XVII FESTIVAL DEL CINEMA LATINO AMERICANO

Trieste, 19 - 22 ottobre 2002

Dal 19 al 27 ottobre dello scorso 2002, si teneva a Trieste, presso il Cinema Teatro Miela, una manifestazione unica nel suo genere, da noi in Italia: il XVII Festival del Cinema Latino Americano, promosso ed organizzato dall'APCLAI, Associazione per la Promozione della Cultura Latino Americana In Italia.
Durante la settimana di manifestazione, ricchissima di appuntamenti, tanto da rendere quasi impossibile seguire tutto il programma, il pubblico ha avuto la possibilità di assistere alla proiezione di 15 pellicole in concorso, spessogia note e, in alcuni casi, già premiate, in altri Festival europei ma ancorasconosciute al pubblico italiano, oltre a svariate pellicole, cortometraggi, video suddivise per categorie.

Da assoluto profano del genere, sono arrivato alla Festival accompagnato da un sentimento di perplessità. Ma gli organizzatori e gli addetti stampa sono stati gentilissimi e si sono premurati di darmi le informazioni di cui avevo bisogno benchè le mie richieste fossero ben poche. Forse, se avessi avuto più esperienza, in materia di manifestazioni cinematografiche, avrei chiesto di poter avere anche la possibilità di usufruire di un auricolare per la traduzione simultanea, come ho visto molti durante la cerimonia di premiazione. Anche se non è stato poi così difficile comprendere idiomi con così tante somiglianze col mio dialetto (sono di Trieste n.d.a.). Gli unici due nei della rassegna sono stati un ritardo di quasi due ore dell'inizio delle proiezioni, durante il giorno di appertura, peraltro prevedibile, in quanto credo sia una cosa comune a qualsiasi manifestazione, e l'incredibile mole di appuntamenti, che spesso si accavallavano, condensati, purtroppo, in troppo poco tempo.
In rassegna, interessantissima la sezione Eventi Speciali, per la qualeerano previste le proiezioni di "Tiempo de morir", un'omaggio all'autoredel soggetto e della sceneggiatura, Gabriel García Márquez, per la regiadi Jorge Alí Triana (Colombia, 1985), "Mina Alaska" di Jorge Ruiz (Bolivia,1968), rimesso a nuovo grazie all'intervento di restauro dell'Accademy ofMotion Picture Arts and Sciences Film Archive, che si è avvalsa della collaborazionedella Cinemateca Boliviana, dell'Università Californiana di Long Beach edella Film and Electronic Arts Department, e ultimo ma non ultimo "Rochaque voa" di Eryk Rocha - Roccia che vola - (Brasile, 2002), che raccontadell'esilio cubano del regista Glauber Rocha, (1971-72).

Molto importante anche la SEZIONE INFORMATIVA, che ospitava film di recente produzione, selezionati per offrire al pubblico una panoramica sull’attuale produzione cinematografica Latino Americana. In questa sezione: "Copacabana", di Carla Camerati (Brasile); "Bellini e a Esfinge", di Roberto Santucci (Brasile); "Cabeza de Palo", di Ernesto Baca (Argentina), "Sin destino" di Leopoldo Laborde(Messico).

E' forte la presenza di artisti di origine italiana in America latina, pertanto il Festival ha presentato anche quest'anno una sezione dedicata ad essi, CULTUREA CONFRONTO, nella quale sono state prese in considerazione opere che trattasserol'argomento dell'emigrazione degli Italiani verso quel continente. Tra leopere previste: "Un día de suerte", di Sandra Gugliotta ed "Herencia", diPaula Hernández.
E, a proposito di questo argomento, interessante il cortometraggio "El último vagón" (L'ultimo vagone) di Osvaldo Daicich (un giovane regista argentino, nipote di un triestino emigrato negli anni venti) che ha vinto una borsa distudio per studiare cinema in Italia.

Fra le cose indubbiamente più particolari, che ho visto, sono rimasto colpito dal lavoro del cileno TOMÁS WELSS, a cui è stata dedicata una PERSONALE, durantela seconda giornata di proiezioni. Di lui sono stati proiettati i suoi cortidi animazione: "Noche", "Manos libres", "Reunión", "Tango mortal", "Circo","La caída". Personalmente sono all'oscuro dei fatti di storia e attualitàcilena, ma le deliranti animazioni di Welss mi hanno lasciato esterefatto e, a volte, mi hanno suscitato quasi ribrezzo. La morbosità dei suoi lavori credo sia da leggere in un contesto non solo squisitamente artistico ma piuttosto relativamente ad esperienze che, certamente, l'autore, evidentemente piuttosto schivo, non ha voluto o non ha potuto, esternare al pubblico, ma ha lasciato sottintendere nelle sue pellicole.

Alla sezione GIORNATA SEM TERRA è stata dedicata appunto un’intera giornata. Le opere selezionate fanno parte del movimento Sem Terra, con i numerosi videorealizzati nel corso di oltre un ventennio di lotte e occupazioni delle terreincolte, e con i materiali - in gran parte inediti - girati anche da registiitaliani (Scimeca, De Poli, Tirelli) durante il 1° Forum Sociale Amazzonicoa Porto Alegre, come "Amazzonia!", "Contro il razzismo", "Tra pace e guerra","Schiavitù", "Sem Terra", "Voci da Porto Alegre".

La sezione LA MEMORIA SILENTE proponeva invece una rassegna del il Cinema Muto Latino Americano. Questo spazio si è posto lo scopo di far conoscere al pubblico le opere dei paesi con una forte tradizione cinematografica come Argentina, Messico, Brasile ma anche di paesi meno conosciuti in Europa quali Cuba, Perù e Venezuela, risalenti all'epoca del muto. Opere certamente di valore storico ma anche, al pari della cinematografia europea di inizio novecento, capaci di idee e spunti che hanno certamente influenzato il cinema moderno, facendo scuola.

Fondamentale, e personalmente la parte che ho apprezzato maggiormente, la rassegna di corti divisa in tre categorie: la IV MOSTRA DEL CORTOMETRAGGIO MESSICANO in collaborazione con l’Istituto Messicano di Cinematografica (IMCINE), ospitante 40 corti, il meglio della recente produzione nazionale, la IV MOSTRA DEL CORTOMETRAGGIO BRASILIANO, in collaborazione con il Ministero della Cultura del Brasile e la MOSTRA DEL CORTOMETRAGGIO ARGENTINO. Quest'ultima, in particolare, è una sezione nuova, che ha debuttatto in quest'ultima edizione del Festival con 21 opere in programma.

Il mercato del cinema in America Latina è davvero difficile. Diventare un regista del grande schermo è spesso quasi impossibile, soprattutto a causa dei budget, che molte volte le produzioni non riescono a sostenere. Così nonè infrequente che i registi diano vita aprodotti per il piccolo schermo. Lasezione CINEMATIVU’ ha dato spazio a questi lavori, vincolati purtroppo aun media che forse tende troppo a mortificare la creatività.

POESIA, LETTERATURA, IMMAGINE, invece, è uno spazio dedicato a opere cinematografice tratte da altre arti o opere di letteratura raccontate con l'ausiglio dell'immagine.

Infine AMERINDIA, sezione che ospita lavori che si occupano della cultura indoamericana, e VIDEOAMERICA, una rassegna di immagini che trattano aspetti geografici, antropologici, storici, politici, religiosi, economici e affini, alla quale è stata dedicata una competizione con una sua specifica Giuria.

La premiazione dei film in concorso, che elenco per dovere didascalico:"Potestad", di Luis César D’Angiolillo (Argentina); "O Invasor", di BetoBrant (Brasile); "Lavoura Arcaica", di Luiz Fernando Carvalho (Brasile);"Password, una mirada en la oscuridad", di Andrés Heidenreich (Costa Rica);"Taxi para tres", di Orlando Lübbert (Cile); "Negocio redondo", di RicardoCarrasco Farfán (Cile); "Bolívar soy yo", di Jorge Alí Triana (Colombia);"El bien esquivo", di Augusto Tamayo (Perù); "Acosada en Lunes de Carnaval",di Malena Roncayolo (Venezuela), si è tenuta nel pomeriggio dell'ultima giornatadi Festival, ospiti gli autori e anche gli studenti delle scuole che hannocustituito la giuria per due premi Premio Union Latina e Premio Degli IstitutiD'Arte, nonchè, tra il pubblico, diversi rappresentanti della stampa. Lacerimonia, sobria, è stata intercalata dall'esecuzione di alcuni brani trattidalla musica del film premiato per migliore colonna sonora.

Il premio come miglior film è andato a "Lavoura Arcaica", primo lungometraggio di Luiz Fernando Carvalho, "per la sua grande forza estetica e poetica con la quale riesce a creare un mondo passionale e tragico che tocca profondi temi universali: famiglia, religione, potere". Il film tratto da un romanzo di Raduan Nassar, paulistano d'origine libanese, narra le vicissitudini di André, un figlio che abbandona la casa e il lavoro nei campi per sfuggire e al padre severissimo e all'amore incestuoso che prova per la sorella. Viene infine trovato dal fratello Pedro è riportato a casa. Ciò nonostate l'equilibrio famigliare è ormai incrinato e non verrà mai più ristabilito.

Il premio Speciale della Giuria è andato alla pellicola "POTESTAD", di Luis C. D'Angiolillo (Argentina), "per la versatilità con la quale cinematograficamente viene risolto il dramma umano", in cui si racconta di un uomo che, in metropolitana, ripensa alla tragica morte della figlia. Ma l'aspetto più interessante è chela prospettiva con cui l'uomo rivive l'esperienza, cambia continuamente, inaccordo col suo stato d’animo.

Il premio per la miglior regia è andato a "TAXI PARA TRES", di Orlando Lübbert (Cile), "per labilità straordinaria con la quale si racconta una storia di profondo impatto sociale sia latinoamericana che generale". La vicenda di un tassista alle prese con due ladri che lo hanno sequestrato. La divertente commedia era stata già vincitrice, nel 2001, del Festival di San Sebastian.

Il premio per la miglior sceneggiatura è andato a BOLÍVAR SOY YO, di Jorge Alì Triana (Colombia), "per lingegno e lintelligenza con cui si rappresenta il fallimento del progetto storico di Bolìvar, di sorprendente attualità".

Il Premio Opera Prima è andato a "NETTO PERDE SUA ALMA", di Souza e Ruas (Brasile), "per loriginale capacità con la quale il regista propone una soluzione spaziale di libertà fortemente legata alla natura". Il film racconta la storia del generale Antonio de Souza Netto, che prese parte ai grandi conflitti chesconvolsero il Brasile nell’Ottocento, in modo avvincente e drammatico.

Quindi il pluripremiato UN SECRETO DE ESPERANZA, vincitore del premio pre la migliore colonna sonora, il premio del pubblico e del premio alla memoria dell'attrice messicana KATY JURADO per la sua straordinaria interpretazione.

Quindi il Premio Unione Latina assegnato a TORAL, Memoria visual de unaNaciòn di Sebastian Domínguez Vial (Cile), il Premio Giuria Studenti assegnato a LA PLUMA DEL ARCÁNGEL di Luis Manzo (Venezuela), il premio Miglior filmato di fiction per ROSA, UN DELIRIO di Carlos Villegas (Venezuela), e il premio Miglior filmato documentario per OSCAR ALEMAN VIDA CON SWING di Hermán Gaffet (Argentina), questi ultimi due assegnati dalla Giuria della sezione Video.
 

Marco Frisan