JU-ON: THE GRUDGE 2

di Takashi Shimizu
(Giappone, 2003, 35mm, 95')

di V. DI MICHELE


Nato come tv movie, Ju-On, diretto nel 2000 da Shimizu Takashi, è stato oggetto di remake (Ju-On: the grudge) sempre ad opera di Shimizu, nel 2002. Ulteriore passo avanti nella lunga catena di case stregate e fantasmi bambini, Ju-on: the grudge 2, non sembra allontanarsi da alcuni stilemi del nuovo cinema horror giapponese. Il bambino, morto per modalità oscure per mano di familiari (di solito la paura richiede sempre la rottura dei meccanismi di base di solidità e sicurezza), si presenta nei lavori di Shimizu come fantasma bianco dalle occhiaie nere, presenza non inquietante in sé (a differenza di quelli, assai più spaventosi, di Honogurai mizu no soko kara /Dark Water di Nakata Hideo o di Ko-rei/Se ance di Kurosawa Kyoshi), quanto terrificante in situazione. Distinto, come il precedente, in episodi, legati tutti dal comune filo rosso della casa stregata, Ju-on 2, meno originale ma senza dubbio efficace, rappresenta con un'asciuttezza invidiabile la sequenza di morte che la spettrale fisicità del bambino rappresenta.

Una struttura "all'americana", sottolinea Shimizu in un'intervista, che unisce all'unità di luogo ed azione una rapidità temporale che non lascia spazio alla costruzione della suspance (come, per citare il caso più noto, la trilogia di Nakata, Ringu).

Un esempio, comunque interessante, di horror povero, dagli effetti speciali minimali, ed un affascinante (seppure opaco) senso della scrittura cinematografica che, in Giappone, sta affermando, anno dopo anno, la sua forza espressiva.
 

21.11.2003