maremetraggio 13.ma edizione Trieste, 01 / 07 luglio 2012
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La passione che la città di Trieste ha sempre dimostrato per lo spettacolo, con particolare riguardo all'arte del cinema, e l'indissolubile legame che unisce il capoluogo giuliano al suo mare sono la combinazione che 13 anni fa diede vita alla rassegna di MAREMETRAGGIO, un festival inizialmente nato per allietare sia i residenti che i turisti nelle calde sere di luglio con un prodotto di nicchia come quello del cortometraggio. A più di un decennio di distanza la manifestazione si è però evoluta, rinnovandosi dall'interno e ponendosi nuove ambiziose mete. La struttura organizzativa che negli anni si è andata a creare ha permesso l'insorgere di una cassa di risonanza che ha trasmesso il suo tam tam al di fuori dei confini del Friuli – Venezia Giulia, regalando così pian piano a questa piccola manifestazione la notorietà tanto agognata. Oggi MAREMETRAGGIO è una realtà conosciuta non solo su tutto il territorio nazionale, ma anche all'estero, come dimostra la varietà di origine delle opere in cartellone. L'attenzione del Festival si è spostata nel corso degli anni dal linguaggio del cortometraggio, che pur resta fondamentale in quanto considerata forma d'arte degna degli stessi onori normalmente tributati alle pellicole di durata più lunga, alla promozione di coloro che si accostano per la prima volta al mondo del cinema in veste di giovani registi. Da qui l'idea di sottotitolare MAREMETRAGGIO con la stringa “International short film & debut work Festival” in modo da evidenziare entrambe le anime che caratterizzano l'happening. L'edizione 2012, sempre sull'onda del rinnovamento, ha portato un cambiamento circa i luoghi del Festival, spostando le proiezioni dei corti dagli storici Giardini Pubblici alla piazza davanti al Teatro Lirico, quasi in riva al mare. I lungometraggi sono stati invece dirottati in una sala al chiuso, sempre sul lungomare. La scelta si è rivelata vincente perchè portando la manifestazione nel cuore città, la stessa ha avuto un riscontro di pubblico più ampio rispetto alle precedenti edizioni. MAREMETRAGGIO si compone storicamente di due sezioni portanti, quella denominata appunto “Maremetraggio” e riservata ai corti e quella chiamata “Ippocampo” dedicata ai lungometraggi (quasi tutte opere prime di giovani registi esordienti, i cui lavori hanno avuto una pessima distribuzione o addirittura non sono mai arrivati in sala). Per la prima rassegna quest'anno erano presenti in gara ben 73 titoli, mentre per la seconda sono stati proposti 9 lavori. Considerando la selezione delle opere che sono state proiettate nella sezione “Maremetraggio”, è interessante vedere come si sia in questi anni evoluto il linguaggio del corto fra i giovani registi. Le composizioni artistiche girate in animazione anziché con attori in carne e ossa sono sensibilmente più numerose rispetto anche a pochi anni fa, a testimonianza di come la Computer Grafica sia diventata negli ultimissimi tempi capillarmente diffusa ed economicamente abbordabile; se i cineasti di ultima generazione si sentono con evidenza attratti da questo veicolo di comunicazione, appare evidente che il gusto cinematografico odierno è decisamente favorevole a veicolare il messaggio attraverso immagini filtrate e manipolate piuttosto che tramite la crudezza neorealista della presa diretta, tecnica usata per antonomasia fino a pochi anni fa per i cortometraggi. Inoltre la lunghezza media dei lavori in concorso si è apprezzabilmente allungata: fino a poche edizioni fa non era raro reperire titoli che duravano al massimo un paio di minuti, mentre ora la volontà di raccontare molteplici sfaccettature fa scivolare gli autori su distanze dell'ordine delle decine di minuti, dimenticando forse che il corto non nasce con l'esigenza di approfondire bensì con quella di sintetizzare grazie a inquadrature molto eloquenti e d'impatto. Se il cambio di sede per la sezione “Maremetraggio” è stato accolto con entusiasmo, altrettanto non si può dire per la “Ippocampo” che, essendo stata relegata in una sala cinematografica al chiuso e senza aria condizionata, ha messo a dura la prova la passione del pubblico per la selezione di opere proposte. In ogni caso i titoli degli esordienti erano tutti molto validi, addirittura alcuni dei quali già noti al grande pubblico. Accanto alle due colonne portanti dei corto e lungometraggi, questa edizione 2012 ha inaugurato una serie di mini rassegne collaterali particolarmente indovinate e adatte alla città giuliana: “It's all right – Slovenia play”, dedicata agli autori subito oltre il confine e “Soprasottovento”, in collaborazione con la regata velica triestina autunnale della Barcolana; oltre a questi due appuntamenti, di particolare interesse risultavano pure lo “Spazio India” incentrato su opere di cinema e di fotografia provenienti da quel paese e la lodevole iniziativa della sezione “Oltre il muro” che prevede la proiezioni di corti all'interno dell'istituto di correzione e pena della Casa Circondariale triestina. Il programma delle proiezioni è stato poi affiancato da un calendario di appuntamenti con i protagonisti del Festival, registi, attori o addetti ai lavori che fossero. Purtroppo il carnet di incontri non ha ottenuto lo stesso successo delle proiezioni e il pubblico presente era ridotto ai minimi termini, vuoi a causa degli orari e della location dei rendez-vous (in pieno giorno e quindi durante le ore balneari più appetibili, con l'aggravante di essere in concomitanza con altri eventi cittadini), vuoi perchè sia per gli abitanti che per i turisti la manifestazione è da sempre legata più all'idea di godersi dei cortometraggi la sera al fresco che degli eventi collaterali diurni. Non a caso il pubblico di MAREMETRAGGIO, a differenza di altri Festival, ha sempre prediletto usufruire della manifestazione con uno stile mordi e fuggi, incentivato sia dal fatto che l'ingresso è sempre stato gratuito, che i cortometraggi per definizione durano poco, elementi questi che volente o nolente spingono lo spettatore a vivere l'evento in maniera light e discontinua. Se da un lato questa peculiarità concede un tocco di leggerezza all'intero happening, d'altro canto non favorisce l'afflusso di persone agli eventi collaterali, che richiedono un approfondimento maggiormente pregno rispetto alle proiezioni serali. I premiati del Festival nelle varie Sezioni sono davvero tanti, anche perchè è stata istituita una doppia giuria, quella del pubblico e quella qualificata, con nomi anche di un certo rilievo (Ambra Angiolini, Saverio Costanzo, Stefano Martina e Greta Scarano per la Sezione “Maremetraggio” e Francesco Carofiglio, Marco Cocci e Daniele Gaglianone – Antonio Bracco, Chiara Bruno, Alberto Farina, Gianluca Guzzo e Stefano Masi per quella “Ippocampo”). Ma il vero protagonista è stato di certo Michele Alhaique, giovanissimo attore e regista esordiente cui è stata addirittura dedicata una retrospettiva. Arrivederci dunque alla 14.a edizione del 2013, siamo tutti fin da ora curiosi di conoscere le novità che il Festival ha sicuramente in serbo per noi! |
13. maremetraggio Trieste, 01 / 07 luglio 2012
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