti intervenuti a bocca asciutta per non
essere riusciti a entrare. Per far fronte alla moltitudine di gente gli
organizzatori si sono addirittura decisi ad aprire la galleria superiore del
teatro che ospitava l'incontro.
Il pubblico era il più eterogeneo che si potesse immaginare: dai ragazzi
delle scuole di cinema di tutta Europa ai giovani triestini, da attempati
signori a eleganti signore, insomma tutta la città è corsa a dare il suo
bentornato al regista.
Va detto che il capoluogo giuliano è molto legato a
Tornatore fin dai tempi in cui decise – capostipite – di girare un suo film
a Trieste, La sconosciuta.
Nel corso della chiacchierata il regista ha più volte scherzato sul suo
ritorno in questa città per La
migliore offerta (attualmente in sala), sottolineandone i pregi, la
disponibilità, ma anche la buona cucina. In realtà nei progetti originali
della produzione per la maggior parte delle riprese il luogo prescelto era
quello di Vienna, ma a causa di numerosi dinieghi dell'autorità austriaca
nell'autorizzazione all'utilizzo di location Trieste è stata la seconda
scelta più naturale, sia per i suoi palazzi asburgici sia per gli agganci
che già erano stati stretti con il precedente film.
Tornatore, su richiesta della moderatrice dell'incontro, ha elargito alcuni
consigli utili agli studenti delle Accademie di cinema, esortandoli a
scrivere i lori soggetti (ahimè, in modo sintetico, visto che i produttori
si bloccano statisticamente alla terza facciata) e a visualizzare
visivamente le proprie storie.
Si è poi soffermato sul ultimo lavoro,
La migliore offerta, e ha
deliziato il pubblico con numerosi aneddoti sul suo rapporto con il – a sua
volta premio Oscar – Geoffrey Rush.
La parte “pilotata” dell'incontro si è rivelata davvero succinta perchè
l'assembramento di persone ai cancelli lasciava ben intendere che i
numerosissimi astanti erano più che determinati a tornare a casa con almeno
una domanda a testa.
E così Tornatore è stato travolto da più di un'ora di quesiti, a cui ha
risposto a volte con gentilezza, altre con sarcasmo, altre ancora con un
velo di supponenza. I ragazzi delle Accademie si sono concentrati
maggiormente su domande sul cinema autoriale europeo, mentre le persone più
avanti con l'età hanno preteso un'interpretazione “autentica” dell'ultima
fatica del Maestro. Poi ancora si sono affrontati i temi dei suoi lavori
passati, dei suoi progetti futuri (tanti, ma tutti top secret) e del libro
edito da Sellerio in contemporanea al suo film attualmente in sala.
La domanda (o forse dovrei dire l'acuta osservazione) che probabilmente ha
più colpito nel segno concerneva la questione che mentre le location
siciliane (sua terra d'origine) sono perfettamente riconoscibili – viene
fatto capire in tutti i modi che si tratta proprio di Bagheria in
Nuovo Cinema Paradiso –
quelle “oltre isola” vengono spersonalizzate se non addirittura camuffate –
Trieste in La migliore offerta
è spacciata per una città inglese - . Il regista, che ha trovato di
particolare gradimento tale argomento, si è lanciato in una tanto lunga
quanto dotta disquisizione su quanto sia appagante per il cineasta giocare
con i luoghi, spersonalizzando e regalandogli nuova identità a piacimento,
se non addirittura girando un campo lungo in una location e il controcampo
in un'altra dall'altra parte del pianeta.
Infine, Tornatore ha chiuso l'incontro parlando del suo rapporto con la
tecnologia. Pur dichiarandosi fedele nei secoli alla pellicola, anche lui ha
ceduto alla lusinga del digitale, non sentendosi peraltro assolutamente
colpevole, visto che l'economicità del mezzo gli consente con tutta evidenza
di dare alla luce più lavori. Si è dichiarato per certi versi altresì
favorevole ad alcuni accorgimenti in computer grafica, che a suo dire
consentono di limitare non poco i tempi e i costi di produzione (ha
ricordato con affetto quando per girare
Nuovo Cinema Paradiso
dovettero rimuovere le antenne sui tetti di un intero paese e risarcire
tutti gli abitanti, creando nel contempo un ripetitore comune per tutta la
durata delle riprese).
Alla fine si sono dovute purtroppo bloccare le domande del pubblico per
lasciare spazio alla attesissima proiezione proprio de
La migliore offerta in lingua
originale.
Ciao Giuseppe, e torna presto, ti aspettiamo! |