
Dal 19 al 27 ottobre dello scorso 2002, si teneva a Trieste, presso il
Cinema Teatro Miela, una manifestazione unica nel suo genere, da noi in
Italia: il XVII Festival del Cinema Latino Americano, promosso ed
organizzato dall'APCLAI, Associazione per la Promozione della Cultura
Latino Americana In Italia.
Durante la settimana di manifestazione, ricchissima di appuntamenti,
tanto da rendere quasi impossibile seguire tutto il programma, il
pubblico ha avuto la possibilità di assistere alla proiezione di 15
pellicole in concorso, spessogia note e, in alcuni casi, già premiate,
in altri Festival europei ma ancorasconosciute al pubblico italiano,
oltre a svariate pellicole, cortometraggi, video suddivise per
categorie.
Da assoluto profano del genere, sono arrivato alla Festival accompagnato
da un sentimento di perplessità. Ma gli organizzatori e gli addetti
stampa sono stati gentilissimi e si sono premurati di darmi le
informazioni di cui avevo bisogno benchè le mie richieste fossero ben
poche. Forse, se avessi avuto più esperienza, in materia di
manifestazioni cinematografiche, avrei chiesto di poter avere anche la
possibilità di usufruire di un auricolare per la traduzione simultanea,
come ho visto molti durante la cerimonia di premiazione. Anche se non è
stato poi così difficile comprendere idiomi con così tante somiglianze
col mio dialetto (sono di Trieste n.d.a.). Gli unici due nei della
rassegna sono stati un ritardo di quasi due ore dell'inizio delle
proiezioni, durante il giorno di appertura, peraltro prevedibile, in
quanto credo sia una cosa comune a qualsiasi manifestazione, e
l'incredibile mole di appuntamenti, che spesso si accavallavano,
condensati, purtroppo, in troppo poco tempo.
In rassegna, interessantissima la sezione Eventi Speciali, per la
qualeerano previste le proiezioni di "Tiempo de morir", un'omaggio
all'autoredel soggetto e della sceneggiatura, Gabriel García Márquez,
per la regiadi Jorge Alí Triana (Colombia, 1985), "Mina Alaska" di Jorge
Ruiz (Bolivia,1968), rimesso a nuovo grazie all'intervento di restauro
dell'Accademy ofMotion Picture Arts and Sciences Film Archive, che si è
avvalsa della collaborazionedella Cinemateca Boliviana, dell'Università
Californiana di Long Beach edella Film and Electronic Arts Department, e
ultimo ma non ultimo "Rochaque voa" di Eryk Rocha - Roccia che vola -
(Brasile, 2002), che raccontadell'esilio cubano del regista Glauber
Rocha, (1971-72).
Molto importante anche la SEZIONE INFORMATIVA, che ospitava film di
recente produzione, selezionati per offrire al pubblico una panoramica
sull’attuale produzione cinematografica Latino Americana. In questa
sezione: "Copacabana", di Carla Camerati (Brasile); "Bellini e a
Esfinge", di Roberto Santucci (Brasile); "Cabeza de Palo", di Ernesto
Baca (Argentina), "Sin destino" di Leopoldo Laborde(Messico).
E' forte la presenza di artisti di origine italiana in America latina,
pertanto il Festival ha presentato anche quest'anno una sezione dedicata
ad essi, CULTUREA CONFRONTO, nella quale sono state prese in
considerazione opere che trattasserol'argomento dell'emigrazione degli
Italiani verso quel continente. Tra leopere previste: "Un día de
suerte", di Sandra Gugliotta ed "Herencia", diPaula Hernández.
E, a proposito di questo argomento, interessante il cortometraggio "El
último vagón" (L'ultimo vagone) di Osvaldo Daicich (un giovane regista
argentino, nipote di un triestino emigrato negli anni venti) che ha
vinto una borsa distudio per studiare cinema in Italia.
Fra le cose indubbiamente più particolari, che ho visto, sono rimasto
colpito dal lavoro del cileno TOMÁS WELSS, a cui è stata dedicata una
PERSONALE, durantela seconda giornata di proiezioni. Di lui sono stati
proiettati i suoi cortidi animazione: "Noche", "Manos libres",
"Reunión", "Tango mortal", "Circo","La caída". Personalmente sono
all'oscuro dei fatti di storia e attualitàcilena, ma le deliranti
animazioni di Welss mi hanno lasciato esterefatto e, a volte, mi hanno
suscitato quasi ribrezzo. La morbosità dei suoi lavori credo sia da
leggere in un contesto non solo squisitamente artistico ma piuttosto
relativamente ad esperienze che, certamente, l'autore, evidentemente
piuttosto schivo, non ha voluto o non ha potuto, esternare al pubblico,
ma ha lasciato sottintendere nelle sue pellicole.
Alla sezione GIORNATA SEM TERRA è stata dedicata appunto un’intera
giornata. Le opere selezionate fanno parte del movimento Sem Terra, con
i numerosi videorealizzati nel corso di oltre un ventennio di lotte e
occupazioni delle terreincolte, e con i materiali - in gran parte
inediti - girati anche da registiitaliani (Scimeca, De Poli, Tirelli)
durante il 1° Forum Sociale Amazzonicoa Porto Alegre, come "Amazzonia!",
"Contro il razzismo", "Tra pace e guerra","Schiavitù", "Sem Terra",
"Voci da Porto Alegre".
La sezione LA MEMORIA SILENTE proponeva invece una rassegna del il
Cinema Muto Latino Americano. Questo spazio si è posto lo scopo di far
conoscere al pubblico le opere dei paesi con una forte tradizione
cinematografica come Argentina, Messico, Brasile ma anche di paesi meno
conosciuti in Europa quali Cuba, Perù e Venezuela, risalenti all'epoca
del muto. Opere certamente di valore storico ma anche, al pari della
cinematografia europea di inizio novecento, capaci di idee e spunti che
hanno certamente influenzato il cinema moderno, facendo scuola.
Fondamentale, e personalmente la parte che ho apprezzato maggiormente,
la rassegna di corti divisa in tre categorie: la IV MOSTRA DEL
CORTOMETRAGGIO MESSICANO in collaborazione con l’Istituto Messicano di
Cinematografica (IMCINE), ospitante 40 corti, il meglio della recente
produzione nazionale, la IV MOSTRA DEL CORTOMETRAGGIO BRASILIANO, in
collaborazione con il Ministero della Cultura del Brasile e la MOSTRA
DEL CORTOMETRAGGIO ARGENTINO. Quest'ultima, in particolare, è una
sezione nuova, che ha debuttatto in quest'ultima edizione del Festival
con 21 opere in programma.
Il mercato del cinema in America Latina è davvero difficile. Diventare
un regista del grande schermo è spesso quasi impossibile, soprattutto a
causa dei budget, che molte volte le produzioni non riescono a
sostenere. Così nonè infrequente che i registi diano vita aprodotti per
il piccolo schermo. Lasezione CINEMATIVU’ ha dato spazio a questi
lavori, vincolati purtroppo aun media che forse tende troppo a
mortificare la creatività.
POESIA, LETTERATURA, IMMAGINE, invece, è uno spazio dedicato a opere
cinematografice tratte da altre arti o opere di letteratura raccontate
con l'ausiglio dell'immagine.
Infine AMERINDIA, sezione che ospita lavori che si occupano della
cultura indoamericana, e VIDEOAMERICA, una rassegna di immagini che
trattano aspetti geografici, antropologici, storici, politici,
religiosi, economici e affini, alla quale è stata dedicata una
competizione con una sua specifica Giuria.
La premiazione dei film in concorso, che elenco per dovere
didascalico:"Potestad", di Luis César D’Angiolillo (Argentina); "O
Invasor", di BetoBrant (Brasile); "Lavoura Arcaica", di Luiz Fernando
Carvalho (Brasile);"Password, una mirada en la oscuridad", di Andrés
Heidenreich (Costa Rica);"Taxi para tres", di Orlando Lübbert (Cile);
"Negocio redondo", di RicardoCarrasco Farfán (Cile); "Bolívar soy yo",
di Jorge Alí Triana (Colombia);"El bien esquivo", di Augusto Tamayo
(Perù); "Acosada en Lunes de Carnaval",di Malena Roncayolo (Venezuela),
si è tenuta nel pomeriggio dell'ultima giornatadi Festival, ospiti gli
autori e anche gli studenti delle scuole che hannocustituito la giuria
per due premi Premio Union Latina e Premio Degli IstitutiD'Arte, nonchè,
tra il pubblico, diversi rappresentanti della stampa. Lacerimonia,
sobria, è stata intercalata dall'esecuzione di alcuni brani trattidalla
musica del film premiato per migliore colonna sonora.
Il premio come miglior film è andato a "Lavoura Arcaica", primo
lungometraggio di Luiz Fernando Carvalho, "per la sua grande forza
estetica e poetica con la quale riesce a creare un mondo passionale e
tragico che tocca profondi temi universali: famiglia, religione,
potere". Il film tratto da un romanzo di Raduan Nassar, paulistano
d'origine libanese, narra le vicissitudini di André, un figlio che
abbandona la casa e il lavoro nei campi per sfuggire e al padre
severissimo e all'amore incestuoso che prova per la sorella. Viene
infine trovato dal fratello Pedro è riportato a casa. Ciò nonostate
l'equilibrio famigliare è ormai incrinato e non verrà mai più
ristabilito.
Il premio Speciale della Giuria è andato alla pellicola "POTESTAD", di
Luis C. D'Angiolillo (Argentina), "per la versatilità con la quale
cinematograficamente viene risolto il dramma umano", in cui si racconta
di un uomo che, in metropolitana, ripensa alla tragica morte della
figlia. Ma l'aspetto più interessante è chela prospettiva con cui l'uomo
rivive l'esperienza, cambia continuamente, inaccordo col suo stato
d’animo.
Il premio per la miglior regia è andato a "TAXI PARA TRES", di Orlando
Lübbert (Cile), "per labilità straordinaria con la quale si racconta una
storia di profondo impatto sociale sia latinoamericana che generale". La
vicenda di un tassista alle prese con due ladri che lo hanno
sequestrato. La divertente commedia era stata già vincitrice, nel 2001,
del Festival di San Sebastian.
Il premio per la miglior sceneggiatura è andato a BOLÍVAR SOY YO, di
Jorge Alì Triana (Colombia), "per lingegno e lintelligenza con cui si
rappresenta il fallimento del progetto storico di Bolìvar, di
sorprendente attualità".
Il Premio Opera Prima è andato a "NETTO PERDE SUA ALMA", di Souza e Ruas
(Brasile), "per loriginale capacità con la quale il regista propone una
soluzione spaziale di libertà fortemente legata alla natura". Il film
racconta la storia del generale Antonio de Souza Netto, che prese parte
ai grandi conflitti chesconvolsero il Brasile nell’Ottocento, in modo
avvincente e drammatico.
Quindi il pluripremiato UN SECRETO DE ESPERANZA, vincitore del premio
pre la migliore colonna sonora, il premio del pubblico e del premio alla
memoria dell'attrice messicana KATY JURADO per la sua straordinaria
interpretazione.
Quindi il Premio Unione Latina assegnato a TORAL, Memoria visual de
unaNaciòn di Sebastian Domínguez Vial (Cile), il Premio Giuria Studenti
assegnato a LA PLUMA DEL ARCÁNGEL di Luis Manzo (Venezuela), il premio
Miglior filmato di fiction per ROSA, UN DELIRIO di Carlos Villegas
(Venezuela), e il premio Miglior filmato documentario per OSCAR ALEMAN
VIDA CON SWING di Hermán Gaffet (Argentina), questi ultimi due assegnati
dalla Giuria della sezione Video.
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